Luis F. Card. Ladaria, S.I.
Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede
PRESENTAZIONE AL DOCUMENTO
CHE COSA È L’UOMO?
UN ITINERARIO DI ANTROPOLOGIA BIBLICA
Libreria Editrice Vaticana
Città del vaticano 2019
«Non vi è nulla di genuinamente umano che non trovi eco nel cuore dei discepoli di Cristo». Così si esprime la Costituzione pastorale Gaudium et Spes (§ 1), enunciando il principio ermeneutico dei suoi pronunciamenti, nell’attenzione rispettosa della storia degli uomini, alla luce del mistero del Regno di Dio. Questo impegno risulta fondamentale per la missione della Chiesa nel mondo contemporaneo, in cui si sono manifestate nuove esigenze, nuove problematiche, nuove sfide. Già alla fine del Concilio Vaticano II, nel 1965, si constatava come l’odierna società fosse soggetta a profondi mutamenti, soprattutto nell’ambito scientifico e tecnologico, ma anche in quello delle relazioni umane, che hanno prodotto «una vera trasformazione sociale e culturale, i cui riflessi si ripercuotono anche nella vita religiosa» (Gaudium et Spes, § 4). Da un lato, infatti, sono insorti squilibri e distonie tra l’agire e il pensare normativo, tra efficienza pratica e coscienza morale, tra crescente specializzazione e visione universale della realtà; e oltre a inaspettati conflitti tra generazioni, si è pure delineato un diverso rapporto tra uomo e donna, con una visione della sessualità contrastante con tradizioni ritenute doverose e consolidate. D’altro lato, si è venuta affermando un’aspirazione sempre più accentuata verso un’esistenza pienamente conforme alla natura dell’uomo, nel riconoscimento della pari dignità di ogni persona, senza distinzione di razza, sesso, opzione ideologica; la dimensione soprannaturale risulta talvolta oscurata, a vantaggio di speranze puramente terrene, e le scelte di natura religiosa non appaiono più rilevanti per la verità dell’uomo. Per questo complesso di fattori – dice ancora la Gaudium et Spes (§ 10) – «di fronte all’evoluzione attuale del mondo diventano sempre più numerosi quelli che si pongono o sentono con nuova acutezza gli interrogativi più fondamentali: “Che cos’è l’uomo?”».
Negli ultimi decenni il mutamento sopra evocato si è ulteriormente accelerato, con interrogativi e comportamenti di natura antropologica che esigono di essere sopposti a un serio discernimento. Il desiderio della Chiesa – fedele al comandamento del suo Signore – è di porsi al servizio degli uomini, apportando quegli elementi di verità che favoriscano un autentico progresso, secondo il disegno di Dio. Ed è ricorrendo alla divina Rivelazione, attestata nelle Sacre Scritture, che la Chiesa adempie la sua missione, apportando ai questionamenti e alla ricerca degli uomini quella luce che viene dalla Parola ispirata da Dio, capace di far brillare nel cuore di tutti il valore e la vocazione dell’uomo, creato a immagine di Dio (Gaudium et Spes, § 12).
In questa linea si situa l’iniziativa di Papa Francesco di affidare alla Pontificia Commissione Biblica il mandato di preparare un Documento sull’antropologia biblica, quale base autorevole per gli sviluppi delle discipline filosofiche e teologiche, nella rinnovata consapevolezza che la Sacra Scrittura costituisce «la regola suprema della fede» (Dei Verbum, § 21) e «l’anima della sacra teologia» (Dei Verbum, § 24).
Il Documento che presentiamo rappresenta una novità, sia per il contenuto, sia per la modalità espositiva. Non era infatti ancora stata approntata una trattazione che in modo organico esponesse tutti i principali elementi che concorrono a definire cosa sia l’uomo, nell’Antico e nel Nuovo Testamento. Tematiche per lo più sviluppate isolatamente vengono qui armonizzate in un insieme coerente. Ciò è fondato su un originale procedimento espositivo, che ha assunto quale testo di riferimento il racconto fondatore di Gen 2–3 (integrato con gli altri racconti di origine), perché queste pagine scritturistiche sono ritenute fondamentali dalla letteratura neotestamentaria e dalla tradizione dogmatica della Chiesa. In questi capitoli inaugurali l’autore sacro tratteggia, in maniera esemplare, anche se per lo più succintamente, i tratti costitutivi della persona umana, inserendola, fin dall’inizio, in un processo dinamico nel quale la creatura umana assume un ruolo decisivo per il suo avvenire. Il tutto è visto in rapporto con la presenza attiva e amorevole di Dio, senza la quale non si può comprendere né la natura dell’uomo, né il senso della sua storia.
Come viene indicato nella Introduzione del Documento, ognuno degli elementi significativi annunciati nel racconto fondatore viene poi sviluppato ricorrendo all’intera letteratura biblica; le varie tradizioni dell’Antico Testamento (nella Tôrah, negli scritti sapienziali e nelle raccolte profetiche) e in quelle del Nuovo Testamento (nei vangeli e nelle lettere degli Apostoli) concorrono, ciascuna in modo specifico, a configurare la complessità della figura umana, che si presenta come un mistero da scrutare e una delle meraviglie dell’operare divino, che suscita una perenne lode al Creatore (Sal 8).
L’intento del presente Documento è dunque quello di far percepire la bellezza e anche la complessità della divina Rivelazione riguardante l’uomo. La bellezza induce ad apprezzare l’opera di Dio, e la complessità invita ad assumere un umile e incessante travaglio di ricerca, di approfondimento e di trasmissione. Ai docenti delle Facoltà teologiche, ma anche ai catechisti e agli studenti di materie sacre viene qui offerto un sussidio, atto a favorire una visione globale del progetto divino, che ha preso inizio con l’atto della creazione e si realizza nel corso del tempo, fino al compimento nel Cristo, l’uomo nuovo, che costituisce «la chiave, il centro e il fine di tutta la storia umana» (Gaudium et Spes, § 10). Infatti, «solamente nel mistero del Verbo Incarnato trova luce il mistero dell’uomo» (Gaudium et Spes, § 22), e ciò viene donato quale sicuro principio di speranza per tutti gli uomini, in cammino verso quel Regno di giustizia, di amore e di pace che ogni cuore desidera e attende.
Card. Luis Ladaria, S.I.
Presidente Pontificia Commissione Biblica
30 settembre 2019, Memoria liturgica di San Girolamo