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Pontifical Council for the Pastoral Care of Migrants and Itinerant People People on the Move N° 105, December 2007 40° della Populorum Progressio: lo sviluppo di tutto luomo, lo sviluppo di tutti gli uomini* Nei giorni 22-24 Novembre del corrente anno, presso lHotel Ergife di Roma, si è svolto il II Congresso degli organismi ecclesiali operatori per la Giustizia e la Pace. Hanno partecipato più di trecento delegati di oltre ottanta Paesi provenienti dai cinque Continenti. Ne è stato tema: 40° anniversario della Populorum Progressio: lo sviluppo di tutto luomo, lo sviluppo di tutti gli uomini. Il Congresso ha affrontato i nuovi scenari mondiali createsi dopo lo storico documento e le sfide attuali dello sviluppo alla luce della dottrina sociale della Chiesa, in particolare quelle dellecologia umana, del pluralismo e del dialogo interculturale, nonché della nuova governance nellambito della globalizzazione. Inoltre, si è approfondito limpegno pastorale della Chiesa per lo sviluppo integrale e solidale nel mondo. Uno spazio di riflessione si è voluto dedicare alla Causa di Beatificazione del Cardinale vietnamita François Xavier Nguyên Van Thuân, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace tra il 1998 e il 2002, anno della sua morte. Gli oratori sono stati i Cardinali Tarcisio Bertone, Segretario di Stato Vaticano, Renato Raffaele Martino, presidente di Giustizia e Pace, e Telesphore Toppo, arcivescovo di Ranci, India, Giampaolo Crepaldi, segretario di Giustizia e Pace, una particolare attenzione meritano le relazioni del Professore Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di SantEgidio, del Preside della Facoltà Teologica dellItalia Settentrionale, Mons. Franco Brambilla, nuovo Vescovo ausiliare di Milano, del politologo indonesiano Pius Suratman Kartasasmita, dellinternazionalista canadese Louis Sabourin, della Pontificia Accademia di scienze sociali, della filosofa argentina Maria Celestina Donadio e delleconomista congolese Evariste Mabi Mulumba. In apertura dei lavori, il Cardinale Tarcisio Bertone ha sottolineato lattualità della Populorum Progressio, sia nella drammatica denuncia degli squilibri tra i popoli della fame e quelli dellopulenza, sia nella precisa indicazione degli orientamenti da seguire per arrivare allo sviluppo come nuovo nome della pace. Il Cardinale Bertone ha sottolineato che allo sviluppo globale la Chiesa può dare due cose fondamentali: una visione globale delluomo e il comandamento dellamore Secondo Bertone si tratta di una visione di ragione e di fede, perché la Chiesa vede lintero processo di sviluppo finalizzato verso Dio stesso. Dopo aver ricordato che è tramite la cooperazione, lo sviluppo e la riconciliazione che è possibile combattere e vincere la miseria, il Cardinale Bertone ha affermato che verità e carità promanano da ununica realtà, perché come ha insegnato Benedetto XVI, Dio è amore e verità. A questo proposito, lEminentissimo Martino ha spiegato che senza la verità e la carità che vengano da Dio, non ci può essere né vera pace né vera giustizia. Il Cardinale ha ricordato il carattere profetico di Papa Montini ed ha incoraggiato i congressisti ad interrogarsi sul reale stato di applicazione della Populorum Progressio, in special modo nellambito della cultura e della solidarietà. Successivamente Sua Eminenza Toppo ha portato la sua testimonianza, parlando della fioritura cristiana in atto tra la sua gente del Chotanagpur grazie allopera dellevangelizzazione e allattuazione pratica della dottrina sociale della Chiesa. Il porporato, accennando alle sfide poste dalla ricerca di un autentico sviluppo dei popoli, ha ricordato lo scandalo della presenza di vaste zone di sottosviluppo del pianeta. Il Cardinale ha denunciato che gli esseri umani sono ancora abusati, schiavizzati e deprivati dei loro diritti fondamentali, ed in proposito ha ricordato che solo nel Sud dellAsia ci sono circa 20 milioni di persone che lavorano in condizioni di schiavitù. Secondo il Porporato esiste un problema di cattiva gestione finanziaria, perché se nel 1997 fosse stato cancellato, come promesso, il debito di 20 tra i Paesi più poveri del mondo, si sarebbe potuta salvare la vita di 21 milioni di bambini. Il Cardinale Toppo ha concluso proponendo la globalizzazione della solidarietà come condizione per lo sviluppo integrale dellumanità. Il professore Riccardi ha tracciato unampia panoramica degli eventi storici intercorsi in questi ultimi 40 anni. Monsignor Brambilla ha parlato della crisi di identità delluomo contemporaneo. Secondo loratore la concezione cartesiana del cogito è troppo riduttiva perché luomo rimane solo nel rapporto con se stesso, senza riconoscere che lidentità del soggetto si dà nella relazione al prossimo, cioè nella relazione uomo-donna, genitori-figli, nella relazione fraterna e socio-culturale. La questione dellidentità delluomo, ha precisato Brambilla, rivela il crocevia inevitabile del problema antropologico, ed è in questo contesto che Paolo VI con la Populorum Progressio ha tentato di inserire la questione dello sviluppo nellorizzonte di un umanesimo integrale. Il canadese Louis Sabourin ha parlato dellattuale fenomeno della mondializzazione, con la sua esplosione di flussi senza più frontiere, non solo di beni e servizi, ma anche di capitali, di uomini, di informazioni, e di idee. A tale sfida, secondo Sabourin, deve dare risposta una governance globale in grado di gestire al meglio la crescente interdipendenza di fattori che crescono positivamente e negativamente sulla scena mondiale. Quindi non solo i governi e le istituzioni internazionali, ma anche le imprese private e le organizzazioni non governative. Ciò è realizzabile, ha continuato, attraverso una rete in grado di far fronte a fenomeni così diversi come la soluzione di conflitti e delle crisi economiche, la lotta contro il terrorismo, la corruzione, lAIDS, la violenza, ma anche la promozione dei diritti umani, lo sviluppo economico, lo Stato di diritto e la lotta alla povertà. Il politologo indonesiano Suratman Kartasasmita ha tratteggiato alcune linee per rivitalizzare le istituzioni educative cattoliche di fronte alle sfide del pluralismo, dei conflitti religiosi e della formazione multiculturale, nella difficile situazione di crescente disagio finanziario e di sfavorevoli politiche governative. La professoressa di filosofia Maria Celestina Donadio si è impegnata a tracciare delle linee pastorali per lo sviluppo umano, ha sostenuto che, per arrivare ad uno sviluppo integrale come auspicato e proposto dalla Populorum Progressio, il conoscere, loperare e lavere devono essere ordinati ad un progresso in umanità, cioè ad essere di più e meglio, realizzando un umanesimo integrale sulla base di una rivalutazione della ragione morale, della legge naturale e dellautentico bene comune. Leconomista congolese Mati Mulumba, ha indicato i progressi tangibili di solidarietà avvenuti nel Continente Africano dalla Populorum Progressio ad oggi. Ciò si è realizzato attraverso la cooperazione multilaterale nei campi della sanità, dellagricoltura, dellistruzione e dello sviluppo economico. Resta ancora un obiettivo da raggiungere: la costruzione di un autentico sviluppo solidale con la riduzione della povertà e degli scandalosi squilibri tra individui e popoli, come richiesto dallEnciclica di Paolo VI. Egli ha citato in proposito la situazione del Continente africano: tragico teatro di conflitti internazionali, dove la miseria e la lotta per le risorse accrescono linsicurezza e gli scontri. La sola guerra civile nella Repubblica Popolare del Congo ha già provocato cinque milioni di morti, tredici milioni di sfollati, tre milioni e mezzo di rifugiati. NellAfrica Subsahariana quaranta milioni di bambini non vanno a scuola, duecento cinquanta mila donne ogni anno muoiono per complicazioni legate alla maternità, un milione di persone nel Continente sono uccise dalla malaria e oltre due milioni sono annualmente vittime dellAIDS. A conclusione dei lavori il Cardinale Martino ha sottolineato lattualità dellEnciclica Populorum Progressio, specialmente nella visione dello sviluppo integrale, nel pluralismo culturale, nel dialogo interreligioso, nellappello alla comunità internazionale affinché Lindicibile carico di sofferenze delle nuove guerre fratricide, la sanguinosa irruzione del terrorismo sulla scena mondiale, il persistente aumento delle scandalose disuguaglianze tra i Paesi più poveri e quelli più ricchi non devono indurre ad un senso di disperate e paralizzante impresa, poiché il nostro tempo offre anche opportunità uniche e molte promettenti per lo sviluppo integrale e solidale dellumanità. Secondo il Cardinale la globalizzazione non va demonizzata. Essa può rappresentare una grande opportunità, a patto che si sappia finalizzarla veramente alla solidarietà globale e alla giustizia sociale nella prospettiva del bene comune universale dellunica famiglia dei popoli. Anche lo sviluppo della scienza e della tecnica possono aiutare molto, mentre i ritrovati della medicina sono in grado di fronteggiare con successo il problema delle malattie endemiche e delle pandemie. Inoltre oggi si è sempre più coscienti che lo sviluppo è prima di tutto un problema morale. Sua Eccellenza Martino ha ricordato la grande lezione di coraggio e di fede del suo predecessore, il Cardinale vietnamita Van Thuan, la cui causa di beatificazione è stata già avviata dal Dicastero Giustizia e Pace, con approvazione e incoraggiamento del Santo Padre. Un richiamo particolare è stato fatto alla prossima Enciclica Spe Salvi di Benedetto XVI di imminente pubblicazione, ed ha sottolineato che la speranza cristiana è la forza che Dio ci dà per realizzare il progetto dellamore di Dio sulluomo e sulla storia, di cui lo sviluppo integrale e solidale dellumanità fa intimamente parte. Padre Carmelo Gagliardi, O.F.M. Cap. Officiale del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti
II Congresso Mondiale degli Organismi Ecclesiali Operatori per la Giustizia e la Pace
Roma, 22-24 Novembre 2007.
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