GIOVANNI PAOLO II
ANGELUS
Domenica, 3 marzo 1991
Carissimi fratelli e sorelle!
1. Giustizia e carità si intrecciano armonicamente nell'Enciclica "Rerum Novarum", ispirata ad una visione della società che ha il suo centro nel concetto di bene comune. Leone XIII fa sua la distinzione operata da San Tommaso d'Aquino a proposito del possesso e dell'uso dei beni. Se è legittimo il possesso privato dei beni, l'uso di essi, invece, mai può restare ad esclusivo ed illimitato vantaggio del proprietario (S. Thomae, Summa Theologiae, IIa-IIae, q. 66, a.2). Quanto si è ricevuto da Dio, quanto è frutto del proprio lavoro va speso, oltre che per sé, a beneficio del prossimo. Dei beni che la Provvidenza divina dispensa siamo, in effetti, non assoluti proprietari, ma amministratori.
La dignità, la responsabilità e l'esercizio di questo "ministero della Provvidenza" si fanno evidenti in modo singolare nell'impresa e nell'imprenditore, che, sotto l'impulso e secondo l'ordinamento dello Stato, sono chiamati a svolgere una funzione sociale insostituibile in ordine al bene comune.
2. E' lo Stato che deve tutelare i giusti interessi degli operai - aggiunge il Pontefice - con interventi appropriati e domandando l'apporto di tutti per l'opportuna soluzione della questione sociale. E' suo compito ordinare ed amministrare la comunità in modo che i cittadini siano in grado di godere dei diritti indispensabili al loro sviluppo integrale.
Tuttavia, accanto all'impegno statale, è altrettanto necessaria la libera e costante cooperazione delle varie istituzioni private e dei singoli individui. Vanno difese con ogni mezzo la dignità del lavoro e la sua funzione sociale. Come pure debbono essere richiamati i doveri che concernono tutti, compresi i lavoratori. Il perseguimento del bene comune è al di sopra di ogni pur legittimo interesse privato: da qui deriva l'invito della Rerum Novarum ad uno scrupoloso rispetto dei "mutui doveri" di ciascuna componente sociale. Solo a tale condizione, infatti, è possibile dar vita ad un ambiente umano in cui ogni persona sia accolta e valorizzata e in cui sia riservata un'attenzione particolare ai più deboli e ai meno abbienti.
3. In questa direzione ci spinge anche il comandamento dell'Amore che Cristo ha affidato ai suoi seguaci. Esso impegna i credenti ad abbattere coraggiosamente le tante barriere dell'incomprensione e dell'egoismo che dividono gli uomini. Il Vangelo, messaggio di liberazione e di salvezza, domanda ai cristiani di operare concretamente perché si affermino i valori supremi della giustizia, della solidarietà e della pace. Maria, la Madre dei viventi, guidi la società verso questo traguardo di autentico umanesimo cristiano.
Ad alcuni gruppi italiani
Rivolgo un saluto particolare agli appartenenti al gruppo romano dell’Associazione Amici di Raoul Follereau e ad altre organizzazioni del volontariato cattolico, i quali si sono uniti alla preghiera dell’Angelus.
Vi ringrazio per la vostra presenza e per la vostra benefica attività in favore dei poveri e dei sofferenti.
Saluto particolarmente i genitori e gli alunni della Scuola elementare dell’Istituto Beata Giovanna di Signa, in diocesi di Firenze, venuti in pellegrinaggio Roma.
Auguro a tutti una buona domenica e un continuo progresso in questo itinerario quaresimale.
Invito a pregare per la riunione dei patriarchi e vescovi che si svolge in Vaticano
Anche oggi desidero invitarvi a pregare per le popolazioni del Medio Oriente.
Preghiamo, ringraziando Dio per l’avvenuta cessazione dei combattimenti nella regione del Golfo e invocando da Lui misericordia per le vittime della guerra e consolazione per coloro che soffrono, a causa del conflitto.
Sentiamoci solidali con il popolo del Kuwait che, dopo la gravissima prova sopportata, ha ritrovato la sua indipendenza. Il Signore gli conceda forza e speranza nel lavoro di ricostruzione!
Sentiamoci vicini alle popolazioni dell’Iraq e alle loro sofferenze: chiediamo a Dio che, con una pace definitiva, venga concessa a quel Paese la possibilità di leale collaborazione con i vicini e con gli altri membri della comunità internazionale.
Pensiamo a tutti gli altri popoli della regione, sui quali la guerra del Golfo Persico ha maggiormente influito: che Dio misericordioso conceda loro la grazia della speranza in un futuro migliore!
Desidero inoltre chiedervi di pregare per una intenzione molto particolare, e cioè per la riunione dei Patriarchi e Vescovi che inizierà domani in Vaticano. Che lo Spirito Santo conceda gli sperati frutti di tale incontro fraterno! Esso sarà occasione per riflettere sul recente conflitto e sulle altre crisi dell’area mediorientale e per ricercare quelle iniziative che la Chiesa potrà intraprendere per favorire la giusta pace in quella regione!
Maria Santissima, Madre della Chiesa, intercedi per noi!
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