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Il Giubileo dei Cavalieri del Lavoro
Massimo Tarantino
La Santa Messa celebrata da Mons. Crescenzio Sepe, Segretario Generale del Grande Giubileo, nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia; lÂUdienza Speciale del Santo Padre; il passaggio della Porta Santa della Basilica di San Pietro dei circa 400 partecipanti. Sono stati questi i tre momenti fondamentali del Giubileo dei Cavalieri del Lavoro, celebrato sabato 20 maggio -e anticipato venerdì 19 dalla partecipazione a un convegno in Campidoglio sul tema ÂImprenditoria e finanzaÂ, seguito da visite a monumenti e da una cena serale a Villa Aldombrandini-. Rivolgendosi ai soci della Federazione Nazionale dei Cavalieri, guidati per lÂoccasione da Biagio Agnes che ha organizzato la giornata giubilare, il Papa ha affermato che la loro attività Âè al servizio dellÂelevazione economica e sociale dei lavoratoriÂ. Il Santo Padre ha anche rivolto un augurio affinché i Cavalieri del Lavoro possano Âcostantemente contribuire al bene comune e alla formazione dei giovani che si inseriscono nel mondo della produzioneÂ, e li ha incitati Âad affrontare le sfide attuali dellÂeconomia e della globalizzazione, senza perdere mai di vista i fondamentali valori della dignità dellÂuomo, della solidarietà con i più deboli, della umanizzazione della fatica e della socialità del lavoroÂ. Nel corso dellÂomelia della Messa Monsignor Sepe ha ricordato Âi valori che contraddistinguono i soci della Federazione: ÂlÂamore per il proprio dovere, la capacità di sacrificarsi, lÂattenzione per il bene comuneÂ, valori vicini Âalla grande dottrina sociale della Chiesa, frutto recente della volontà esplicita del magistero di pronunciarsi in maniera netta anche sulle tematiche del lavoroÂ. Mons. Sepe ha aggiunto che ci sono riflessi di questÂanno giubilare Âche hanno ripercussioni non solo dal punto di vista spirituale ma anche nel campo sociale, in quella dimensione sociale del Giubileo che il Santo Padre sottolinea continuamenteÂ.
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