Pontifical Council for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People People on the Move - N° 90, December 2002, p. 259. Unesperienza nataliziaLa Natività nel campo profughidi don Dario GUARATO, Parroco di Arcole (VR) Lidea di San Francesco di rappresentare la nascita del Messia tra gli uomini continua ad essere attuale. A Betlemme Gesù nacque tra i poveri, tra gli ultimi. Anche i pastori, a noi per tradizione simpatici, di fatto non erano tanto ben visti. E importante riconoscere i poveri del nostro tempo, capire chi oggi continua la condizione dei pastori. Maffeo dArcole, lartista che a Roma, durante il Giubileo, tempo di pellegrinaggi e di pro-memoria della nostra situazione di precarietà, ci rappresentò come popolo in cammino utilizzando una installazione di 140 sagome in legno, continua a provocarci ed a sottoporci ad una vita più cosciente. Aiutato dalla sua sensibilità, ma anche segnato dai continui servizi televisivi, ha individuato nel dramma dellemigrazione e nei profughi quel popolo che camminava nelle tenebre come diceva il profeta Isaia e vide una luce. Con un bel gruppo di volontari sta organizzando la rappresentazione del presepio vivente, in occasione delle prossime festività natalizie. Quasi ottanta compaesani hanno il ruolo di impersonare lemigrazione di oggi oltre a quella dei nostri padri. Mezzo di trasporto di chi è in cerca di una vita un po umana sarà una barca, o meglio la carretta del mare che stranamente ha lingannevole nome di fantasia. Liniziativa, dal particolare contesto, è già interesse della popolazione di Arcole, come pure dei dintorni. Anche alcuni stranieri qui residenti attendono con simpatica curiosità questo avvenimento. I mezzi di comunicazione, messi a conoscenza, stanno favorendo la diffusione di questa eccezionale attualizzazione del mistero di Betlemme. Non secondaria, anzi qualificante, sarà la presenza con competenti commenti del padre scalabriniano Bruno Mioli, che a Roma è responsabile di Migrantes, lorganismo della Chiesa che si occupa della migrazione. La notte del 24, le stelle di Natale e dellEpifania saranno occasioni per rivivere ed attualizzare il messaggio del Dio che venne tra di noi. Il sagrato della chiesa parrocchiale ospiterà questo evento, esprimendo laccoglienza della locale comunità cristiana verso i rifugiati, dato che linciso evangelico per loro non cera posto non è rifiuto solo verso Maria e Giuseppe, la storica coppia di migranti, ma pure verso i foresti*, cioè chi oggi non è dei nostri.
* espressione veneta. Sta per forestieri.
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