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Dicastero per la Comunicazione

Dicastero per la Comunicazione

Il Dicastero per la Comunicazione si occupa dell’intero sistema comunicativo della Sede Apostolica e, in unità strutturale e nel rispetto delle relative caratteristiche operative, unifica tutte le realtà della Santa Sede nell’ambito della comunicazione, affinché l’intero sistema risponda in modo coerente alle necessità della missione evangelizzatrice della Chiesa in un contesto caratterizzato dalla presenza e dallo sviluppo dei media digitali, dai fattori della convergenza e dell’interattività.

 

Il Dicastero provvede alle necessità della missione evangelizzatrice della Chiesa utilizzando i modelli di produzione, le innovazioni tecnologiche e le forme di comunicazione attualmente disponibili e quelle che potranno svilupparsi nel tempo a venire.

 

Il Dicastero, oltre alle funzioni espressamente operative che gli sono assegnate, approfondisce e sviluppa anche gli aspetti propriamente teologici e pastorali dell’agire comunicativo della Chiesa. In questo senso si adopera, anche a livello formativo, affinché la comunicazione non sia ridotta a concezioni prettamente tecnologiche e strumentali.

 

È compito del Dicastero adoperarsi affinché i fedeli siano sempre più coscienti del dovere, che spetta a ciascuno, di impegnarsi affinché i molteplici strumenti di comunicazione siano a disposizione della missione pastorale della Chiesa, a servizio dell’incremento della civiltà e dei costumi; si dedica a tale sensibilizzazione specialmente in occasione della celebrazione della Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali.

 

Per la sua attività il Dicastero si avvale delle infrastrutture di connettività e di rete dello Stato della Città del Vaticano, in conformità con la legislazione peculiare e gli impegni internazionali assunti dalla Santa Sede. Nell’adempimento delle sue funzioni agisce in collaborazione con le Istituzioni curiali competenti in materia e in particolare con la Segreteria di Stato.

 

Spetta al Dicastero supportare le altre Istituzioni curiali e gli Uffici, le Istituzioni collegate con la Santa Sede, il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e gli altri Organismi che hanno sede nello Stato della Città del Vaticano, ovvero che dipendono dalla Sede Apostolica, nella loro attività di comunicazione.

Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium

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DICASTERO PER LA COMUNICAZIONE
Dicasterium pro Communicatione

Il Dicastero per la Comunicazione è stato istituito da Papa Francesco con Lettera Apostolica del 27 giugno 2015, in forma di Motu Proprio, L'attuale contesto comunicativo, inizialmente col nome di Segreteria per la Comunicazione. A seguito del Rescritto Ex Audientia del 27 febbraio 2018 il Santo Padre ha stabilito la modifica della denominazione da Segreteria per la Comunicazione a Dicastero per la Comunicazione.

Al Dicastero è affidato il sistema comunicativo della Santa Sede, integrando «tutte le realtà che, in diversi modi, fino ad oggi, si sono occupate della comunicazione», al fine di «rispondere sempre meglio alle esigenze della missione della Chiesa».

Con tale ristrutturazione la Sede Apostolica si avvale del Dicastero come referente unitario dei processi comunicativi, sempre più complessi e interdipendenti nell'attuale scenario mediatico.

Nel Dicastero sono confluiti i seguenti Organismi: Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, Sala Stampa della Santa Sede, Tipografia Vaticana, Servizio Fotografico, L'Osservatore Romano, Libreria Editrice Vaticana, Radio Vaticana, Centro Televisivo Vaticano, Servizio Internet Vaticano.

Con il predetto Motu Proprio il nuovo Dicastero ha assunto il servizioTwitter del Sommo Pontefice (@pontifex) e il sito web istituzionale della Santa Sede (www.vatican.va). Inoltre ad esso è affidata la gestione del canale Instagram del Papa @franciscus e le ulteriori nuove presenze nei media e nelle reti sociali del Sommo Pontefice.

Il Dicastero per la Comunicazione, in base allo Statuto del 6 settembre 2016, si articola inoltre nelle seguenti Direzioni: Direzione per gli Affari Generali, Direzione Editoriale, Direzione della Sala Stampa della Santa Sede, Direzione Tecnologica, Direzione Teologico Pastorale.

Di seguito, si riportano gli aspetti storici di maggior rilevanza concernenti gli Organismi confluiti nel Dicastero.

Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. Istituito da Pio XII «ad experimentum», il 20 gennaio 1948, il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali venne originariamente chiamato «Pontificia Commissione per la Cinematografia Didattica e Religiosa», denominazione trasformata, dal 1° gennaio 1952, in «Pontificia Commissione per la Cinematografia», con il compito di studiare i problemi cinematografici che hanno attinenza con la fede e con la morale.

Con il Motu Proprio Boni Pastoris del 22 febbraio 1959, San Giovanni XXIII attribuiva alla Commissione nuove competenze, disponendo che essa avesse «carattere permanente quale Ufficio della Santa Sede per l'esame, l'incremento e la direzione delle varie attività nel campo del cinema, della radio e della televisione».

Con lo stesso Motu Proprio veniva disposto che «le Congregazioni della Curia Romana e gli altri Uffici della Santa Sede chiederanno il parere della Commissione prima di emanare disposizioni o concedere autorizzazioni riguardanti i settori del cinema, della radio e della televisione, ed informeranno la Commissione stessa dei provvedimenti presi nell'ambito delle proprie competenze».

Nella Costituzione Apostolica Pastor Bonus di San Giovanni Paolo II (art. 169-170), del 28 giugno 1988, oltre al cambiamento di nome in «Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali», si precisa che, in stretto collegamento con la Segreteria di Stato, «il Consiglio attende alla precipua funzione di suscitare e sostenere tempestivamente ed adeguatamente l'azione della Chiesa e dei fedeli nelle molteplici forme della comunicazione sociale».

Al Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali è stata inoltre affidata la Direzione e Amministrazione della Filmoteca Vaticana.

Filmoteca Vaticana. È stata istituita da San Giovanni XXIII, in data 16 novembre 1959, e lo Statuto è stato pubblicato negli Acta Apostolicae Sedis del 10 dicembre 1959 (Vol. LI, pagg. 875-876).

La Filmoteca «ha lo scopo di raccogliere e conservare film e registrazioni delle riprese televisive che hanno attinenza con la vita della Chiesa» (Statuto, art. 2).

Infine, con il Motu Proprio di Papa Francesco L'attuale contesto comunicativo del 27 giugno 2015, il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali è stato integrato nella Segreteria per la Comunicazione il 1° gennaio 2016.

Sala Stampa della Santa Sede. Il 20 febbraio 1939 fu istituito l'«Ufficio Informazioni» de «L'Osservatore Romano», e gli fu affidato il compito di trasmettere informazioni ai giornalisti ammessi (cfr. O.R. 23 febbraio 1939). Nel 1966 la Sala Stampa, che era stata istituita come organismo informativo del Concilio Vaticano II, assorbì il precedente ufficio e cominciò a funzionare come Sala Stampa della Santa Sede a cura della Pontificia Commissione per le Comunicazioni Sociali.

La Costituzione Apostolica Pastor Bonus sulla Curia Romana del 28 giugno 1988 al n. 43 assegna la Sala Stampa come «speciale ufficio» dipendente dalla Prima Sezione della Segreteria di Stato che pubblica e divulga le «comunicazioni ufficiali riguardanti sia gli atti del Sommo Pontefice sia l'attività della Santa Sede».

Il Vatican Information Service - istituito nel 1990 nell'ambito della Sala Stampa - il 31 luglio 2012 ha terminato di esistere come ufficio con un suo servizio specifico di informazione distinto dal Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede.

Con lettera della Segreteria di Stato del 14 gennaio 2013, venne infine comunicata la decisione di unificare le procedure di rilascio degli accrediti giornalistici presso la sola Sala Stampa della Santa Sede, che prese così in carico, oltre alla stampa scritta, anche il settore accreditamento degli audiovisivi che competeva in precedenza al Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali.

Infine, con il Motu Proprio di Papa Francesco L'attuale contesto comunicativo del 27 giugno 2015, la Sala Stampa della Santa Sede è stata integrata nella Segreteria per la Comunicazione il 1° gennaio 2016.

Radio Vaticana. Il 12 febbraio 1931, Pio XI col primo radiomessaggio a tutto il mondo inaugura la Stazione Radio Vaticana. Incaricato della realizzazione, Guglielmo Marconi, in meno di due anni, porta a termine l'opera d'avanguardia per l'epoca. Primo direttore della Stazione Radio è Giuseppe Gianfranceschi della Compagnia di Gesù, scienziato, Rettore dell'Università Gregoriana, Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze.

Le esperienze continuano fino al 1939, anno in cui iniziano regolari programmi.

Nel 1951 viene firmato l'accordo tra la Santa Sede e il governo della Repubblica Italiana sull'extraterritorialità del progettato Centro radiotrasmittente di Santa Maria di Galeria.

Il Concilio Ecumenico Vaticano II vede la Radio Vaticana impegnata in un vasto e ordinato lavoro di divulgazione in 30 lingue diverse.

Dopo il provvisorio trasferimento, il 13 giugno 1967, della direzione e uffici dei Programmi a Palazzo Torlonia, il 1° gennaio 1970 si ha il primo trasferimento nella nuova sede a Palazzo Pio.

Nel 1972, per la prima volta, viene pubblicato un Bollettino con i programmi dell'emittente.

Gli anni del pontificato di San Giovanni Paolo II sono quelli che vedono avverarsi il programma che ispira la ristrutturazione del 1967 voluta dal Beato Paolo VI, intesa a favorire lo sviluppo e la qualità della programmazione.

Con il 1° gennaio 1986, la Radio Vaticana cessa di costituire una direzione Generale del Governatorato per diventare una Amministrazione Palatina e quindi, a norma della Costituzione Apostolica Pastor Bonus (28 giugno 1988), «Istituzione collegata con la Santa Sede».

Con il 1° ottobre 1995 entrarono in vigore il nuovo Statuto e il Regolamento per il Personale che sancirono il carattere di Amministrazione autonoma dell'Emittente dotata di personalità giuridica.

Entrata nel nuovo millennio, ha proseguito nella fedeltà al suo compito istituzionale di evangelizzazione e di servizio all'unità della Chiesa, grazie alle cinque reti di diffusione terrestre, satellitare e telematica, i programmi, e il sito web.

Con lo sviluppo della digitalità, che vede lo sviluppo di proprie applicazioni per smartphone e tablet si avvia una graduale riduzione delle trasmissioni in onde corte verso l'Europa e il continente americano, mantenendo questo servizio più tradizionale per quelle regioni del globo in cui non vi siano altri modi per ricevere.

Infine, con il Motu proprio di Papa Francesco L'attuale contesto comunicativo del 27 giugno 2015, la Radio Vaticana è stata integrata nella Segreteria per la Comunicazione il 1° gennaio 2017.

Centro Televisivo Vaticano. Fu istituito come Fondazione, con personalità giuridica secondo il diritto canonico, da San Giovanni Paolo II con rescritto Ex Audientia del 22 ottobre 1983, posto sotto la moderazione del Cardinale Segretario di Stato e soggetto al controllo e alla vigilanza della Santa Sede.

In base allo Statuto, approvato nel 1998, il CTV, come agenzia televisiva di informazione, approfondimento e documentazione delle attività della Santa Sede, ha svolto il compito di promuovere la presenza della Sede Apostolica nel campo della televisione e dell'audiovisivo in tutto il mondo. Pertanto ha assicurato la ripresa, la distribuzione a terzi, la diffusione con collegamenti anche satellitari, la registrazione audiovisiva delle attività del Sommo Pontefice e dei vari Dicasteri della Santa Sede, degli avvenimenti non solo di carattere religioso che si svolgono nel territorio della Città del Vaticano e relativi immobili con privilegio di extraterritorialità. Ha realizzato prodotti tematici, anche multimediali, dedicati a situazioni e problemi della vita di fede, della morale, della cultura e dell'attività socio-politica alla luce del cristianesimo e gestito la propria videoteca.

Il CTV venne investito della titolarità giuridica del diritto-dovere di effettuare riprese nel territorio della Città del Vaticano e negli immobili occupati da uffici e dipendenze di organismi della Santa Sede; a questo di aggiunse la gestione e la tutela dei diritti strumentali e/o connessi alle riprese citate, curandone la tutela anche in via giudiziale.

È stato creato con lo scopo di contribuire all'annuncio universale del Vangelo, documentando con immagini e produzioni il ministero pastorale del Papa e le attività della Sede Apostolica.

Infine, con il Motu Proprio di Papa Francesco L'attuale contesto comunicativo del 27 giugno 2015, il Centro Televisivo Vaticano è stato integrato nella Segreteria per la Comunicazione il 1° gennaio 2017.

Servizio Internet Vaticano. Con l'inserimento e la pubblicazione online del messaggio di San Giovanni Paolo II per il Natale 1995, venne istituito l'Ufficio Internet della Santa Sede, con Lettera del Segretario di Stato del 20 dicembre 1995: «Attesa l'importanza assunta dalla Rete Internazionale d'Informazione (internet), e in considerazione dell'utilità per alcuni Dicasteri di approfittare di tale servizio per la diffusione di notizie oltre che per attingere informazioni, è stato ritenuto opportuno prendere in esame la possibilità, per la Santa Sede, di inserirsi nel suddetto sistema [...] Il primo collegamento della Santa Sede in internet è previsto il 25 dicembre 1995, con l'inserimento in rete del Messaggio Natalizio del Santo Padre».

Il 19 luglio 1996 il Cardinal Angelo Sodano da comunicazione ai Capi Dicastero che era «terminato l'allestimento presso l'APSA dell'Ufficio internet, il quale curerà, oltre gli aspetti tecnici, la manutenzione e lo sviluppo dell'infrastruttura telematica, hardware e software, che serve di supporto per la presenza della Santa Sede nella rete internet, come pure gli accessi ad essa da parte dei vati Dicasteri ed Uffici della Santa Sede».

Nel 1997, il giorno di Pasqua, venne inaugurato il sito www.vatican.va, consultabile in sei lingue diverse, con lo scopo di assicurare una maggiore diffusione del Magistero Pontificio e dell'attività della Santa Sede.

Nel 2009 l'Ufficio Internet della Santa Sede venne trasferito sotto la Direzione delle Telecomunicazioni del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano con il nome di Servizio Infrastrutture ISP, che presto sarebbe cambiato in Servizio Internet Vaticano.

Infine con il Motu Proprio di Papa Francesco L'attuale contesto comunicativo del 27 giugno 2015, il Servizio Internet Vaticano è stato integrato nella Segreteria per la Comunicazione il 1° gennaio 2016, in accordo di funzionalità e competenze con il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.

Libreria Editrice Vaticana. La Santa Sede aveva dato attenzione alla stampa con caratteri mobili fin dalla seconda metà del '500 con Papa Pio IV, lo zio di San Carlo Borromeo, che diede avvio ad una Tipografia. Successivamente l'opera viene portata avanti da Papa Sisto V, al quale si deve la concretizzazione di una "stamperia vaticana" realizzatasi, successivamente, in quella che oggi è la Tipografia Vaticana. La nascita della Libreria Editrice Vaticana avviene per opera di Papa Pio XI, mediante la separazione tra la Tipografia e la Libreria: sul fascicolo del 1° ottobre 1926 di Acta Apostolicae Sedis si trova che «per nuova disposizione si sono distine e rese reciprocamente autonome le Amministrazioni della Tipografia Poliglotta Vaticana e della Libreria Vaticana». La nuova realtà, conosciuta con il marchio LEV, diventa così autonoma con l'affidamento della vendita dei libri stampati dalla Santa Sede e l'obbligo di tutelare gli scritti ed i discorsi dei Sommi Pontefici e le pubblicazioni concernenti Atti della Santa Sede.

Nel 1978, ad un mese dall'elezione di Papa San Giovanni Paolo II, la LEV riceve l'incarico di tutelare anche gli scritti del Cardinale Karol Wojtyła. Analogamente avverrà, nel 2005, per gli atti, le opere e gli scritti del Cardinale Joseph Ratzinger.

Nel 1983 si dà vita al Consiglio di Amministrazione con un suo Presidente, al Collegio dei Revisori e alla Commissione Editoriale. Con la Costituzione Apostolica Pastor Bonus del 28 giugno 1088, la Libreria Editrice Vaticana viene collocata tra le Istituzioni Collegate con la Santa Sede e il 1° luglio 1991 la Segreteria di Stato, approvando il nuovo Statuto, specifica lo scopo della Libreria come quella realtà che cura l'attività editoriale del Sommo Pontefice e della Santa Sede.

Con l'elezione di Benedetto XVI al Soglio pontificio, il Decreto del 31 maggio 2005 del Cardinale Angelo Sodano ricorda chiaramente che «Sono affidati alla Libreria Editrice Vaticana, quale Istituzione collegata alla Santa Sede, l'esercizio e la tutela, in perpetuo e per tutto il mondo, di diritti morali d'autore e di tutti i diritti esclusivi di utilizzazione economica, nessuno escluso od eccettuato, sopra tutti gli atti e i documenti attraverso i quali il Sommo Pontefice esercita il proprio Magistero».

Infine, con il Motu Proprio di Papa Francesco «L'attuale contesto comunicativo» del 27 giugno 2015, la Libreria Vaticana è stata integrata nella Segreteria per la Comunicazione il 1° gennaio 2018.

Il Servizio Fotografico acquisisce una propria autonomia il 14 novembre 2008 con l'approvazione di un proprio Regolamento organizzativo ed amplia il suo servizio. Con Lettera del 30 maggio 2012 la Segreteria di Stato affida al Servizio Fotografico la trattazione e la gestione contrattuale delle concessioni delle licenze d'uso con terzi, circa le richieste di utilizzo delle immagini dei Papi.

Infine, con il Motu Proprio di Papa Francesco «L'attuale contesto comunicativo» del 27 giugno 2015, il Servizio Fotografico è stato integrato nella Segreteria per la Comunicazione il 1° gennaio 2018.

(Annuario Pontificio 2018)

 

 

Dicastero per la Comunicazione

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