VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
IN MESSICO CON SOSTA A LA HABANA PER L'INCONTRO CON S.S. KIRILL,
PATRIARCA DI MOSCA E DI TUTTA LA RUSSIA
(12-18 FEBBRAIO 2016)
PAROLE DEL SANTO PADRE
DURANTE IL VOLO CUBA-MESSICO
Volo Papale
Venerdì, 12 febbraio 2016
Padre Lombardi
Noi avevamo cercato di dire al Papa di stare tranquillo, di riposarsi nel viaggio tra Cuba e il Messico; ma lui è così pieno di entusiasmo e di gioia dopo questo incontro, che ha voluto assolutamente avere di nuovo un incontro con noi, per manifestarci i suoi sentimenti e dire quello che desidera. Santità, grazie mille.
Papa Francesco
Buonasera. Credo che con la Dichiarazione che avete ricevuto [la Dichiarazione comune con il Patriarca Kirill], avete lavoro per tutta la notte e per domani pure! Per questo non facciamo domande e risposte. Ma vorrei dirvi i miei sentimenti.
Prima di tutto, il sentimento di accoglienza e di disponibilità del presidente Castro. Io avevo parlato con lui di questo incontro, l’altra volta, ed era disposto a fare tutto e abbiamo visto che ha preparato tutto per questo. E bisogna ringraziare per questo.
Secondo: con il Patriarca Kirill. E’ stata una conversazione tra fratelli. Punti chiari, che preoccupano tutti e due, ne abbiamo parlato. Con tutta franchezza. Io mi sono sentito davanti a un fratello, e anche lui mi ha detto lo stesso. Due vescovi che parlano della situazione delle loro Chiese, per prima cosa; e in secondo luogo, sulla situazione del mondo, delle guerre, guerre che adesso rischiano di non essere tanto “a pezzi”, ma che coinvolgono tutto; e della situazione dell’Ortodossia, del prossimo Sinodo panortodosso… Ma io vi dico, davvero, sentivo una gioia interiore che era proprio del Signore. Lui parlava liberamente e anche io parlavo liberamente. Si sentiva la gioia. I traduttori erano bravi, tutti e due. E’ stato un colloquio “a sei occhi”: il Patriarca Kirill, io, Sua Eminenza il Metropolita Hilarion e Sua Eminenza il Cardinale Koch, e i due traduttori. Ma con tutta libertà. Parlavamo noi due, e gli altri se si faceva loro qualche domanda.
Terzo, si è fatto un programma di possibili attività in comune, perché l’unità si fa camminando. Una volta io ho detto che se l’unità si fa nello studio, studiando la teologia e il resto, forse verrà il Signore e ancora noi staremo facendo l’unità. L’unità si fa camminando, camminando: che almeno il Signore, quando verrà, ci trovi camminando.
Poi abbiamo firmato questa Dichiarazione che voi avete in mano: ci saranno tante interpretazioni, tante. Ma se c’è qualche dubbio, padre Lombardi potrà dire il vero significato della cosa. Non è una Dichiarazione politica, non è una Dichiarazione sociologica, è una dichiarazione pastorale, anche quando si parla del secolarismo e di cose esplicite, della manipolazione biogenetica e di tutte queste cose. Ma è pastorale: di due vescovi che si sono incontrati con preoccupazione pastorale. E io sono rimasto felice. Adesso mi aspettano 23 km di papamobile aperta...
Vi ringrazio tanto per il vostro lavoro: fate quello che potete! Grazie tante, grazie.
Padre Lombardi
Grazie mille a Lei, Santità, e buon viaggio.
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