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BREVE
DEL SOMMO PONTEFICE
GREGORIO XVI

EX DEBITO PASTORALIS

 

Il Papa Gregorio XVI. A perpetua memoria.

Per dovere dell’ufficio pastorale posto sulle Nostre spalle dalla suprema provvidenza di Dio, portando il peso, certamente non lieve, di tutto il gregge del Signore, riteniamo che si debba provvedere con maggiore zelo alle pecore che abitano le regioni geograficamente più lontane da questa Sede Apostolica, che è il centro dell’unità cattolica, in modo che, recuperate dalla venuta del Pastore eterno, attraverso il doveroso impegno apostolico possano essere chiamate nel vero ovile e felicemente condotte verso i pascoli del cielo.

Perciò, quando Ci fu riferito che in alcune regioni dell’Impero cinese soggette alla Diocesi di Pechino, e soprattutto nella vastissima provincia Tartara chiamata Leao-Tung, la Religione cristiana già da gran tempo era in situazione critica; che cresceva di giorno in giorno il pericolo che, privato di ogni sostegno della Religione, colà il seme evangelico andasse del tutto perduto; che il Venerabile Fratello presule di Pechino, date le circostanze, non era in grado di amministrare con la necessaria attenzione tali regioni; su consiglio dei Venerabili Nostri Fratelli, abbiamo ritenuto di dover adottare – per il Nostro ruolo e per la generale cura delle anime – qualche specifico e preventivo provvedimento, a vantaggio della Religione e per l’incolumità della fede cattolica nelle regioni indicate.

Perciò, dopo aver attentamente tutto valutato, motu proprio e per certa scienza, nella pienezza del potere apostolico, derogando dalla Costituzione E sublimi, emessa il 15 ottobre 1696 dal Nostro Predecessore Innocenzo XII, di felice memoria, nella quale erano stati fissati i confini della Diocesi pechinese, scorporiamo e scindiamo dalla Diocesi di Pechino la citata provincia di Leao-Tung; contemporaneamente dichiariamo decadute tutte le competenze delegate nel 1702 al Vescovo di Pechino, relative alla Tartaria. Con la stessa Nostra autorità erigiamo la medesima provincia di Leao-Tung in Vicariato apostolico, che sarà governato da un Vescovo Vicario apostolico, scelto e destinato da questa Santa Sede, dalla quale dipenderà direttamente, dotato di tutte e singole le facoltà che furono concesse dai Romani Pontefici Nostri Predecessori agli altri Vicari apostolici in Cina, e per di più con l’aggiunta, allo stesso Vicario apostolico, della giurisdizione su tutte quelle regioni della Tartaria, della Mongolia e della Manciuria fino ad ora soggette al Vescovo di Pechino, attualmente sottratte alla sua autorità e che fin qui non sono state assegnate ad un altro Vicario apostolico.

Questo abbiamo deciso, stabilito e vogliamo, eccetera, che abbia osato contrastare. Nonostante, eccetera, in qualunque modo contrarie.

Dato a Roma, presso Santa Maria Maggiore, sotto l’anello del Pescatore, il 14 agosto 1838, anno ottavo del Nostro Pontificato.



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