DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI PARTECIPANTI AD UN CORSO DI INTRODUZIONE
AL NUOVO CODICE DI DIRITTO CANONICO
Venerdì, 9 dicembre 1983
1. A voi tutti, cari fratelli e sorelle, pace e gioia nel Signore!
Sono lieto di intrattenermi con voi, Vescovi, sacerdoti e laici, religiosi e religiose, che, presso la Pontificia Università Gregoriana avete preso parte a un corso di introduzione al nuovo Codice di Diritto canonico. Il mio saluto cordiale si estende anche agli illustri professori, che, con saggezza e competenza, vi hanno guidato a comprendere e a mettere in attuazione questa nuova legislazione della Chiesa.
Il Codice porta a coronamento l’opera del Concilio Vaticano II. Mai un Concilio ecumenico ha dato l’avvio a un tale rinnovamento; mai un Codice si è prefissato con tanta cura di cercare di inserire un Concilio nella vita.
2. A voi certamente non è sfuggita l’importanza di questo momento storico, unico nella vita della Chiesa: e già ne pregustate i felici risultati! Il favorevole eco di consensi col quale il Codice è stato accolto nella Chiesa è una grazia, è un segno dello Spirito.
Ciò che è stato meditato e pregato nel Concilio, che è stato voluto come comunione di tutti, nella forza dello Spirito, consentirà alla Chiesa di essere quella grande fraternità sacramentale dei battezzati, immagine della Santa Trinità, da cui essa trae la sua unità: “plebs sancta de unitate Patris ed Filii et Spiritus Sancti coadunata”.
3. Il Codice è frutto di questa contemplazione; pertanto è in tale luce che esso deve essere compreso e diligentemente applicato: esso diventerà, così, strumento di ordine e di pace, vincolo di comunione, diritto di carità, diritto dello Spirito.
Nel vedere in quante lingue è già stato tradotto, come è studiato, compreso e diffuso, voi vi rallegrerete con me per i frutti che esso apporta e prepara e per ciò che rinnova: le nostre attitudini e le nostre mentalità, i nostri pensieri e i nostri cuori.
Ultimo documento conciliare, il Codice sarà il primo a inserire tutto il Concilio in tutta la vita. Io gioisco con tutti voi; e, insieme con voi, ne ringrazio vivamente il Signore, datore di ogni bene.
A voi tutti porgo le mie felicitazioni per l’intenso studio compiuto in questi giorni, i miei voti per le vostre persone e per il vostro impegno di cultori del diritto, la mia più cordiale benedizione apostolica.
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