DELLA PRESENTAZIONE DEL SIGNORE Giubileo della Vita Consacrata Nota introduttiva alla celebrazione Oggi, con Simeone e Anna, contempliamo il Bambino Divino, il Verbo fatto Carne, che viene portato al Tempio: il Tempio del nostro cuore. Questo Oggi, singolare in questo anno particolare, ci veda più fedeli, in una vita completamente donata a Dio (VC, 2) con la risposta di una dedizione totale ed esclusiva (VC, 17). Sia in questo Oggi il Fiat del nostro impegno di obbedienza al Vangelo, alla voce della Chiesa, alla nostra regola di vita. Con gioia confermiamo il nostro proposito di vivere con sobrietà e austerità, per vincere l'ansia del possesso mediante la grazia del dono, di servirci dei beni del mondo, per la causa del Vangelo e la promozione dell'uomo. Di custodire con amore la castità del corpo e la purezza della mente, di vivere con cuore indiviso per la Gloria di Dio e la salvezza dell'uomo. Ci accompagni in questo cammino Maria, la Vergine Madre, Tempio Santissimo di Dio; ci aiuti soprattutto nel momento della prova, Lei, che fu trapassata dalla spada dello Spirito, a serbare nel cuore ciò che aveva contemplato. « Per tua disposizione, Infatti, « la vita contemplativa comincia qui, per raggiungere il suo compimento nella patria celeste; perché il fuoco d'amore che qui comincia ad ardere, quando si vedrà colui che si ama, arderà maggiormente d'amore per lui. Perciò la vita contemplativa non sarà affatto tolta perché, venuta meno la luce del mondo presente, raggiungerà la perfezione » (Gregorio Magno: Hom. in Ez. II,2,9 in CCL 142, 231). « Infervoriamo perciò il nostro animo o fratelli, rinsaldiamo la fede in ciò in cui abbiamo creduto e si infiammi in noi l'anelito verso le realtà celesti: questo amore è già come essere in cammino. Nessuna avversità ci allontani dalla gioia dell'intima celebrazione, perché se uno desidera giungere alla meta agognata non vi sarà asprezza di cammino tale da mutare il suo desiderio... Lo spirito aneli dunque, in pienezza di desiderio, alla patria celeste » (Gregorio Magno: Hom. in Ev. 14, 6 in PL 76, 1130C). Il 2 febbraio è il momento culminante della nostra celebrazione del Giubileo. Ogni persona consacrata vi si è preparata attraverso la meditazione sul dono della propria vocazione alla totale consacrazione a Cristo, in un'esperienza di sincero pentimento per le proprie mancanze e di rinnovato amore per vivere un più vero rapporto con Dio e con il prossimo. Ora nella Celebrazione eucaristica — con Cristo, in Cristo e per Cristo — vogliamo offrire al Padre, guidati dallo Spirito, la nostra vita rinnovata nella fede, nella speranza e nella carità. In ogni luogo — a livello diocesano o nazionale — sarebbe opportuno che la Celebrazione Eucaristica fosse presieduta dai Pastori e fosse ampiamente partecipata, oltre che alle persone consacrate, anche al popolo di Dio. La Presentazione del Signore è la festa di Cristo « luce delle genti » e dell'incontro (« Ypapanti ») del Messia con il suo popolo nel Tempio di Gerusalemme. Il gesto di obbedienza alla legge e di offerta, compiuto da Maria e Giuseppe che portano il bambino Gesù per offrirlo al Tempio, ispira la presenza in questa celebrazione di tanti consacrati e consacrate: essi rappresentano coloro che hanno scelto la via dei consigli evangelici nella ricca varietà dei carismi che rendono bella la Chiesa con i doni dello Spirito e preparata per svolgere la missione universale del Vangelo; essi inoltre sono qui per rinnovare gli impegni della loro consacrazione e missione. La celebrazione si svolge in tre momenti: La liturgia della luce avrà inizio con l'accensione e la benedizione delle candele e proseguirà con la processione. La liturgia della parola culminerà con l'omelia, con la preghiera di ringraziamento per il dono della vita consacrata e l'impegno di fedeltà nella sequela di Cristo e nella missione apostolica. La liturgia eucaristica sarà il suggello dell'incontro con Cristo e dell'offerta con Lui della vita consacrata, affinché Egli sia « luce per illuminare le genti ». Canto di preparazione. Mentre si attende l'arrivo del Celebrante si accendono le candele e si esegue un canto. Benedizione delle Candele Il Celebrante: Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. R. Amen. ... saluta l'assemblea La grazia del Signore nostro Gesù Cristo R. E con il tuo spirito. ... introduce la celebrazione: Fratelli e sorelle, Il Celebrante benedice le Candele: Preghiamo. Quindi le asperge con l'acqua benedetta. Processione Nel frattempo si esegue il Canto: Lumen ad revelationem gentium, et gloriam plebis tuae Israel.
Kyrie e Gloria Orazione colletta Preghiamo. PRIMA LETTURA Dalla lettera agli Ebrei 2,14-18 Doveva rendersi in tutto simile ai fratelli Intimamente unito agli uomini come a fratelli, Gesù è diventato pontefice misericordioso. Fedele nel servizio di Dio, egli ha espiato i nostri peccati, ci ha liberato dal potere del demonio e della morte. La sua sofferenza è diventata capacità di soccorso nelle nostre prove, essendo lui stesso stato provato. SALMO RESPONSORIALE. Salmo 23 Vieni Signore nel tuo tempio santo. ACCLAMAZIONE AL VANGELO Alleluia. Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola (Lc 2,29). Alleluia. VANGELO Dal vangelo secondo Luca 2,22-40 I miei occhi hanno visto la tua salvezza A Gesù che viene presentato al tempio e offerto a Dio come primogenito si fa incontro — quale sintesi e immagine di tutta la speranza messianica d'Israele — un uomo giusto mosso dallo Spirito. L'attesa di Simeone ormai è compiuta, ed egli ormai può morire. In lui, con la sua attesa di redenzione, è tutto l'Antico Testamento, l'antica legge, che trova soddisfazione, mentre si apre la salvezza e si accende la luce per tutti i popoli. Ma non senza il giudizio e la crisi; il bambino sarà il riferimento discriminante, il punto di paragone: un segno di contraddizione. Dovrà essere o accolto o rifiutato. La prova si rifletterà anche in Maria. Nella presentazione al Tempio già si profilano e si riflettono la croce, il Crocifisso e l'Addolorata. Anche la profetessa Anna percepisce la redenzione in quel bambino, e ne fa motivo di rendimento di grazie e di annunzio. OMELIA RINGRAZIAMENTO A DIO PER IL DONO DELLA VITA CONSACRATA Il Celebrante: Fratelli e sorelle, (tutti pregano per alcuni istanti in silenzio) Il Celebrante: Sii benedetto, Signore, Padre santo, Tutti: Gloria e lode a te, Signore. Lettore o lettrice: Ti glorifichiamo, Padre, e ti benediciamo, Lettore o lettrice: Grazie, Padre, per il dono di Cristo, Tutti: Gloria e lode a te, Signore. Lettore o lettrice: Ti glorifichiamo, Padre, e ti benediciamo, Lettore o lettrice: Grazie, Padre, per il dono di Cristo, Tutti: Gloria e lode a te, Signore. Lettore o lettrice: Ti glorifichiamo, Padre, e ti benediciamo, Lettore o lettrice: Grazie, Padre, per il dono di Cristo, Tutti: Gloria e lode a te, Signore. Il Celebrante: Guarda benigno, Signore, Tutti acclamano cantando: Amen. Orazione sulle offerte Accogli, o Padre, i nostri doni e guarda la tua Chiesa, R. Amen. La celebrazione continua secondo il modo consueto. Orazione dopo la comunione Preghiamo. R. Amen. BENEDIZIONE Il Celebrante: Il Signore sia con voi. R. E con il tuo Spirito. Dio, che dalle tenebre vi ha chiamati alla sua luce mirabile, Dio vi faccia testimoni della sua verità presso i fratelli, Come Simeone e Anna hanno atteso e trovato Cristo, E la benedizione di Dio onnipotente, |