BREVE
DEL SOMMO PONTEFICE
GREGORIO XVI
PERLATAE DUDUM
Ai Venerabili Fratelli: Giacomo, Arcivescovo di Baltimora, e ai suoi suffraganei.
Il Papa Gregorio XVI.
Venerabili Fratelli, salute e Apostolica Benedizione.
Da poco tempo Ci sono state notificate le vostre lettere unitamente ai decreti del Concilio Provinciale da voi celebrato nell’anno appena passato, che, con animo molto deferente, come era giusto, avete sottoposto alla Nostra Autorità Apostolica.
Per Nostro comando tutte queste cose sono state esaminate dalla Nostra Congregazione di Propaganda Fide, che vi darà su di esse una risposta appropriata. Riceverete nello stesso tempo le Nostre lettere apostoliche, sopra alcuni di quei decreti che avete stabilito o auspicato.
Ma in verità, con questa lettera abbiamo voluto esprimere chiaramente anche il Nostro animo molto premuroso nei vostri riguardi. Se mai, dal Sinodo menzionato, e dalle cose che Ci avete scritto in questa occasione, meravigliosamente è rafforzata la stima che in Noi già esisteva, e per il vostro onore a Dio, e per lo zelo eccellentissimo verso la salvezza delle anime, e per il singolare ossequio verso la comune madre e maestra di tutte le Chiese, la Sede Romana, perciò stesso abbiamo sentito aumentato in Noi quell’amore con cui avevamo onorato largamente in Dio le Vostre Fraternità.
Così proseguite, come fate, Venerabili Fratelli, e poiché il sentiero dei giusti cresce fino al compiersi dei giorni, stimolate quotidianamente con più vivace sollecitudine il commercio saluberrimo dei talenti, che consiste nel lucrare anime a Cristo; vigilate sulla porzione della vigna del Signore a voi affidata, piantate, irrigate con speranza e pazienza: non attribuendo niente, in verità, alle vostre forze, ma riconducendo tutto alla gloria di Lui che opera in voi sia il volere, sia il realizzare secondo la buona volontà.
Così godrete per il frutto sovrabbondante delle cure pastorali per la salvezza di molti e, realizzando con le buone opere la vostra vocazione ed elezione, riceverete una ricchissima mercede nell’eternità.
Per quanto sta in Noi, statene certi, Venerabili Fratelli, per quanto il Signore Ci permetterà, non mancheranno mai l’autorità e lo zelo verso di voi. Implorando sempre nuove energie dall’alto alle Vostre Fraternità, impartiamo molto amorevolmente, quale pegno della Nostra particolare benevolenza, l’Apostolica Benedizione, da comunicare alle pecore a voi affidate che sono già della vostra fede.
Dato a Roma, presso San Pietro, sotto l’anello del Pescatore, il 23 aprile 1835, anno quinto del Nostro Pontificato.
Copyright © Dicastero per la Comunicazione - Libreria Editrice Vaticana