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Il Grande Giubileo nelle Chiese locali
Dario Busolini
È Giubileo anche per le Chiese locali del mondo intero, che hanno dato il via allÂAnno Santo il giorno di Natale, in concomitanza con lÂapertura della Porta Santa di san Giovanni in Laterano da parte di Giovanni Paolo II. Il rito di apertura del Giubileo è stato quasi ovunque arricchito da segni particolari, che hanno sottolineato quegli aspetti del messaggio giubilare che più si intonano con la realtà delle singole diocesi.
Quanto mai vario il panorama sullÂapertura del Giubileo nelle Chiese dÂItalia. A Milano lÂAnno Santo è cominciato con un pellegrinaggio cittadino dalla Chiesa di San Carlo al Corso fino al Duomo, conclusosi con lÂingresso attraverso la porta, al seguito del libro dei Vangeli innalzato dallÂArcivescovo Cardinale Carlo Maria Martini. Il quale ha ricordato come il Signore Âche ha accolto noi, donne e uomini di questo secondo millennio senza guardare alle nostre infedeltà e alle nostre incoerenze continua ad assegnarci Gesù come compagno di viaggio per aiutarci a diventare in Lui figli del Padre. A Venezia, invece, in contemporanea con la solenne celebrazione della Messa della notte di Natale nella basilica di San Marco in tutte le chiese della diocesi è stata accolta ed incensata lÂicona della Madonna ÂDèesisÂ, simbolo degli eventi religiosi del Giubileo veneziano. La fede dellaMadre di Gesù, infatti, è il modello per ogni credente che voglia veramente varcare la Porta Santa, non soltanto con i passi, ma con lo spirito, perché, come ha detto il Patriarca Cardinale Marco Cè ÂElla ha creduto al mistero sconvolgente che lÂha coinvolta in modo anche per lei misterioso e poi ha segnato, anzi ha determinato, tutta la sua vita, fino alla croceÂ. Anche a Bologna il Giubileo è stato aperto dopo una processione, partita dalla chiesa abbaziale del Santissimo Salvatore e arrivata alla Porta Santa della cattedrale. ÂLÂAnno Santo  ha spiegato il Cardinale Biffi nella sua omelia  è nella sostanza un incontro particolare e particolarmente ricco di grazia con il Signore Gesù, il Verbo eterno di Dio che quasi duemila anni fa Âsi fece carne e venne ad abitare in mezzo a noiÂ. A Firenze lÂAnno Santo è cominciato davanti a Santa Maria del Fiore, nel corso di una celebrazione accompagnata dal canto di un grande coro, formato dallÂunione di tutte le corali della diocesi, dirette da Mons. Luigi Sessa. Il Cardinale Piovanelli ha ricordato la violenza e lÂingiustizia che affliggono il mondo contemporaneo e rendono difficile annunciare la gioia del Giubileo. Sebbene Âprofondamente delusi di questa umanità, e anche di noi stessi, noi confidiamo nel Signore: chi confida nel Signore non sarà deluso in eterno!Â. La Chiesa di Napoli vive il Giubileo allÂinsegna della carità verso i poveri, il Cardinale Michele Giordano ha invitato i suoi fedeli a Âcostruire la speranza per il nuovo millennio accogliendo immigrati ed alluvionati. Anche lÂArcivescovo di Palermo Cardinale Salvatore De Giorgi ha voluto aprire il Giubileo nella carità, aprendo le porte del palazzo arcivescovile ad una cinquantina di bisognosi, cosa fatta anche a Genova dal Cardinale Tettamanzi. La Chiesa palmermitana si è impegnata a realizzare alcune opere in favore di donne immigrate, di una missione in Tanzania e per i sacerdoti disabili . Tra le diocesi più piccole, invece, merita un posto di rilievo quella di Assisi, che ha aperto il Giubileo accogliendo il Patriarca armeno di Istanbul Mesrob II (che già aveva partecipato allÂapertura della Porta Santa di San Pietro). Al termine della messa di apertura del Giubileo ad Assisi, presieduta dal Cardinale Lorenzo Antonetti, Mesrob II si è augurato che il nuovo millennio Âporti la piena comunione tra le nostre ChieseÂ.
In Europa, la Chiesa di Varsavia ha vissuto unÂapertura di Giubileo particolare, dato che ha coinciso con lÂinizio dellÂIncontro europeo dei giovani promosso dalla Comunità ecumenica di Taizé. Il Primate di Polonia Cardinale Jozef Glemp ha augurato ai giovani Âdi abbandonare la tristezza e i lamenti e di costruire il nuovo secolo. Il coraggio non può mancarvi. La forma che prenderà il prossimo millennio dipende da voiÂ. DallÂaltra parte del continente, anche Belfast vive un Giubileo ricco di speranze , che coincide con la nascita del governo di coalizione tra unionisti e nazionalisti. Il Primate dÂIrlanda Séan Brady , in un messaggio ai cattolici irlandesi, ha auspicato che la pace di Betlemme possa sempre regnare nellÂisola ed in segno di pace i fedeli hanno tenuto accese delle candele dietro le finestre delle proprie case per indicare a tutti la via verso la verità di Cristo.
Giubileo di pace anche a Timor Est, in Asia. Dopo tanti lutti, la gente si è raccolta dentro e fuori la cattedrale di Dili - uno dei pochi edifici scampati alla distruzione  dove il Vescovo Carlos Belo ha celebrato la messa di Natale. Dopo la cerimonia, lÂassemblea ha lungamente applaudito, mentre Mons. Belo abbracciava i fedeli timoresi benedicendo i bambini.
LÂAfrica vive il Giubileo tra problemi economici e sociali di ogni genere, eppure lÂAnno Santo è stato aperto ovunque con grande vitalità, anche nei paesi che attraversano le situazioni più difficili come il Sudan, la Repubblica Democratica del Congo, il Rwanda, il Burundi, il Ciad, lÂAngola e la Sierra Leone. In questÂultimo stato il vescovo di Makeni Mons. Giorgio Biguzzi ha invitato i fedeli, durante la notte di Natale, ad accendere una candela e leggere i Vangeli dellÂinfanzia in una piccola veglia domestica di preghiera. ÂIl Giubileo  ha detto Mons. Biguzzi  è un evento che interpella ogni credente. Anche noi, qui in Africa, dobbiamo attraversare la Porta Santa che segna il passaggio dalla morte alla vita, dal peccato alla liberazioneÂ.
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