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LÂunità della Chiesa al servizio del mondo
Italo Benedetti
Benedetto sia Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo. Amen. Nulla è da aggiungere a queste parole; esprimono tutto lÂessenziale: cioè la lode a Dio per ciò che egli ha compiuto in nostro favore. Se un predicatore volesse essere fedele fino in fondo a questo testo biblico dovrebbe far terminare qui la sua predicazione, perché il senso finale di questo inno è proprio che davanti alla rivelazione del grandioso piano di salvezza di Dio per il mondo, gli uomini e la storia, ai credenti attoniti resta e spetta solo la lode e la benedizione a DioÂ
Chi ci dà la certezza di questa speranza? LÂapostolo sembra risponderci dicendo che la certezza della nostra speranza è riposta nelle decisioni eterne di Dio rivelate da CristoÂ
Qui dobbiamo rilevare due cose. La prima è che lÂapostolo afferma che tutto avviene Âin cieloÂ. Quello che significa si rende chiaro dalle innumerevoli sottolineature, puntualizzazioni e ripetizioni che costellano il nostro inno: Âprima della creazione del mondoÂ, Âcosì ha deciso perché così ha volutoÂ, Âil segreto progetto della sua volontà: quello che fin da principio generosamente aveva deciso di realizzareÂ, Âcosì Dio conduce la storia al suo compimentoÂ, ÂDio ha scelto anche noi fin da principioÂ. Ciò di cui si parla è qualcosa di più del mondo, qualcosa di più degli uomini e delle donne, qualcosa di più della storia, è qualcosa che accade Ânel cieloÂ, cioè che accade nella volontà sovrana di Dio. In verità, quindi, lÂapostolo trasecola ammirato dalla sua grandiosità non tanto davanti ai singoli motivi per i quali rende benedizione al Signore, ma piuttosto davanti allÂinsieme di essi; cioè davanti al piano di salvezza che gli si è disgelato davanti agli occhi, al Âsegreto progetto della sua volontàÂ, come lo chiama. E come se allÂapostolo fosse divenuto improvvisamente chiaro il filo logico di tutte le rivelazioni che Dio ha operato nella storia sin dalla creazione fino alla ricapitolazione finale e ne avesse riconosciuto una storia della salvezza. Tutto il mondo, i popoli e la storia sono inclusi nel suo proposito di salvezza. Dio opera di eternità in eternità in modo da rendere tutte le cose conformi al suo piano perfetto. Passato, presente e futuro sono tutti inclusi in questa lode così come lo è lÂopera del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. La seconda cosa che dobbiamo rilevare è che lÂapostolo afferma che tutto avviene Âin Cristo (quattro volte viene ripetuto durante lÂinno questo Âin luiÂ, quasi a voler dare ritmo ai versi). Tutto avviene Âin cieloÂ, tutto avviene Âin CristoÂÂ
Qual è lo scopo del piano di Dio rivelato in Cristo? LÂapostolo implicitamente afferma, in verità, che la lode è tutto ciò che rimane allÂuomo davanti al mistero del piano di salvezza che Cristo ha rivelato. In particolare il nostro testo si conclude dicendo che la nostra eredità futura è la Âpiena liberazione che Dio ci darà, perché possiamo lodare la sua grandezzaÂ. Lo scopo stesso del grandioso piano di Dio, quindi, è proprio la liberazione e la lode. E qui vogliamo fare due considerazioni sul senso dellÂecumenismo alla luce di questo testo. La prima riguarda il senso stesso dellÂecumenismo a partire dalla promessa di liberazione. Abbiamo visto che il piano di Dio è essenzialmente un piano di liberazione il cui punto centrale è la croce di Cristo. LÂaffermazione  che poi è il contenuto dellÂevangelo cristiano, il contenuto della buona notizia che annunciamo  che la nostra salvezza è fondata sullÂopera di Dio in Cristo, ci evita di correre dietro alla nostra salvezza portandoci in collo il fardello dei nostri peccati. Cristo ha vinto le nostre angosce religiose acquistandoci lui stesso la salvezza per darcela in dono gratuito. Cristo ci libera dalle nostre angosce per restituirci finalmente alla vita. Cristo ci libera anche dalla nostra angoscia di identità per cui non possiamo concepire la nostra fede solo a partire dallÂetichetta confessionale: protestante! Cattolico! Ortodosso! Per cui accendere una candela in chiesa è troppo cattolico per un protestante o leggere la Bibbia è troppo protestante per un cattolico. Cioè lÂattenzione verso la nostra identità confessionale ci rende introversi, orientati verso noi stessi invece che verso il mondo. Cristo ci libera dallÂangoscia della nostra identità per aprirci al mondo. Così la ricerca dellÂunità della Chiesa non è fine a se stessa, o è essa per il mondo o è inutile. Questo (se posso permettermi di offrire una spiegazione) è il motivo dellÂassenza dei protestanti italiani allÂapertura delle porte sante  sottolineata con sorpresa dai telegiornali - ; secondo noi quello è un ecumenismo introverso, che ci occupa a discutere, e forse a dividerci, sul ruolo di un ministero dellÂunità. La seconda considerazione riguarda il senso delle celebrazioni ecumeniche ed in particolare della settimana di preghiera per lÂunità dei cristiani a partire dalla vocazione alla lode. Noi siamo qui credenti appartenenti a diverse chiese, cristiani con diverse identità, insieme per lodare e benedire Dio, ma perché? Cosa ci muove? Quale ne è il senso? Questo senso è dato, prima di tutto, da una comune esperienza. Tutti noi che siamo qui, al di là delle nostre interpretazioni, abbiamo sperimentato lÂopera di Cristo a nostro favore. Anzi, proprio il fatto che ogni cosa sia compiuta da Cristo ci obbliga a riconoscere che questÂopera è stata compiuta anche per i fratelli e le sorelle delle altre confessioni. LÂesperienza di fede è unÂesperienza comune. |