VISITA PASTORALE NEI PAESI BASSI
CERIMONIA DI CONGEDO
DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
Aeroporto di Findel (Lussemburgo)
Giovedì, 16 maggio 1985
Signore e Signori,
Cari amici lussemburghesi.
Abbiamo trascorso insieme due giornate di cui conserverò un meraviglioso ricordo. Ho potuto scoprire, in questo breve tempo, la terra del Lussemburgo, i suoi memorabili luoghi storici e anche i centri della vita economica e le sedi degli organismi al servizio della comunità internazionale. Ma lieto soprattutto di aver potuto prendere contatto con voi, amici lussemburghesi, e con coloro che, venuti da altre nazioni, vivono in mezzo a voi. Le vostre vive tradizioni e la vostra attività creatrice rendono veramente affascinante il vostro Paese.
Nel lasciarvi questa sera, so che non dimenticherò il cordiale popolo del granducato. Voi avete riservato al Vescovo di Roma un’accoglienza alla quale sono stato molto sensibile, e ve ne ringrazio. Vorrei esprimere specialmente la mia gratitudine alle loro altezze reali il granduca Giovanni e la granduchessa, come pure al governo del Lussemburgo, per le delicate dimostrazioni di stima e di rispetto che mi hanno prodigato. A monsignor Jean Hengen e a tutti i suoi collaboratori dico di nuovo quanto ho apprezzato la diligenza che hanno posto nel preparare la mia visita sia sul piano pastorale che nel suo svolgimento pratico. E vorrei ringraziare di tutto cuore l’insieme delle persone che hanno contribuito all’organizzazione e all’animazione di queste giornate, assicurando – spesso in maniera molto discreta – l’assolvimento di numerosi compiti.
Grazie al tema di questo pellegrinaggio presso la Chiesa lussemburghese, noi abbiamo meditato tutto ciò che il Padre nostro contiene. In comune, abbiamo celebrato la festa dell’ascensione di Cristo. Spero che il nostro incontro sia stato un momento di vero incontro con Dio. Spero che le nostre riunioni segneranno una tappa nel cammino della Chiesa nella vostra diocesi, e un invito ad accogliere sempre meglio nella nostra vita di uomini il regno di Dio. Nel congedarmi da voi, vi lascio la consegna che l’apostolo Paolo dava ai Corinzi: “Vigilate, state saldi nella fede, comportatevi da uomini, siate forti. Tutto si faccia tra voi nella carità” (cf. 1 Cor 16, 13-4). In questo spirito, vi incoraggio a dare una nuova giovinezza, una nuova generosità alla vostra comunità cristiana.
A tutti i lussemburghesi auguro felicità e gioia per se stessi e per le loro famiglie. Vi auguro di saper lavorare coraggiosamente per il bene comune e di saper vivere una solidarietà che supera i confini di ciascun gruppo. Vi auguro l’esperienza gioiosa di una comprensione pacifica e di un arricchimento reciproco tra uomini di tradizioni diverse. Vi auguro la gioia di riconoscere in ogni uomo un fratello.
Invoco sul Lussemburgo l’aiuto di nostra Signora, Consolatrice degli addolorati. Vi accompagni nelle vostre preoccupazioni e nelle vostre gioie! Prego Iddio di sostenere la vostra fedeltà, di illuminare la vostra vita di cristiani, di darvi la forza della speranza e di conservarvi nella pace. Prego il Signore che vi benedica! Che Dio benedica e protegga il Lussemburgo e tutti i suoi abitanti.
Ho il piacere di annunciarvi una bella notizia che, penso, vi rallegrerà tutti: a conclusione della mia visita pastorale in Lussemburgo, in data odierna, conferisco a monsignor Jean Hengen, vescovo di Lussemburgo, il titolo personale di arcivescovo.
Onorando così il vostro vescovo, io voglio onorare la diocesi che lavora in collaborazione con lui.
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