MESSAGGIO DI GIOVANNI PAOLO II
AI FEDELI BRASILIANI IN OCCASIONE
DELLA CAMPAGNA DI FRATERNITÀ 2003
Al Fratello nell'Episcopato
Mons. JAYME HENRIQUE CHEMELLO
Presidente della CNBB
"Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo alla sapienza del cuore" (Sal 90, 12).
È con particolare affetto che saluto l'Episcopato del Brasile e tutto il popolo di questa amata Nazione che, in occasione del Mercoledì delle Ceneri, inizia il suo cammino verso la Pasqua della Resurrezione, con lo sprone di una nuova Campagna di Fraternità, quest'anno con il motto: "Vita, dignità e speranza".
L'impegno sincero nel riflettere e approfondire, proprio nel periodo di Quaresima, il tema della fraternità con le persone anziane, può essere inserito nel quadro della "sapienza". All'interno della stessa esistenza, gli anziani sono invitati a vivere il piano che Dio ha per ognuno, ripetendo con il salmista: "Non mi allontano dai vostri giudizi, perché sei tu ad istruirmi" (Sal 118, 102). Da parte loro, la certezza che il tempo di vita è limitato li porta a affrontare ogni cosa alla luce della verità divina, riconoscendo la relatività di qualsiasi altra realtà. Tuttavia la vita terrena, nonostante i suoi limiti e le sue sofferenze, conserva sempre un suo valore e deve essere accettata fino alla fine. Per il cristiano essa "assume i contorni di un "passaggio", di un ponte gettato dalla vita alla vita, tra la gioia fragile e insicura di questa terra e la gioia piena che il Signore riserva ai suoi servi fedeli" (Lettera agli anziani, n. 16).
La Chiesa, esperta in umanità, indica, per mandato del redentore, il cammino per il bene spirituale e umano, cammino di riconciliazione e di penitenza, mediante la conversione personale e la solidarietà con il prossimo. Tale solidarietà, oggi necessaria soprattutto con gli anziani, è dovuta all'aumento dell'età media, che il progresso della medicina ha reso possibile. La vecchiaia è sempre esistita, ma oggi si presenta con caratteristiche particolari per la maggiore longevità delle persone. È necessario, pertanto, programmare con urgenza l'aiuto a questi fratelli e a queste sorelle. Ciò richiede un mutamento di mentalità: è urgente sostituire la cultura utilitaristica e materialistica, che misura il valore dell'uomo in base a quello che produce e consuma, con una cultura che riconosca il valore "assoluto" di ogni persona, qualunque sia il grado di capacità e di efficienza che possiede.
Formulo voti affinché sia infusa nuova vita ai programmi sociali e sanitari di tutela dell'anzianità, non solo da parte delle istituzioni pubbliche e private, ma anche attraverso le diverse pastorali diocesane. Il mio pensiero si rivolge a tutti gli anziani del Brasile, in modo particolare ai vedovi e alle vedove, ai religiosi e alle religiose anziani e ai carissimi fratelli nel sacerdozio. A tutti coloro che si trovano nei centri per anziani, nelle case di riposo, negli ospedali, e soprattutto a quelli poveri, invio il mio caloroso abbraccio e il mio incoraggiamento affinché non si lascino abbattere dallo sconforto. Se Dio permette la sofferenza a causa della malattia o per qualsiasi altro motivo, "ci dà sempre la grazia e la forza perché ci uniamo con più amore al sacrificio del Figlio e partecipiamo con più intensità al suo progetto salvifico" (Ibidem, n. 13).
A tutti gli amati anziani brasiliani imparto, come sprone per la loro valida presenza nella società, in pegno di abbondanti favori di Dio, una speciale Benedizione Apostolica.
Dal Vaticano, 4 gennaio 2003
GIOVANNI PAOLO II
Copyright © Dicastero per la Comunicazione - Libreria Editrice Vaticana