SANTA MESSA PER LE ORDINAZIONI EPISCOPALI
OMELIA DI GIOVANNI PAOLO II
Solennità dell'Epifania del Signore
Domenica, 6 gennaio 1985
1. Gerusalemme . . . “viene la tua luce” (Is 60, 1).
La Chiesa nella liturgia dell’odierna solennità segue le orme dei tre Magi. Registra con precisione le tappe del loro cammino, che conduce da Oriente a Gerusalemme.
Domandano: dov’è nato il neonato? (cf. Mt 2, 2). Domandano del re, la cui nascita è stata loro rivelata in Oriente da una stella. Questa stella è un segno conduttore: il segno dell’Epifania.
Alla corte di Erode, alla domanda: “Dov’è nato?” ricevono, in base alla Scrittura, la risposta: “A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: . . . Betlemme, da te uscirà . . . un capo che pascerà il mio popolo, Israele” (Mt 2, 5-6).
I Magi si sono incamminati verso Betlemme, condotti dalla loro stella e dalla parola del profeta: la parola all’Epifania. A Betlemme trovano il neonato: “Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua Madre” (Mt 2, 11).
2. Oggi la Chiesa percorre nella sua liturgia la strada dei Magi.
Ma questa è, al tempo stesso, una via interiore. È la via della nostra fede. L’Epifania vuol dire il rivelarsi di Dio al cuore umano: la rivelazione data all’uomo interiore. È la sorgente della fede.
Mediante la luce di una stella insolita, mediante la parola del profeta l’uomo è raggiunto dalla voce di Dio, dalla chiamata di Dio: alzati e mettiti per via! L’uomo che segue questa chiamata entra nel cammino della fede. Così si è incamminato, una volta, Abramo; così Mosè al vedere il roveto ardente; così è entrata su questa strada Maria nel momento dell’annunciazione. Così anche si sono incamminati i Magi dall’Oriente.
La loro via non conduce a Gerusalemme, a Betlemme, essa conduce a Dio, a quel Dio che è invisibile, benché si riveli mediante ciò che è visibile. I tre Magi sono stati chiamati a diventare testimoni di questo che nella rivelazione dell’invisibile è l’apice e il limite: Dio si è rivelato come uomo, è diventato uomo. Agli occhi dei Magi si è rivelato come bambino nelle mani della Madre.
Qui il cammino interiore dei tre Magi raggiunse il suo punto fondamentale. Tornarono alla loro patria, portando nel cuore della propria fede la pienezza della rivelazione divina: “magnalia Dei”.
3. La Chiesa, celebrando oggi la solennità dell’Epifania, accompagna i tre Magi dell’Oriente e con il profeta Isaia (come abbiamo ascoltato nella prima lettura) guarda le grandi moltitudini e le intere nazioni, che si recano a Gerusalemme:
“Cammineranno i popoli alla tua luce, / i re allo splendore del tuo sorgere. / Alza gli occhi intorno e guarda: / tutti costoro si sono radunati, vengono a te. / I tuoi figli, le tue figlie . . . / verranno a te i beni dei popoli . . . / tutti verranno . . . / proclamando le glorie del Signore” (Is 60, 3-6).
Il profeta Isaia fa vedere la dimensione universale dell’Epifania. I Magi dell’Oriente sono diventati preannunzio di questa dimensione.
4. In questo giorno solenne, qui presso la tomba di San Pietro, il Vescovo di Roma saluta i nuovi eletti all’ordine dell’episcopato:
1) monsignor Bernard Patrick Devlin, nominato vescovo di Gibilterra;
2) monsignor Kazimierz Górny, nominato vescovo ausiliare di Cracovia;
3) monsignor Aloysius Balina, nominato primo vescovo di Geita, in Tanzania;
4) monsignor Afonso Nteka, nominato primo vescovo di Mbanza Congo, in Angola;
5) monsignor Pellegrino Tommaso Ronchi, nominato vescovo della diocesi suburbicaria di Porto e Santa Rufina;
6) monsignor Fernando Sáenz Lacalle, nominato vescovo ausiliare di Santa Ana, in El Salvador;
7) monsignor Jorge Medina Estévez, nominato vescovo ausiliare di Rancagua, in Cile.
Il solo pronunciare il vostro nome, cari fratelli, è un segno della cattolicità della Chiesa.
Perciò, guardandovi, desidero ripetere le parole del profeta: “Surge, illuminare, Jerusalem”: le parole della gioia di Epifania. Infatti nella vostra presenza vedo l’irradiazione dello stesso mistero, che ha avuto il suo inizio sulla via dei tre Magi.
Venendo da diverse nazioni, come figli e presbiteri delle Chiese, che in quelle nazioni si sono radicate, portate con voi quei doni mistici, che sono tanto simili, nella loro eloquenza, a quelli che hanno portato i tre Magi! I doni che sono ricchezza della comunità universale della Chiesa. Siate, come i tre Magi, servi dell’Epifania di Dio.
5. Vi saluto sulla via, alla quale vi ha chiamato il Signore. Desidero imporre su di voi le mani, come gli apostoli le imponevano sui loro successori. Desidero compiere nei vostri riguardi, mediante la grazia dello Spirito Santo, il ministero dell’Ordinazione episcopale, affinché possiate ritornare ai vostri Paesi con una nuova missione, con un compito nuovo.
Di fronte a quanti vi circondano - tra di loro ci sono certamente le persone che vi sono più vicine - rendo grazie oggi, insieme con voi, per la stella che è apparsa sulle vie della vostra vita. Sulla vostra via interiore. Nello splendore di questa stella accogliete tutta la ricchezza dell’Epifania di Dio. Voi stessi diventate i suoi servi dinanzi agli uomini, ai quali Cristo vi manda.
“A quella vista sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore . . .” (Is 60, 5).
Vi auguro questa visione! La visione della fede. Vi auguro questa irradiazione! L’irradiazione del Vangelo. Vi auguro la sollecitudine pastorale e la larghezza del cuore, che nascono dall’Epifania, dal mistero di Dio-uomo, dal mistero del bambino nelle braccia della Madre.
Ricevete il sacramento dell’Ordinazione episcopale e diventate la via per tutti coloro che dovete guidare!
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