[2] dicendo: "Che cos'era tua madre? Una leonessa fra leoni. Accovacciata in mezzo ai leoni allevava i suoi cuccioli.
[3] Essa innalzò uno dei cuccioli che divenne leone, imparò a sbranare la preda, a divorare gli uomini.
[4] Ma contro di lui le genti fecero lega, restò preso nella loro fossa e in catene fu condotto in Egitto.
[5] Quando essa vide che era lunga l'attesa e delusa la sua speranza, prese un altro cucciolo e ne fece un leoncino.
[6] Egli se ne andava e veniva fra i leoni, divenuto leoncello, e imparò a sbranare la preda, a divorare gli uomini.
[7] Penetrò nei loro palazzi, devastò le loro città. Il paese e i suoi abitanti sbigottivano al rumore del suo ruggito.
[8] Lo assalirono le genti, le contrade all'intorno; tesero un laccio contro di lui e restò preso nella loro fossa.
[9] Lo chiusero in una gabbia, lo condussero in catene al re di Babilonia e lo misero in una prigione, perché non se ne sentisse la voce sui monti d'Israele.
[10] Tua madre era come una vite piantata vicino alle acque. Era rigogliosa e frondosa per l'abbondanza dell'acqua;
[11] ebbe rami robusti buoni per scettri regali; il suo fusto si elevò in mezzo agli arbusti mirabile per la sua altezza e per l'abbondanza dei suoi rami.
[12] Ma essa fu sradicata con furore e gettata a terra; il vento d'oriente la disseccò, disseccò i suoi frutti; il suo ramo robusto inaridì e il fuoco lo divorò.
[13] Ora è trapiantata nel deserto, in una terra secca e riarsa;
[14] un fuoco uscì da un suo ramo, divorò tralci e frutti ed essa non ha più alcun ramo robusto, uno scettro per dominare". Questo è un lamento e come lamento è passato nell'uso.