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Magistrati, un incontro giubilare
David Murgia
E stato un momento di riflessione e di condivisione, un momento per testimoniare il proprio dovere nella ricerca della verità e della giustizia. Questo il significato dellincontro, il 31 marzo scorso, con il Santo Padre di magistrati e giudici. Hanno partecipato esponenti di tutte le correnti e rappresentanti delle Associazioni Magistrati. I 600 togati guidati da Mons. Mario Pompedda, Prefetto del Tribunale Supremo della Segnatura Apostolica, hanno ribadito a Giovanni Paolo II il proprio impegno nella difesa della giustizia e dei fondamentali diritti delluomo. Ad accompagnare i giudici i familiari dei magistrati uccisi per causa di servizio. Agnese Borsellino, consorte di Paolo, ha consegnato al Santo Padre, nel corso della udienza, il bozzetto originale del manifesto (opera del Maestro Antonio Romano) con cui si ricordano ed onorano i ventidue giudici che in questi ultimi anni sono stati assassinati a causa della loro dedizione alla giustizia. Non tocca a noi stabilire ha detto durante il saluto al Santo Padre Mario Cicala, presidente dellAssociazione Nazionale Magistrati - quando una morte assuma i caratteri del martirio, ma ci piace pensare che ai nostri caduti si attaglino le parole della Veritas Splendor: nel martirio come affermazione dellinviolabilità dellordine morale risplendono la santità della legge di Dio e insieme lintangibilità della dignità personale delluomo, creato a immagine e somiglianza di Dio. Chi li ha uccisi ha continuato Cicala - forse non era animato da odio verso la verità cattolica, ma era certamente animato da odio verso le virtù umane e cristiane; e San Tommaso dAquino ebbe ad affermare che è martire non solo chi patisce a causa della fede, ma anche chiunque patisce nel compiere una qualunque buona opera per amore di Cristo. Mario Cicala nel corso delludienza ha anche ricordato come il documento sullimpegno sociale e politico elaborato nel III convegno ecclesiale di Palermo (20-24 novembre 1995) sottolinea il sacrificio dei cristiani che in Italia hanno dato numerose testimonianze di carità politica, alcune giunte fino al martirio.
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