VIAGGIO APOSTOLICO IN COREA, PAPUA NUOVA GUINEA,
ISOLE SALOMONE E THAILANDIA
SANTA MESSA NELLO STADIO MUNICIPALE MUDUNG DI KWANGJU
OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II
Venerdì, 4 maggio 1984
Diletti fratelli e sorelle in Cristo.
1. Sono molto felice di trovarmi con voi per questa celebrazione dell’Eucaristia. La Chiesa di Kwangju ha la gioia di accogliere nel suo seno settantadue nuovi membri con il conferimento dei sacramenti del Battesimo e della Cresima.
È un momento importante non soltanto per coloro che stanno per essere battezzati e confermati, ma anche per l’intera comunità cristiana. Le parole di nostro Signore Gesù Cristo assumono un significato nuovo per tutti voi: “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 28, 19).
Inoltre questo evento assume un altro profondo significato: la Chiesa di Corea ha creato l’occasione per il Vescovo di Roma di presiedere a questa liturgia e conferire questi sacramenti. Viene così espressa la vostra comunione con la Chiesa di Roma e con la Chiesa cattolica in tutto il mondo. Come Pastore universale della Chiesa, esprimo il mio profondo apprezzamento ai vescovi di Corea che mi hanno rivolto questo invito e ai molti sacerdoti che sono venuti a concelebrare con me. Voglio lodare Dio con tutti voi: egli non cessa di chiamare uomini e donne di ogni età ad ascoltare il Vangelo di salvezza e a darvi la loro risposta nella fede riconoscendo che Gesù Cristo è il loro Signore e Salvatore, facendosi battezzare e vivendo secondo la sua volontà.
2. Desidero rivolgere le mie parole a coloro che stanno per essere battezzati e cresimati, e riflettere con loro sul significato del loro incontro con Cristo in questi sacramenti.
La nostra prima lettura di oggi, presa dalla lettera di san Paolo ai Romani, riassume ciò che voi, come catecumeni, state per sperimentare. Il Battesimo è una immersione in Cristo: siete sepolti con Cristo nella sua morte perché possiate essere liberati dal peccato e camminare in novità di vita. Il Battesimo significa che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con Cristo. Il peccato è distrutto; siete liberati dalla schiavitù del peccato.
Questa “morte al peccato” vuol dire una rinascita nello Spirito Santo. Siete liberati dal peccato originale e da tutti i peccati commessi prima del Battesimo. Diventate partecipi della risurrezione, partecipi della vita nuova di Cristo. Con le parole di san Paolo, siete “viventi per Dio, in Cristo Gesù” (Rm 6, 11). Siete resi simili a Cristo, e diventate figli adottivi di Dio attraverso la sua grazia. Siete eredi della vita eterna che Cristo ci ha promesso e che ha guadagnato per noi con la sua morte e risurrezione. Questa è la rinascita spirituale che ci viene donata attraverso il sacramento del Battesimo: la stessa rinascita nello Spirito che voi catecumeni sperimenterete con l’azione sacramentale simbolica del lavacro con l’acqua dell’invocazione della Santissima Trinità.
Non vi siano dubbi: è un passo radicale quello che state per fare, e so che vi avete riflettuto profondamente. Esige da voi che abbandoniate le vecchie vie del peccato per vivere come “figli della luce” E Vi invita a una gioiosa fiducia nella misericordia e nell’amore di Dio.
3. “Morire al peccato” ed “essere viventi per Dio, in Cristo Gesù” è un impegno per tutta la vostra vita, e anche per il futuro. Significa mantenervi liberi, per grazia di Dio, dall’odio e dal rancore. Significa perdonare coloro che hanno peccato nei vostri confronti. Significa essere riconciliati l’uno con l’altro e con Dio, nel perdono e nell’amore. Ma il perdono è un atto più grande dei nostri poveri cuori: appartiene a Dio solo. Sono pienamente consapevole delle profonde ferite che affliggono i vostri cuori e le vostre anime per le vostre personali esperienze e le vostre recenti tragedie, difficili da superare da un punto di vista puramente umano, specialmente per quelli di voi che sono di Kwangju. È proprio per questo che la grazia della riconciliazione vi è stata conferita nel Battesimo: è un dono della misericordia di Dio manifestata in Gesù Cristo che ha sofferto, è morto ed è risorto per noi.
Questa parte del messaggio salvifico di Cristo assume particolare rilevanza per coloro che sono ancora perseguitati dal ricordo dei tragici eventi di questo luogo. Ma ora, attraverso il Battesimo, siete stati conformati all’immagine e somiglianza di Cristo, e ognuno di voi è chiamato a seguire l’esempio di Cristo, il vero pacificatore, perfetto modello di riconciliazione. Accettando le conseguenze del nostro impegno battesimale, diventiamo strumenti di riconciliazione e di pace in mezzo alla divisione e all’odio. Come efficaci segni della forza risanatrice di Cristo operante attraverso di noi, possiamo così lenire il dolore dei cuori feriti che sono pieni di inquietudine e di amarezza. Possiamo allo stesso tempo offrire speranza a coloro che sono vittime di oppressione, e diventare perciò strumenti di liberazione cristiana e segni di vera libertà.
4. Gesù dice nel Vangelo di oggi: “Chi ha sete venga a me e beva” (Gv 7, 37). Carissimi catecumeni, credendo a queste parole del nostro Signore, siete venuti oggi a lui per essere battezzati per una nuova vita.
Assetati di colui che è fonte di vera vita, i vostri illustri antenati lasciarono tutto per cercare colui che è tutto. Ancor prima di essere battezzati, nell’istante stesso in cui credettero in Gesù, accettarono consapevolmente e volentieri di perdere beni, prestigio, famiglia, la loro stessa vita. Morirono veramente al peccato, al punto di andare incontro alla morte in questa vita per vivere soltanto per Dio, loro vero Padre. Questa profonda pietà filiale, questa ferma convinzione di essere figli dello stesso Padre in Cristo, unì i vostri antenati nell’amore e diede loro una fedeltà eroica. I vostri primi catechismi e le vostre preghiere sono imbevuti di questo spirito, come ha testimoniato palesemente Paul Youn Chich’ung. Subito prima del suo martirio, disse: “Or che so che il Signore nei cieli è mio Padre, non posso fare a meno di seguire i suoi comandamenti”.
5. Inoltre credendo in Cristo vi siete “abbeverati a un solo Spirito” (1 Cor 12, 13), come dice san Paolo nella seconda lettura. Questo Spirito è lo Spirito di Cristo sceso nella Pentecoste, dopo la sua glorificazione. Ed è questo il dono dello Spirito Santo, segno dell’era messianica, che riceverete oggi in maniera speciale nel sacramento della Cresima. Attraverso la potenza di questo Spirito sarete in grado di seguire continuamente la via che conduce a Cristo. La Cresima è il sacramento del rafforzamento spirituale, che viene a completare la rinascita spirituale del vostro Battesimo. Nella Cresima approfondirete la vostra amicizia con Dio attraverso un aumento della grazia divina. Questa grazia sacramentale completerà in voi gli effetti del Battesimo, rendendovi capaci di professare la vostra fede coraggiosamente e di difenderla, di accettare il comando di Cristo, di prendere la vostra croce di giorno e seguirlo. Con il suo speciale carattere sacramentale, la Cresima vi renderà più conformi a Cristo profeta, sacerdote e re, e vi metterà in grado di rendergli testimonianza più fedelmente nella Chiesa e davanti al mondo. Porterete in voi per sempre il sigillo dello Spirito Santo.
Amici carissimi: nei sacramenti Cristo si mostra come il Buon Pastore, che vigila e ha cura del gregge che gli è stato affidato dal Padre che è nei cieli. Lo fa attraverso la Chiesa che amministra il Battesimo e la Cresima “nella persona di Cristo”. In questo servizio sacramentale la Chiesa è costruita nell’unità dello Spirito Santo, che opera in ogni persona per il bene di tutti.
6. Siete settantadue. Siete dunque simbolo dei centomila e più coreani che, per grazia di Dio, vengono battezzati ogni anno per entrare in una nuova vita con Cristo e diventare suoi testimoni. Nello stesso modo in cui Gesù inviò settantadue dei suoi discepoli, due a due, a diffondere la buona novella della salvezza, così anche voi sarete inviati oggi per essere suoi araldi. Il dono della vita di Cristo è un dono che deve essere condiviso con altri nella gratitudine, affinché tutti possano avere pienezza di vita.
Come cattolici coreani, vi è stato dato un meraviglioso retaggio per sostenervi, guidarvi e ispirarvi in questa missione. I vostri antenati non si limitarono a cercare la fede in mezzo alle persecuzioni, ma la trasmisero agli altri nelle condizioni più difficili e pericolose, vivendo spesso come persone socialmente emarginate. Vogliamo ricordare l’apostolato instancabile di Paul Chong Hasang, e la grande forza d’animo del giovane Peter Yu Taech’ol. Chi avrebbe mai accolto come loro un messaggio che comportava così terribili conseguenze? La risposta è molto semplice e chiara: credettero nel messaggio del Vangelo. Con la loro fede e il loro grande amore per Cristo, superarono tutto.
Ora tocca a voi. Siate generosi, siate forti, siate sinceri. Soprattutto, vivete per gli altri come fece Gesù: lo Spirito del Signore risorto è su di voi. Come cristiani battezzati e cresimati, siete chiamati a partecipare all’Eucaristia, che è fonte e centro di tutta la vita cristiana. Nell’Eucaristia Gesù stesso vi sosterrà sulla via della riconciliazione e della vera giustizia, e vi condurrà alla pienezza di vita nel regno del Padre, dove egli vive e regna con lo Spirito Santo, unico Dio nei secoli dei secoli. Amen.
© Copyright 1984 - Libreria Editrice Vaticana
Copyright © Dicastero per la Comunicazione - Libreria Editrice Vaticana