CELEBRAZIONE EUCARISTICA IN PIAZZA FARNESE NEL VI
CENTENARIO DELLA CANONIZZAZIONE DI SANTA BRIGIDA
OMELIA DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II
Piazza Farnese
Domenica, 6 ottobre 1991
1. “Voi siete il sale della terra . . . Voi siete la luce del mondo” (cf.Mt5, 13-14).
Le parole di Gesù, che abbiamo ascoltato nel brano evangelico odierno, ci aiutano a comprendere il carisma di Brigida di Svezia. Esse parlano della fedeltà al Vangelo e dell’amore incrollabile a Dio e alla Chiesa che hanno caratterizzato l’esistenza di questa “gloriosa sposa di Cristo”.
La sorgente del suo coraggio apostolico, il sostegno del suo itinerario ascetico, furono l’intima e costante unione con Cristo. È infatti dal mistero pasquale che scaturì la luce della verità e dell’amore che guidarono i suoi passi. La stessa luce la rese una “lanterna” posta “sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa” (Mt5, 15), e “sale della terra”.
2. Nel ricordo di così fedele testimone del Vangelo, saluto con affetto tutti voi, carissimi fratelli e sorelle, che in questi giorni celebrate con gioia il sesto Centenario della sua canonizzazione.
Rivolgo il mio deferente pensiero a Sua Maestà, il Re Carlo Gustavo di Svezia, e alla Regina Silvia; al Presidente della Repubblica Italiana, il Professor Francesco Cossiga; al Presidente della Repubblica del Nicaragua, Signora Violeta Chamorro, e alla Signora Danutha Walesa, che qui rappresenta il consorte, Signor Lech Walesa, Presidente della Repubblica della Polonia, al Dott. Alfred Gomolka, Presidente del Consiglio dei Ministri della Regione Mecklenburgo-Pomerania Occidentale, Rappresentante ufficiale del Governo della Repubblica Federale di Germania.
Saluto con stima e viva cordialità l’Arcivescovo Bertil Werkström, Primate della Chiesa Luterana di Svezia, l’Arcivescovo di Turku, John Vikström, Primate della Chiesa Luterana della Finlandia e il Vescovo di Oslo, Andrea Aarflot, Presidente dei Vescovi Luterani della Norvegia. Un particolare saluto lo indirizzo a tutti gli altri Vescovi dei Paesi Nordici, qui presenti. Ringrazio inoltre l’Abbadessa delle Suore Brigidine, Madre Tekla Famiglietti e tutte le appartenenti all’Ordine, per aver promosso un incontro così significativo, nel ricordo della loro Fondatrice. Auguro di cuore che la viva memoria della Santa Madre e il suo messaggio spirituale ed ecumenico, reso più rispondente alle esigenze dei nostri giorni grazie all’opera rinnovatrice di Madre Elisabetta Hesselblad, continuino a stimolare l’intera Famiglia Brigidina ad un fattivo impegno nella nuova evangelizzazione del Continente europeo e del mondo.
3. “Amor meus Crucifixus est”. La misericordia divina si manifesta soprattutto nella morte che il Figlio di Dio ha volontariamente accettato per salvare l’umanità.
Mistero di redenzione e di speranza. Annuncio di fede e di salvezza.
Brigida ha creduto alla promessa del Padre; ha accolto il suo invito. A lui ha offerto senza riserve tutta se stessa, realizzando l’ideale evangelico nelle tre tappe della sua vicenda terrena: come vergine, come sposa e madre, come vedova consacrata totalmente al Signore.
Seguì Cristo nell’umiltà della grotta di Betlemme e nel nascondimento della casa di Nazaret. Lo seguì nella vita pubblica, sempre in cammino per annunciare che il Regno dei Cieli è vicino, anzi è già in mezzo a noi (cf.Lc17, 21).
Si sentì unita a lui in modo particolare nel sacrificio del Calvario, mistero di passione e di morte, di cui ella descrisse le scene strazianti in alcune sue mistiche considerazioni. Insegnò con la vita che occorre fare diCristo il cuore del mondo.
Non cessò di invitare alla conversione e alla penitenza, ricordandol’urgenza di tornare al Vangelo.
Quanto attuale è anche oggi questo richiamo!
Solo Gesù, infatti, che “per tutti è morto e risorto, dà all’uomo, mediante il suo Spirito, luce e forza perché possa rispondere alla suprema sua vocazione” (Gaudium et Spes, 10).
Cristo le domandò un amore incondizionato: un amore con tutto il cuore e “più di ogni cosa al mondo”.
Le affidò una missione singolare: quella di mistica sposa chiamata a condividere, nella povertà e nel pellegrinare di Città in Città per annunciare il Regno di Dio, l’ansia divina della salvezza del mondo.
Per questo Brigidarifulse di luce spirituale.
4. “Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che é nei cieli” (cf.Mt5, 13-16). Santa Brigidarifulse realmente di luce spirituale.
Rifulse agli occhi dei suoi contemporanei ed arricchì la Chiesa con la sua coerente testimonianza cristiana.
Si dedicò al servizio dei fratelli, portando a tutti, ai ricchi e ai potenti come ai poveri e agli umili, la luce della verità e la fiamma inestinguibile della carità divina. Denunciò con forza il male ed esortò al bene, non lasciandosi abbattere dalle contrarietà, né sedurre dalle lusinghe mondane.
Fudonna di grande coraggio perché persona di indomita fede. E per questo è stata posta sul candelabro della santità.
Perché non solo gli uomini del suo tempo, ma anche le future generazioni possano vedere le sue opere buone e “rendano gloria al Padre che è nei cieli”. Perché la imitino e la seguano nel medesimo cammino di perfezione evangelica.
5. “Né alcuno poteva dire una parola maligna a suo riguardo, perché temeva molto Dio” (Gdt8, 8).
Con queste parole, ascoltate nella prima Lettura, l’autore sacro tesse l’elogio di Giuditta; queste stesse parole si possono riferire pure a Santa Brigida. Anch’essa, infatti, “temeva molto Dio”.
In lei tutto scaturiva dalsanto timore di Dio, sorgente genuina di fede indomita, di carità ardente, di intrepida audacia evangelica.
“Il timore del Signore è il principio della sapienza” (Pr1, 7).
Dal timore di Dio proviene l’autentica sapienza, che è dono dello Spirito Santo.
Grazie ad essa, il credente diventa docile nei confronti dell’azione soprannaturale e riesce a discernere, alla luce della fede, gli eventi del mondo.Tutto vede con gli occhi di Dio. Agisce in tutto con lo spirito di Dio.
6. Fra i Santi che hanno servito la Chiesa e per essa si sono immolati, fra coloro che hanno sentito in modo forte la passione per l’unità dei cristiani e la concordia fra i popoli, Brigida di Svezia, santa dalle dimensioni europee, occupa di certo un posto preminente e singolare.
Amò la Chiesa del suo tempo così come era; per essa lavorò, soffrì, adoperandosi per la sua unità e a sostegno del Vicario di Cristo.
L’unione profonda che la legava al Redentore la spinse a dedicarsi in maniera concreta alle esigenze spirituali e materiali del popolo cristiano, corpo mistico di Cristo. La comunione e l’unità della Chiesa erano per lei il prolungamento nella storia della missione redentrice del divin Salvatore.
Pertanto, giustamente Santa Brigida è considerata unsegno profetico di riconciliazione e di speranza. Proprio per la sua infaticabile azione a favore dell’unità, della concordia e della pace nella Chiesa e nel mondo di allora, essa è ugualmente amata e venerata dai nostri fratelli Luterani e dai Cattolici.
Santa Brigida - come ho ricordato ieri nel corso della suggestiva celebrazione ecumenica dei Primi Vespri di questa domenica dedicata alla sua memoria - è unfulcro di unità. La sua vita e la sua opera costituiscono un’eredità che ci accomuna.
La piena unità dei credenti è certo dono del Signore, ma un dono da implorare nella costante comune preghiera e nell’impegno paziente teso a realizzare in maniera concreta il testamento pasquale di Cristo. “Siano perfetti nell’unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me” (Gv17, 23).
7. “Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini”. Ecco il messaggio di Santa Brigida, “lanterna” posta “sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa”.
A noi, che invochiamo il suo aiuto.
Santa Brigida,
che ciascuno di noi
ti segua sul cammino della santità.
Che diventiamo “lanterne” di fede viva
e di ardente amore.
Aiutaci!
Aiutaci a seguire il Vangelo,
come hai fatto tu,
e ad imitare Maria,
Madre della Grazia divina.
Amen!
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