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DICASTERO PER IL SERVIZIO DELLO SVILUPPO UMANO INTEGRALE
MESSAGGIO PER LA GIORNATA MONDIALE DEL TURISMO 2022 27 settembre 2022
“Ripensare il turismo”
La Giornata Mondiale del Turismo 2022 è dedicata a: “Ripensare
il turismo”. La crisi sanitaria, iniziata a fine 2019 e non
ancora conclusa, ha messo tutti di fronte a problemi che vengono da
lontano e ne ha evidenziati di nuovi e inaspettati. Sicuramente ci
ha colto di sorpresa. Il turismo è stato una delle attività umane
più gravemente colpite da questa crisi, ma, paradossalmente, può
diventare ora uno dei motori della ricostruzione di un mondo più
giusto, sostenibile e integrale. La Chiesa, quindi, guarda alla
rinascita e al rinnovamento anche del turismo con gli occhi della
speranza.
Un turismo più giusto
La ripartenza del turismo può avere un riferimento nei principi
che hanno ispirato il Codice mondiale di Etica del Turismo,
che hanno inteso tale attività, tra l’altro, come “una forza vitale
al servizio della pace e un fattore di amicizia e comprensione fra i
popoli del mondo”, “fattore dello sviluppo sostenibile”, “mezzo per
utilizzare il patrimonio culturale dell’umanità per contribuire al
suo arricchimento”, “un’attività vantaggiosa per i paesi e le
comunità di accoglienza”. Si tratta di elementi fondamentali per la
costruzione di fraternità e amicizia sociale, ma soprattutto per il
servizio ad uno sviluppo umano integrale.
Ciò significa – e in questo è urgente un cambio di rotta,
dimostrando di sapere uscire migliori da una crisi che ha rivelato
tante diseguaglianze e ingiustizie – che l’attività turistica, quale
vera e propria industria economica, va svolta secondo princìpi di
equità e di trasformazione sociale. Ciò avviene, ad esempio, quando
vengono rispettati i diritti sul lavoro degli addetti del settore –
a tutti i livelli e in ogni Paese – e quando il turismo stesso, come
attività del tempo libero e dello svago, si svolge nel pieno
rispetto dei diritti fondamentali e della dignità delle persone[1].
Giustizia è anche condividere i profitti in modo equo, vincendo una
logica predatoria, soprattutto nei riguardi di popolazioni e aree
geografiche particolarmente provate dalle crisi molteplici che
travagliano il mondo contemporaneo[2].
Al riguardo, vogliamo esprimere la nostra vicinanza a tutti gli operatori del
settore turistico che già agiscono secondo una retta coscienza e hanno costruito
non solo la loro professionalità, ma le loro stesse vite attorno
all’accoglienza. Non mancano imprenditori attenti ai più vulnerabili e alle
lavoratrici e lavoratori esposti a sfruttamento, in particolare al personale
stagionale che compie mansioni più umili a servizio dei turisti.Ancora una volta
va tuttavia denunciato che“molti operano in condizioni di precarietà
e talvolta di illegalità, con retribuzioni non eque, costretti ad un
lavoro faticoso, spesso lontano dalla famiglia, ad alto rischio di
stress e piegato alle regole di una competitività aggressiva”[3].
Ai cristiani è richiesto di fare alleanza con tutte le donne e gli
uomini di buona volontà, perché questo deve cambiare.
Un turismo più sostenibile
Ripartire significa anche non dimenticare che l’impatto che il
turismo ha sull’ambiente è molto rilevante. Il paradigma dominante
della massimizzazione dei consumi può arrivare a deturparlo in
maniera veloce e feroce[4].
Con la pandemia e con l’attuale crisi energetica è divenuto più
evidente quanto sia bene anzitutto puntare al turismo di prossimità:
sapersi guardare attorno, riconoscere e apprezzare i tesori di
patrimonio, cucina, folklore, e persino spiritualità che le regioni
vicine hanno da condividere. Le politiche locali possono oggi venire
profondamente ripensate in termini di ospitalità e di qualità della
vita per gli abitanti storici, i nuovi venuti, i vicini più
prossimi.
Su scala planetaria, inoltre, i flussi di merci, lo spostamento
di persone a fini turistici e i ritmi di consumo devono essere
certamente ricalibrati nella direzione di un corretto rapporto tra
esseri umani e creato. La sostenibilità del turismo, infatti, si
misura non solo in termini di inquinamento, ma anche nell’impatto
sulla biodiversità degli ecosistemi naturali e sociali: c’è bisogno
di una sensibilità che allarghi la tutela degli ecosistemi in modo
concreto, così da assicurare un armonioso passaggio dei turisti
negli ambienti che non appartengono a loro, né a una sola
generazione. Il cambiamento climatico, per altro, in una prospettiva
a medio termine può incidere negativamente sull’attrattività di
numerose mete tradizionali, con il rischio di penalizzare
ulteriormente, anche sotto questo punto di vista, regioni
economicamente già fragili. Tutela della biodiversità e stupore
davanti alle meraviglie del creato devono dunque convivere nel
turismo ‘ripensato’.
Un turismo integrale
Il turismo offre allo spirito umano e allo Spirito di Dio enormi
possibilità di interagire, attivando un incontro tra le diversità[5].
Non mancano certo resistenze ed elementi di segno opposto. Si nota,
ad esempio, come culturalmente si stiano riducendo gli spazi per
includere modi di pensare e vivere diversi. Il sistema di
produzione, anche nel settore turistico industriale, volge
velocemente alla standardizzazione di contenuti, soprattutto
attraverso il contingentamento dei tempi – di visita, di viaggio, di
permanenza –, il che sviluppa un’esperienza più individualistica e
meno collettiva. Un turismo che riparte ha bisogno di tener presente
la “visione integrale della persona”, che, come sottolinea Papa Francesco, non è
una teoria, ma “un modo di vivere e di agire; tale visione non si trova prima di
tutto dentro un manuale, ma in persone che vivono con questo stile: con gli
occhi aperti sul mondo, con le mani strette ad altre mani, con il cuore
sensibile alle debolezze dei fratelli”[6].
Solo in questo modo si può incontrare una cultura diversa, chiedere
conto della sua storia, scoprire i valori profondi che essa
custodisce. In sintesi, anche il turismo è chiamato ad abbracciare
la prospettiva dell’ecologia integrale[7].
Esso, infatti, può sostenere la capacità di “rigenerazione” di una
comunità, favorendo il dialogo tra linguaggi culturali locali e
stili di vita dei visitatori. L’accoglienza turistica, allora,
diviene un modo di trasformare gli spazi civili, l’ambiente sociale
e urbano, nella valorizzazione delle identità nel giusto
bilanciamento tra conservazione delle radici e offerta di servizi.
Un turismo per coltivare la speranza
La Chiesa cattolica tiene molto a promuovere questa rinnovata
visione del turismo, nell’ottica dello sviluppo umano integrale. Il
processo sinodale, che in tutto il mondo essa sta vivendo, dalle
comunità più periferiche sino ai più importanti centri decisionali,
rappresenta una metodologia di ascolto e partecipazione, che può
portare anche nella società civile e nelle organizzazioni economiche
una maggiore attitudine alla composizione di interessi e punti di
vista contrastanti. L’arte del discernimento e la capacità
collettiva di pervenire a nuove sintesi rappresentano sfide epocali,
da cui dipende un futuro a misura d’uomo per tutti. Tali prospettive
saranno oggetto di ulteriori riflessioni durante i lavori dell’VIII
Congresso Mondiale della Pastorale del Turismo, che avrà luogo a
Santiago di Compostela dal 5 all´8 ottobre 2022. L’evento, inserito
nella cornice dell’Anno Santo Compostelano, avrà per tema: “Turismo
e pellegrinaggi: cammini di speranza”. Guardiamo infatti con
speranza alla vivacità del settore, a tutte le persone coinvolte e a
coloro che ne hanno responsabilità. Riprendendo le parole di Papa
Francesco incoraggiamo tutti a “tenere accesa la fiaccola della
speranza” e “fare di tutto perché ognuno riacquisti la forza e la
certezza di guardare al futuro con animo aperto, cuore fiducioso e
mente lungimirante”[8].
Cardinale Michael Czerny S.J.
Prefetto
[1] Cf.
Videomessagio del Santo Padre Francesco in occasione della 109ma
Conferenza Internazionale del Lavoro, 17 giugno 2021.
[2] Cf. Congregazione per la Dottrina della Fede/Dicastero per il Servizio dello
Sviluppo Umano Integrale,
Oeconomicae et Pecuniariae Quaestiones.
Considerazioni per un discernimento etico circa alcuni aspetti dell’attuale
sistema economico-finanziario, 6 gennaio 2018, nn. 4, 8.
[3] Cf.
Messaggio del Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo
Umano Integrale in occasione della Giornata Mondiale del Turismo 2019: “Il
turismo e il lavoro: un futuro migliore per tutti”, 24 luglio 2019.
[4] Cf. Lettera enc.
Laudato Si’, nn. 18;
203.
[5] Cf.
Lettera enc.
Fratelli Tutti, n.
215.
[6] Cf.
Discorso ai Soci del Centro Turistico Giovanile, 22 marzo 2019.
[7] Cf. Lettera enc.
Laudato Si’, cap. IV.
[8] Cf.
Lettera del Santo Padre Francesco a S.E. Mons. Rino Fisichella per
il Giubileo 2025, 11 febbraio 2022.
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