DISCORSO DEL CARDINAL ANGELO SODANO
Il mio primo dovere é quella di ringraziarvi per la calorosa accoglienza con cui avete voluto ricevere Sua Santità Giovanni Paolo II, nella cerimonia inaugurale di questo Vertice Mondiale: Egli ha desiderato rinnovare alla FAO il sostegno della Santa Sede e di tutta la Chiesa cattolica alle nobili iniziative che si stanno intraprendendo, per assicurare la sicurezza alimentare a tutti gli abitanti della terra. Del resto, anche l'esistenza di una missione d'osservazione della Santa Sede presso la FAO, come la presenza di una speciale Delegazione a questo Vertice mondiale, sta a dimostrare l’enorme importanza che la Santa Sede ha sempre attribuito all'attività della FAO, posta qui nel cuore della vecchia Roma, per chiamare tutte le Nazioni del mondo a collaborare in un campo così vitale, qual è quello dell'Alimentazione e dell’Agricoltura. Siamo, infatti, tutti consapevoli che si tratta veramente di un problema primordiale di cooperazione internazionale. Se milioni di individui sono ancora segnati dai danni della fame e della denutrizione, la causa non è da ricercarsi nella mancanza di cibo. Solamente l'anno scorso, la FAO ha riconosciuto nel suo «Atlante dell'Alimentazione e dell'Agricoltura”, che nel mondo vi è abbastanza per soddisfare il bisogno energetico di tutti, ma purtroppo non vi è uniformità nella produzione né nella distribuzione alimentare (cfr FAO, Necessità e risorse, Atlante dell'Alimentazione e dell'Agricoltura, Roma 1995, p. 16). Così pure già si esprimeva la nostra Organizzazione, nella dichiarazione finale della Conferenza Internazionale sulla Nutrizione, convocata insieme all'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nel 1992 (cfr Rapporto finale della Conferenza n.1), e cioè che le risorse della terra, considerate globalmente, sono in grado di nutrire tutti i suoi abitanti. In base a tali dati, la Santa Sede ritiene che la sfida dell'ora presente, per dare sicurezza alimentare a tutti gli uomini in ogni Continente, non è solo une sfida di ordine economico e tecnico, ma è prima di tutto una sfida di ordine etico-spirituale. È una questione di solidarietà vissuta alla luce di alcuni principi basilari, che vorrei qui brevemente sottolineare. Signore e Signori, è questo un piccolo sillabario della solidarietà a cui la Santa Sede cerca di ispirarsi, con il proposito di cooperare con tutti i Governi, con le organizzazioni internazionali e in particolare con la F.A.O, per sradicare dal mondo il flagello della fame e dare a tutti la possibilità di un pane quotidiano. A tal fine, la Santa Sede si unisce al consenso qui manifestato sui documenti finali del Vertice. Però, in considerazione della propria natura e della propria missione, la Santa Sede desidera formulare in merito alcune riserve ed una sua dichiarazione interpretativa, chiedendo di volerle includere nel Rapporto finale del presente Vertice. Grazie! *L’Osservatore Romano 17.11.1996 p.1, 4.
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