PROMULGAZIONE DELLÂÂÂÂ’ESORTAZIONE APOSTOLICA POST-SINODALE "ECCLESIA IN OCEANIA" INTERVENTO DEL CARDINALE THOMAS STAFFORD WILLIAMS Giovedì, 22 novembre 2001
Introduzione Proprio in questo giorno di tre anni fa tutti i Vescovi dell'Oceania si sono incontrati in un'Assemblea Speciale per condividere preoccupazioni e intuizioni pastorali. Santità, le siamo profondamente grati per averci riunito e averci permesso di incontrarLa e di incontrarci e di celebrare i molteplici doni che la grazia divina ci ha concesso nel Sinodo per l'Oceania. Condividiamo la sua reale delusione per non aver potuto promulgare l'Esortazione Apostolica post-sinodale in Oceania. I membri delle quattro Conferenze Episcopali e in particolare i fedeli della Nuova Caledonia, i loro religiosi e sacerdoti, si stavano preparando per accoglierla e onorarla. Desiderano che io La ringrazi a loro nome e la assicuri della loro affezionata lealtà e della loro salda fedeltà alla Sede di Pietro. Opportunamente, il Sinodo è cominciato con una liturgia che ha annoverato segni e simboli tratti dalle culture delle isole del Pacifico. Tale liturgia ha manifestato l'unità nella diversità della fede cattolica e ha espresso l'autentica communio fra la Chiesa di Roma e le Chiese locali dell'Oceania (n. 9). L'area dell'Oceania costituisce un terzo della superficie terrestre, ma è composta per lo più di acqua e la sua popolazione è relativamente poca e distribuita in maniera irregolare. Tuttavia abbiamo portato a Roma la nostra ricca gamma di esperienze e di tesori culturali dal colorato mosaico di molti popoli diversi: aborigeni, melanesiani, polinesiani, micronesiani e i discendenti degli emigrati dell'Ovest e dell'Est (n. 6, 7). È con sincera gratitudine che oggi riceviamo da Lei, Santità, il dono dell'Esortazione Apostolica Ecclesia in Oceania. Il documento rafforzerà ulteriormente la communio tanto chiaramente espressa nel Sinodo e ci aiuterà ad affrontare le sfide che il Sinodo ha identificato e discusso (n. 9). Tema del Sinodo e communio Il punto focale del Sinodo è stata la persona di Gesù Cristo e il modo in cui percorriamo la sua via, pronunciamo la sua verità e viviamo la sua vita. Cristo ha chiamato a sé la Chiesa in Oceania, ma lo scopo di essere con Gesù è di proseguire partendo da Gesù. Non possiamo percorrere la sua via senza possedere il desiderio ardente e risoluto di proclamare Gesù Cristo quale verità vivente, la verità che è sempre più grande di noi e ci richiede di rispondere con energia e creatività. Communio è il frutto dell'iniziativa amorevole di Dio. Il fatto che la Chiesa sia essenzialmente un mistero di comunione è stato il presupposto dottrinale e spirituale di tutte le deliberazioni del Sinodo. La Chiesa come comunione riconosce l'uguaglianza basilare di appartenenza di tutti i fedeli di Cristo e la nostra comprensione di noi stessi come Popolo di Dio e comunità dei discepoli (n. 10). La sfida per la Chiesa in Oceania è di pervenire ad una più profonda comprensione della communio locale e universale e ad una maggiore attuazione delle sue implicazioni pratiche. Lo scambio di doni è una caratteristica di molte parti dell'Oceania. Può servire come modello per comprendere la communio. Un simile modello incoraggia uno scambio di doni spirituali che promuove rapporti di amore, rispetto e fiducia reciproci. Base per un dialogo aperto sono la partecipazione e la consultazione come espressioni pratiche della communio che contraddistingue la Chiesa (n. 11, 12). La prima comunione è quella di fede e il Sinodo ha reso omaggio ai molti missionari del passato, sacerdoti, consacrati, consacrate e laici, che si sono spesi per portare il Vangelo in Oceania (n. 13). Ancora oggi, dopo un secolo e oltre di evangelizzazione, rimane una preoccupazione centrale quella di trovare vie adeguate per presentare ai popoli dell'Oceania Gesù Cristo quale Signore e Salvatore (n. 4, 14). Inculturazione A questo proposito è stata sottolineata l'importanza dell'inculturazione per una vita autenticamente cristiana in Oceania. L'autentica inculturazione della fede cristiana è fondata sul mistero dell'incarnazione. Nasce dal rispetto sia del Vangelo sia della cultura nella quale esso è annunciato e accolto. Pur rimanendo completamente fedeli allo spirito della communio, le Chiese particolari cercano di esprimere la fede e la vita della Chiesa in forme legittime, appropriate alle culture indigene. L'Oceania offre molti esempi di espressioni culturali specifiche nelle aree della teologia, della liturgia e nell'uso di simboli religiosi. I Padri del Sinodo hanno visto un'ulteriore inculturazione della fede cristiana come la via principale per la pienezza della communio ecclesiale (n. 16, 17). Nuova presentazione del Vangelo La communio è il tema e lo scopo di qualsiasi evangelizzazione in Oceania e la base di ogni pianificazione pastorale. Ogni battezzato ha la responsabilità di annunciare il Vangelo in parole e azioni. I Vescovi sono coscienti che è giunto il tempo per una ripresentazione del Vangelo ai popoli del Pacifico mediante nuove vie e nuovi metodi di evangelizzazione e l'applicazione ulteriore delle direttive del Concilio Vaticano II (n. 18). Abbiamo riconosciuto di essere noi stessi i primi chiamati a una rinnovata vita e testimonianza cristiana. Un maggiore studio della Scrittura e della Tradizione, alimentato dalla preghiera, ci condurrà a una conoscenza e a un amore della fede più profondi. Le comunità locali sono invitate a contribuire alla nuova evangelizzazione coltivando uno spirito di fraternità nelle loro liturgie e nelle loro attività sociali ed apostoliche, avvicinando i cattolici non praticanti o lontani, rafforzando l'identità delle scuole cattoliche, offrendo opportunità agli adulti di crescere nella fede mediante programmi di studio e di formazione, insegnando e spiegando la dottrina cattolica in maniera efficace a quanti sono fuori dalla comunità cristiana e facendo sì che l'insegnamento sociale della Chiesa influisca sulla vita civile in Oceania. Con queste ed altre simili iniziative, il Vangelo sarà presentato alla società in modo più convincete e potrà influenzare la cultura più profondamente (n. 19). I Padri del Sinodo hanno invocato una maggiore consapevolezza del potere dei mass media che offrono un'eccellente opportunità di un'evangelizzazione più efficace. Laddove è possibile, la Chiesa dovrebbe escogitare un piano pastorale per le comunicazioni, possibilmente anche mediante la creazione di un centro cattolico per l'intera Oceania (n. 21). L'impatto dei mass media sulla vita delle persone, sul loro pensiero, illustra quanto fortemente sia necessario elaborare modi innovativi di presentare la fede (n. 22). La Chiesa in Oceania ha dato all'ecumenismo alta priorità, consapevole che la disunità fra i cristiani è un grande ostacolo alla credibilità della testimonianza ecclesiale. Il forte desiderio dell'unità nella fede e nel culto è uno dei doni dello Spirito Santo all'Oceania, caratterizzata da freschezza e apertura alle attività ecumeniche. Speranza per la società La Chiesa guarda all'apostolato sociale come a una parte integrante della sua missione evangelizzatrice. I Vescovi dell'Oceania hanno insegnato in maniera efficace la dottrina sociale della Chiesa e sono uniti al loro popolo nell'esprimere la determinazione ad agire contro le ingiustizie, la corruzione, le minacce alla vita e le nuove forme di povertà, che sono il risultato del cosiddetto razionalismo economico (n. 26, 27). Politiche economiche ingiuste danneggiano specialmente i popoli indigeni, le nazioni giovani e le loro culture tradizionali; è compito della Chiesa aiutare le culture indigene a preservare la propria identità e a mantenere le proprie tradizioni. Il Sinodo ha fortemente incoraggiato la Santa Sede a continuare la difesa della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei Popoli indigeni, ha sostenuto l'istituzione di "Commissioni di verità", là dove possono aiutare a risolvere e ingiustizie storiche e a promuovere la riconciliazione all'interno della società più vasta o della Nazione. Ho chiesto inoltre che la Chiesa diffusa nelle parti più ricche dell'Oceania condivida le proprie risorse con le varie Chiese particolari del Pacifico (28, 29). I Vescovi sono consapevoli che è loro speciale responsabilità assumersi la gestione dell'Oceano Pacifico, che contiene oltre la metà delle risorse idriche della terra. Il buono stato di salute di questo e di altri oceani è cruciale per il benessere dei popoli, non soltanto in Oceania, ma anche in ogni parte del mondo (n. 31). L'apostolato sociale si estende ai notevoli contributi della Chiesa in Oceania nei campi dell'educazione, della sanità e dei servizi sociali. Una delle caratteristiche che contraddistinguono l'educazione cattolica è che essa è aperta a tutti, specialmente ai poveri e ai più deboli della società. Il contributo di consacrate e consacrati, come pure dei laici, che hanno fondato e provveduto di personale le scuole e gli ospedali cattolici, affrontando spesso grandi difficoltà e con enorme sacrificio, è stato ed è ancora inestimabile. Sebbene ancora agli inizi, l'impegno per l'educazione viene esteso oggi all'educazione scolastica di terzo grado (n. 32, 33). Gli ospedali e le istituzioni sanitarie cattolici sono in prima linea nella promozione che la Chiesa fa della vita umana dal momento del concepimento sino alla morte naturale (n. 30, 34). Purtroppo, i problemi delle Chiese locali in Oceania si sono intensificati. Nei tre anni trascorsi dal Sinodo la stabilità sociale, politica ed economica è stata minacciata da un colpo di stato nelle Isole Fiji, dalle conseguenze di dieci anni di conflitto a Bouganville, dall'insurrezione armata nelle Isole Salomone, dal trasferimento forzato dei papuani orientali da Irian Jaya attraverso le province di confine di Papua Nuova Guinea, dai boat-people asiatici alla ricerca disperata di un rifugio, dalla recessione economica che causa la migrazione di un quarto degli abitanti delle Isole Cook e da quanto accaduto ai vicini prossimi dell'Oceania, gli abitanti del Timor Orientale, che hanno subito un terribile spargimento di sangue e devastazioni quale vedetta per il loro voto referendario a favore dell'indipendenza. Queste sono solo alcuni aspetti che spiegano il bisogno che abbiamo dell'incoraggiamento e della guida che Lei, Santità, ci ha offerto nella sezione del documento dedicata all'applicazione della dottrina sociale della Chiesa. Vita interiore L'evangelizzazione non può avere luogo senza la preghiera e la vita interiore di unione con Cristo. I padri del Sinodo hanno riconosciuto la necessità di dare nuovo impeto ed incoraggiamento alla vita spirituale di tutti i fedeli (n. 37, 38). I cattolici dell'Oceania comprendono bene il posto centrale dell'Eucaristia nella loro vita Inoltre, hanno espresso preoccupazione per il fatto che molte comunità dell'Oceania rimangono senza la Celebrazione dell'Eucaristia per lunghi periodi a causa della crescente penuria di sacerdoti disponibili le ampie distanze. C'è bisogno di molta saggezza e molto coraggio per affrontare una simile incresciosa situazione (n. 40). Vi sono serie sfide pastorali nei confronti del Sacramento della Penitenza. È giunto il tempo per una rinnovata catechesi e pratica del grande Sacramento della misericordia (n. 41). Comunità di discepoli I Padri del Sinodo si sono rallegrati del lavoro e della testimonianza di così gran numero di laici, che sono stati una parte importante della crescita della Chiesa in Oceania e continueranno a esserlo specialmente come catechisti, educatori nella preparazione ai Sacramenti, animatori delle attività giovanili, guide di piccoli gruppi e comunità (n. 41). In molti Paesi dell'Oceania i giovani formano la maggioranza della popolazione. Abbiamo desiderato far sapere ai giovani che sono una parte vitale della Chiesa oggi, non soltanto in un momento successivo, da adulti, ma subito, come discepoli in via di maturazione. I giovani vivono in un cultura che è loro propria in maniera unica. È essenziale che i responsabili della Chiesa inseriscano gli aspetti positivi della loro cultura nella vita e nella missione della Chiesa. Ai giovani va tributato un plauso per il loro acuto senso di giustizia, l'integrità personale, il rispetto per la dignità umana, le cure nei confronti dei bisognosi e la preoccupazione per l'ambiente. Si tratta di segni di una grande generosità di spirito che non mancheranno di portare frutto nella vita ecclesiale (n. 44, 45). Parimenti, la Chiesa e la società in Oceania dipendono moltissimo dalla qualità della vita familiare e ciò implica una grande responsabilità per i cristiani che stipulano il patto coniugale. È necessaria una conveniente preparazione pastorale, che deve includere una spiegazione accurata e convincente dell'insegnamento della Chiesa sul matrimonio e la famiglia (n. 45). A motivo della preoccupante mancanza di sacerdoti e di consacrati, la promozione delle vocazioni è una responsabilità urgente di ogni comunità cattolica. Ciascun Vescovo è responsabile della formazione del clero locale nel contesto della cultura e della tradizione del posto e dovrebbe prendere in seria considerazione modelli più flessibili e creativi di formazione e di apprendimento (n. 48). Tutto il clero è invitato a rinnovare gli sforzi per modellare la propria vita di preghiera su quella di Cristo e ad adottare uno stile di vita che rifletta la vita di Cristo, fatta di semplicità e di identificazione con quelli che non hanno potere (n. 49). Conclusione Communio, inculturazione e una nuova proclamazione del Vangelo in modi adatti ai popoli dell'Oceania oggi: questi sono stati i tre temi e intuizioni chiave emersi dal Sinodo tre anni fa. Santità, ho avuto il privilegio di parlare a nome dei partecipanti alla chiusura della sessione conclusiva dell'Assemblea Speciale per L'Oceania tre anni fa, e lo ho fatto con queste parole: Rinnovo con enfasi questa promessa! I Vescovi dell'Oceania diffonderanno ampiamente il contenuto di Ecclesia in Oceania. Opereremo insieme per preparare materiale di discussione nelle diverse lingue della nostra regione cosicché i nostri popoli potranno comprendere e applicare gli orientamenti indicati dal loro Pastore Universale. Siamo fortunati a possedere nella Federazione delle Conferenze Episcopali Cattoliche dell'Oceania una struttura efficiente per la collaborazione e l'azione congiunta. Abbiamo già stabilito di incontrarci a Rabaul, nella provincia East New Britain di Papua Nuova Guinea, il prossimo maggio, per pianificare un'estensiva realizzazione di Ecclesia in Oceania e per proseguire la nostra programmazione pastorale alla luce della Novo Millennio ineunte. Santità, sia certo che mediante la nostra Federazione e le conferenze Episcopali, e nelle nostre chiese locali, faremo tutto il possibile per seguire fedelmente la via di Gesù Cristo, pronunciare coraggiosamente la Sua verità e vivere gioiosamente la Sua vita. Che lo Spirito Santo ci guidi e la Madre di Gesù, nostra Signora della Pace, interceda per noi mentre le Chiese locali dell'Oceania entrano nel nuovo millennio.
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