Giovanni Morello
Nel quadro delle iniziative culturali che segnano le tappe di avvicinamento alla data di inizio del Terzo Millennio dellÂera Cristiana, la Biblioteca Apostolica Vaticana ha approntato un programma di mostre di notevole spessore.
Alla fine di dicembre nella cornice sontuosa del Salone Sistino, sede ormai tradizionale delle esposizioni della biblioteca, sarà aperta la mostra "Diventare Santo", che percorrerà sia pure per sommi capi la storia bimillenaria della santità, offrendo uno spaccato significativo delle più interessanti figure che ne hanno segnato il cammino, nella risposta totale a Cristo ed al Suo insegnamento.
Autografi, libri posseduti da santi e sante, antichi Passionari e Vite di Santi, manoscritti miniati e oggetti dÂarte legati alle canonizzazioni, offriranno ai visitatori dei Musei Vaticani, nel cui giro di visita è collocato il Salone Sistino, un interessante percorso sulla santità e sulle sue vie.
Questa mostra costituisce il punto centrale di una trilogia espositiva dedicata alla santità, che si aprirà nel prossimo mese di giugno alla Biblioteca Marciana di Venezia con la mostra "Oriente cristiano e Santità", per concludersi poi nella Biblioteca Nazionale di Napoli con la mostra dedicata ai Santi Patroni.
EÂ la terza tappa di un finora assai riuscito progetto, promosso dalla Direzione Generale per i Beni Librari del Ministero dei Beni Culturali, nella persona del suo Direttore Generale Francesco Sicilia, dÂintesa con la Biblioteca Apostolica Vaticana e lÂAbbazia di Monteccasino in preparazione al Grande Giubileo del Duemila, per valorizzare il grande patrimonio librario, stampato e manoscritto, conservato in Italia e in Vaticano, che costituisce certamente il più importante deposito della memoria storica e culturale forse dellÂintera umanità, e che certamente può fornire stimoli e suggestioni per affrontare il nuovo Millennio nella tradizione dellÂesperienza cristiana.
Il programma, significativamente denominato "Bimillenario di Cristo", ha preso il via nel 1994 proprio dalla celebre Abbazia di Montecassino, culla della spiritualità benedettina, con una mostra prestigiosa ed unica, che ha riunito quasi tutti gli "Exultet", cioè i celebri rotoli liturgici del medioevo meridionale, contenenti il testo del Preconio pasquale, giunti sino a noi.
A questa mostra hanno fatto seguito due altre importanti esposizioni: "Pregare nel segreto", ospitata nella Biblioteca Vallicelliana, dedicata ai libri della devozione privata, e "Liturgia in figura" alla Vaticana, che ha presentato i più celebri libri liturgici del Medioevo e del Rinascimento splendidamente illustrati, conservati nella biblioteca dei Papi. Nel 1996, le seconda trilogia espositiva è stata destinata ad indagare i rapporti tra la cultura classica e il cristianesimo, mentre lÂultima tappa, prevista appunto per lÂanno Duemila, sarà dedicata alla figura di Cristo e della Vergine, con un complesso di momenti espositivi che vedranno coinvolti non solo la Biblioteca Apostolica Vaticana e lÂAbbazia di Montecassino, ma tutte le più importanti biblioteche statali italiane.
Farà da preludio significativo alla fase conclusiva delle mostre del "Bimillenario di Cristo", una esposizione di grande impegno e valenza spirituale. La mostra, organizzata dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, e curata da Giovanni Morello, si intitolerà "Il volto di Cristo" e presenterà nel Braccio di Carlo Magno, a Piazza San Pietro, dal giugno dellÂanno 1999, un eccezionale raccolta di icone antiche, manoscritti miniati e quadri di grandi artisti che hanno rappresentato il volto del Salvatore.
Attraverso un percorso scandito dalle più antiche raffigurazioni delle umane fattezze di Nostro Signore Gesù Cristo e punteggiato dai reperti che la tradizione devota dei nostri antichi, riteneva effigi miracolosamente giunte sino a noi, come il Mandilion di Edessa, conservato nei due esemplari di Genova e del Vaticano, la Veronica, lÂAcheropita del Laterano, il Volto Santo di Laon o quello di Manoppello, immagini tutte in diretta relazione con il Volto della Sindone, si vuole offrire al visitatore quasi una visiva meditazione sul messaggio e lÂimmagine stessa del Salvatore.
Una mostra certo ambiziosa ma che certamente, anche per la presenza di opere di artisti di grande rilevanza, non mancherà di richiamare lÂinteresse di un vasto pubblico, costituendo così un prologo degno e significativo alle manifestazioni culturali che accompagneranno il Grande Giubileo dellÂAnno Duemila.