DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AL MOVIMENTO INTERNAZIONALE «LA VIE MONTANTE»
Lunedì, 4 ottobre 1982
Cari fratelli e sorelle di “La Vie Montante”.
1. Fratello, io lo sono per voi in molti modi, e in particolare per il fatto che anch’io sono arrivato all’età dei “più vecchi”, degli “anziani”. Il Signore mi ha conferito poi, con il mio ministero, una paternità spirituale, e a questo titolo vi dico: siate i benvenuti nella casa del Papa!
Provo grande gioia nell’accogliervi, perché voi siete un vero movimento di Chiesa, un movimento di laici, che lavorano in collaborazione con sacerdoti e religiosi, in stretta comunione con il Papa e i Vescovi.
Sono felice anche di costatare la vostra giovinezza spirituale. Voi sapete che io amo incontrare i giovani: ed io ritrovo nel vostro movimento un dinamismo simile a quello della giovinezza, con in più la profondità, la saggezza, la solidità dell’esperienza. Il tema del vostro Congresso non è forse: “Levati e cammina!”? Non volete essere degli assistiti, oggetto solamente dell’aiuto delle persone dette “attive”; da più di vent’anni voi portate avanti la vostra azione, da laici e per i laici; i vostri animatori, e spesso i vostri consiglieri spirituali escono dai vostri ranghi. “Come un uomo anziano può rinascere?”, domandava Nicodemo a Gesù. Voi avete voluto accogliere la sfida, dare alla terza età tutte le sue possibilità di vitalità e di irradiamento, e questo sul piano specifico della spiritualità, dell’apostolato, dell’amicizia.
2. Siete un movimento di spiritualità. La “salita” che avete in mente è quella che introduce più profondamente nel Regno di Dio, e questo sin da oggi, in attesa dell’al di là. Volete maturare nell’amore di Dio e nell’amore degli altri. Senza dubbio provvidenzialmente siete più disponibili per questo ritorno alla vita spirituale o al suo approfondimento: l’aver concluso la vostra attività nel mondo del lavoro vi permette di avere molto tempo a disposizione; la vostra vita libera vi permette di fare più facilmente una scelta tra l’accessorio e l’essenziale; altri movimenti cristiani vi hanno forse preparati a questo cammino; la separazione dai figli e l’allontanamento degli amici vi fanno riflettere; qualche volta l’esperienza di una fede della giovinezza rinasce dopo la dimenticanza o le difficoltà della vita attiva (comprendete allora quanto era importante fare questa esperienza fin dall’infanzia!). In breve, voi siete più liberi, più lucidi, più sereni. E Dio, che era sempre stato là, nel segreto, si fa forse sentire meglio.
Come non apprezzare il modo con cui vivete questa condivisione della fede, attraverso il vostro giornale, le vostre pubblicazioni, i vostri pellegrinaggi, e innanzitutto nelle vostre riunioni di gruppo, come è testimoniato dalla “Guida dell’animatore”? Voi vi introducete ad uno sguardo di fede sugli avvenimenti della vostra vita, perché siete nutriti nello stesso tempo dalla Parola di Dio, ed io conosco lo sforzo intelligente che perseguite per meglio comprendere i testi dell’antico e del nuovo Testamento, del Concilio, dei Padri. Vi impegnate nella preghiera comunitaria e personale, la vostra vita interiore si sviluppa e questo dà un’altra dimensione a tutta la vostra esistenza. Vi fortificate non solamente nell’amore di Dio, ma anche nell’amore della Chiesa, della Chiesa dei nostri tempi che può alcune volte sconcertare le abitudini della vostra infanzia, i vostri gusti, le vostre legittime esigenze. Il vostro movimento vi fa camminare con la Chiesa, evitando i passi falsi.
3. “La Vie Montante” si vuole apostolica. Le vostre riunioni si manifestano in impegni che sono lasciati all’iniziativa di ciascuno: servizio di Chiesa nella pastorale parrocchiale, la liturgia, la catechesi, le opere caritative; o altri servizi umani molto vari. Il vostro movimento non si esaurisce, sicuramente, in questa attività, ma può far prendere coscienza a ciascuno della sua vocazione, della sua missione di battezzato, di cresimato chiamato a testimoniare e ad agire, secondo i suoi carismi e secondo i bisogni che incontra; e soprattutto permette di riflettere su questa azione per viverla nella fede. È stato detto che “La Vie Montante” è un vivaio di apostoli della terza e della quarta età, e io me ne rallegro.
4. Una caratteristica dominante di questo apostolato è l’amicizia. Già, tra voi nei gruppi, nel movimento, voi costruite una rete di amicizia, tanto più impressionante dal momento che accogliete allo stesso tempo persone ancor giovani - la pensione comincia molto presto - e persone di età avanzata, donne e uomini, persone di tutti gli ambienti sociali e culturali. Quale grazia in un mondo in cui sono dominanti le barriere sociali, in cui la solitudine è così dura da sopportare, aggravata com’è dalle altre prove della vecchiaia! Voi al contrario vi sforzate di vivere sia il pluralismo che la comunione. E so che la vostra carità creativa sa trovare numerose occasioni per portare alle altre persone anziane del vostro ambiente, quartiere o villaggio, nei clubs e anche negli ospedali e nelle carceri, come anche alle generazioni più giovani, attenzione, ascolto, sostegno, conforto, aiuto.
5. Non vorrei, cari amici, tracciare un quadro troppo idilliaco. Penso che abbiate personalmente le vostre miserie, che i vostri gruppi e il vostro movimento conoscano momenti di indecisione, lentezze, tensioni. L’età matura non conferisce automaticamente tutte le qualità, quando non ci si è sufficientemente prima esercitati alla virtù; i difetti dell’egoismo, dell’invidia, dell’aggressività possono anche essere accentuati a causa della minor elasticità. Per questo voi dovete, noi tutti dobbiamo progredire nell’umiltà, nella domanda di conversione, nello sforzo personale, per crescere nella fede, nell’amore agli altri, nella dimenticanza di sé e nell’accettazione serena dei limiti di ogni tipo che aumentano con l’età. Per voi, come per tutti i cristiani, la vita “d’ascesi” è dura e difficile (cf. Mt 7, 14). Ma il messaggio di Gesù è una Buona Novella; il suo giogo è dolce e la sua grazia non manca mai. Vorrei sottolineare, concludendo, fino a che punto il vostro impegno ne “La Vie Montante” sia una possibilità per la società, per la Chiesa, per voi stessi.
6. La società contemporanea - a cominciare dalla famiglia che ne è la cellula di base - ha e avrà sempre più pensionati, persone anziane. Come va integrata questa fetta di persone sempre più vasta, come far posto agli anziani, offrendo loro il rispetto e l’aiuto necessari, ma anche beneficiare dei valori dell’età matura in un mondo instabile, che corre incontro alla novità perdendo a volte il senso e il gusto della vita? Si prende sempre più coscienza della vostra importanza, e anche grandi organizzazioni se ne accorgono e se ne interessano; è in questo quadro che, il 22 luglio scorso, ho inviato un messaggio all’Assemblea mondiale “sui problemi dell’invecchiamento della popolazione” (apertasi il 26 luglio), riunita a Vienna. E grazie a Dio, numerose istituzioni, come quella delle Sorelle di Jeanne Jugan, rispondono meravigliosamente al bisogno di sicurezza e di affetto degli anziani. Ma è della massima importanza che persone della vostra età presentino una visione pienamente umana e cristiana della vita, manifestino la saggezza della loro esperienza, facciano da tramite tra le diverse generazioni, siano testimoni dell’affetto fedele del dono gratuito di sé, della serenità, della gioia discreta e raggiante, della forza nella prova, dell’interiorità, della speranza nell’eternità di ciò che potrei chiamare “i carismi della sera della vita”!
La Chiesa, più ancora, è diretta beneficiaria del vostro vigore spirituale, non solo per i servizi che voi prestate in seno ad essa, non solo per la testimonianza che date ai giovani e ai meno giovani, ma per la riserva di fede e di preghiera che voi rappresentate nel Corpo mistico di Cristo. Bisogna certamente fare in modo che le giovani generazioni prendano il loro posto nella Chiesa e pervengano alla pienezza della fede; senza di esse la Chiesa s’indebolisce, ma essa non muore fintantoché le persone di “La Vie Montante” ne mantengono viva la fiamma.
Infine, per ciascuno di voi, è importante vivere bene questa tappa della vostra vita, importante quanto le altre, anzi anche più importante poiché essa ne è il coronamento, il completamento. Il vostro movimento vi aiuta ad accettarne la trama con serenità, a superare insieme e anche ad offrire spiritualmente le prove di ogni tipo che io ho solo ricordato - malattia, solitudine, separazione, che siate ancora sposati, o vedovi, o celibi -; ma anche e soprattutto “La Vie Montante” vi invita a sfruttarne tutte le risorse, che sono grandi, a progredire nel dono di sé che è sempre una spoliazione e che prepara al dono supremo che Dio ci domanda al momento del passaggio nella sua Luce e nella sua Vita, attraverso una passione che noi cercheremo di unire alla sua. A 75 anni, il mio predecessore Giovanni XXIII osava scrivere: “La vecchiaia - che è anche un grande dono del Signore - deve essere per me un motivo di silenziosa gioia interiore e di abbandono quotidiano al Signore”. Che Dio vi doni di vivere in pienezza, sostenendovi gli uni gli altri, tutti gli anni che vi darà su questa terra! E che il movimento di “La Vie Montante”, partito dalla Francia un secolo prima come iniziativa della Beata Jeanne Jugan, e che ha già trascinato tanti membri attivi nella sua scia, possa proseguire il suo cammino, in tutti i paesi rappresentati qui e anche oltre! Che la nostra Signora, che tanto amate invocare a Lourdes, sostenga la vostra preghiera e il vostro attaccamento a Gesù e alla Chiesa!
Di tutto cuore, a ciascuno di voi, ai vostri amici che non hanno potuto venire, do la mia affettuosa benedizione apostolica.
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