DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI GIOVANI IN OCCASIONE DELLA MARATONA
ORGANIZZATA DALLE SCUOLE CATTOLICHE
Domenica, 13 maggio 1984
Salute a voi, carissimi ragazzi e giovani, radunati in questa piazza San Pietro, da dove avrà inizio, fra poco, la maratona di primavera delle scuole cattoliche di Roma e del Lazio!
Mi compiaccio con gli organizzatori e i vostri insegnanti che, anche quest’anno, hanno promosso questa magnifica manifestazione sportiva, che per voi significa una giornata spesa all’insegna della gioia, della serenità e della fraternità.
Questa vostra manifestazione, infatti, è particolarmente ricca di entusiasmo, di fascino, di incontri e di scambi umani che allargano le vostre conoscenze e fanno sorgere nuove amicizie. Lo sport, infatti, è di per sé un fenomeno destinato ad elevare gli animi alle fondamentali virtù naturali e soprannaturali.
Ma questa vostra iniziativa richiama alla mia mente anche i numerosi problemi che riguardano la scuola cattolica e il suo importante ruolo educativo. A voi studenti dico: collaborate con generosa dedizione per superare le varie difficoltà; amate lo studio e mettete nella vostra fatica un’anima religiosa che sostenga, elevi e santifichi ogni vostro sforzo. In questo darete soddisfazione ai vostri insegnanti e alle vostre famiglie, saprete innalzarvi ai grandi ideali, per cui vale la pena di vivere, e resterete immuni dal dubbio, dalla noia, dallo scetticismo e dalle lusinghe dei piaceri falsi e nocivi. Così farete dono alla società odierna di una giovinezza non mediocre, non rinunciataria, ma sana, volitiva e forte.
Agli insegnanti e agli adulti vorrei ricordare che non sono mai perduti il tempo e gli sforzi che si consacrano all’educazione delle nuove generazioni.
A tutti i partecipanti, alle vostre scuole e ai vostri familiari, vada ora la mia speciale benedizione, a conferma dei miei voti e auguri.
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