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Gli affreschi della Cappella Sistina e il Giubileo del 1475
Dario Busolini
In previsione del Giubileo, Sisto IV fece costruire a Roma un nuovo ponte sul Tevere e rimodernò il vecchio Ospedale di Santo Spirito, trasformandolo in un attrezzato ed elegante luogo di cura. Tanto bello che il Botticelli ne dipinse la facciata in uno dei suoi affreschi nella Cappella Sistina, precisamente quello rappresentante le Tentazioni di Cristo, in cui lospedale fa le veci del Tempio di Salomone a Gerusalemme. I contemporanei notarono che tale affresco veniva a trovarsi esattamente davanti al trono pontificio. Ne dedussero che il pittore aveva certamente voluto, in questo modo, rendere un gradito omaggio al Papa regnante, raffigurando unopera voluta da lui. Ma qualche maligno, considerando il soggetto dellaffresco e il fatto che il diavolo vi fosse raffigurato tre volte, vestito con un saio simile a quello dei Francescani, lo interpretò pure come un ammonimento morale e spirituale rivolto al Capo della Chiesa. Il quale, prima di essere eletto Papa, era stato Padre Generale dei Francescani. Un altro pittore, Cosimo Rosselli, ritrasse invece in un diverso affresco della Sistina unillustre pellegrina di questo Giubileo, lex regina di Cipro Carlotta di Lusignano. Questa Carlotta aveva perso il regno, sottrattole da un fratello illegittimo appoggiato dai Veneziani, cui faceva comodo impadronirsi di unisola sulle rotte per lOriente mediterraneo, ed aveva dovuto rifugiarsi esule a Roma. In tempi in cui per molto meno si sarebbero ordite vendette, congiure ed assassinii, Carlotta di Lusignano dette sempre un buon esempio di accettazione del proprio infelice destino politico. Per questo il Rosselli volle premiarla effigiandola tra il devoto pubblico che ascolta il discorso della montagna di Gesù: Beati i perseguitati
Paolo II (1464 - 1471)
Pietro Barbo di Venezia, già vescovo di Vicenza e di Padova, sale alla cattedra di Pietro alla fine di agosto del 1464 alletà di 48 anni. Il mite Papa veneziano che prende il nome di Paolo II decide di accorciare lo spazio fra un Giubileo e laltro fissando la celebrazione ogni 25 anni. Tenta senza fortuna di organizzare una crociata contro i Turchi che hanno strappato ai Veneziani lisola di Negroponte. Decide di abitare a palazzo San Marco, poi detto palazzo Venezia, che aveva fatto costruire quando era cardinale. Dalla sede di Roma tenta approcci con Ivan III di Russia per riportare quella Chiesa sotto lautorità spirituale di Roma. Un motto contraddistingue il suo pontificato: Benedici, Signore, i buoni e gli onesti. Amante dellarte fa restaurare molti monumenti romani fra cui gli archi di Tito e di Settimio Severo e la statua equestre di Marco Aurelio. Sofferente di asma muore improvvisamente il 27 luglio 1471 senza poter aprire lAnno Santo del 1475 che aveva indetto.
Sisto IV (1471 - 1484)
Il Giubileo del 1475 viene aperto dal successore di Paolo II, Francesco Della Rovere di Savona, già ministro generale dei Francescani. Eletto nel 1471 con lappoggio del duca di Milano e per gli intrighi dei cardinali Orsini, Borgia e Gonzaga, promuove una crociata contro i Turchi liberando Otranto ed occupando Smirne. Per la congiura che suo nipote, Girolamo Riario, ordisce contro Lorenzo DeMedici (la famosa congiura dei Pazzi) scende in guerra contro Firenze. Combatte anche contro il Regno di Napoli aiutato dallEsercito di Venezia. Continua inoltre le trattative, che però non hanno esito, con i russi per la riunificazione delle Chiese di Roma e di Mosca. Canonizza San Bonaventura e istituisce la festa dellImmacolata Concezione da celebrarsi l8 dicembre. Cerca di reprimere gli abusi dellInquisizione spagnola e annulla formalmente tutti i decreti del Concilio di Costanza. Grande umanista e cultore delle arti, Sisto IV fa costruire il ponte che prende il suo nome; ordina ledificazione della Cappella Sistina; amplia ed arricchisce la biblioteca vaticana; restaura chiese, strade e lacquedotto dellacqua vergine, creando la fontana di Trevi. Il suo pontificato, contraddistinto da lusso e nepotismo, finisce il 5 febbraio 1484. Sisto IV viene sepolto in San Pietro dove il nipote, cardinale Giuliano Della Rovere, gli fa erigere dal Pollaiolo un monumento in bronzo.
Dalla Storia dellAnno Santo di Dante Alimenti, Editrice Velar, Bergamo 1983 |