DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI GIOVANI DELLE SCUOLE DI MARY WARD
Sabato, 5 ottobre 1985
Cari Amici,
Cari Giovani,
So che avete aspettato con ansia questo incontro. Anche il Papa lo ha fatto. E dunque ringraziamo insieme il nostro Padre celeste per la fede e la vita cristiana che ci uniscono nella Chiesa, il Corpo di Cristo!
Sono sinceramente felice che voi stiate commemorando il quarto centenario della nascita di Mary Ward con questo pellegrinaggio a Roma. È per voi un’occasione per meglio scoprire il particolare spirito che anima la famiglia internazionale delle scuole di Mary Ward. Ed è anche un’occasione per riflettere sulla vita e l’opera di questa grande donna, che seppe così bene armonizzare le esigenze della sua vita di membro fedele della Chiesa con quelle nuove dell’epoca in cui visse.
Prego altresì perché la vostra visita a Roma vi infonda un amore più profondo alla Chiesa in quanto famiglia universale dei seguaci di Cristo.
1. Amici miei, voi vi trovate in quel meraviglioso periodo della vita detto gioventù. Questi anni della vostra vita sono uno stadio significativo nella vostra storia personale, così come nella storia delle vostre famiglie e della società.
Questo è l’Anno internazionale dei giovani. La Domenica delle Palme io scrissi una lettera a voi e ai giovani di tutto il mondo, ricordandovi il vostro ruolo specifico e la vostra responsabilità verso questo momento storico, assieme al messaggio di vita e d’amore che Cristo porta ai giovani: “In voi c’è speranza, poiché voi appartenete al futuro proprio come il futuro vi appartiene” (Giovanni Paolo II, Epistula Apostolica ad iuvenes, Internationali vertente Anno Iuventuti dicato, 1, 31 marzo 1985: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, VIII/1 [1985] 757s.). Con queste parole desideravo invitare voi giovani a riconoscere le grandi sfide che dovrete affrontare al fine di guidare le vostre società e l’intera famiglia umana lungo le vie del progresso, della giustizia e della pace. Desideravo anche sottolineare che il vostro successo in questa impresa dipende dalla vostra disponibilità ad aprire il cuore alla verità e all’amore del nostro Signore Gesù Cristo.
2. Se vi domandate quali risorse, quali ideali, valori e verità possediate per affrontare le responsabilità dell’anno 2000 e per iniziare il terzo millennio in uno spirito di fratellanza universale, allora dovete guardare al tema di questo raduno internazionale: “Guarda, Io cammino davanti a te”.
Sì, Cristo cammina davanti a voi per mostrarvi la strada! Queste parole ci ricordano il Signore risorto. Esse richiamano il messaggio dell’angelo alle donne venute al sepolcro: “Non temete voi; so infatti che cercate quel Gesù, che è stato crocifisso. Non è qui; è risorto . . . e guardate, vi precede in Galilea; ivi lo vedrete” (Mt 28, 5-7).
San Luca è ancora più chiaro. Secondo il suo racconto, gli angeli chiesero alle donne: “Perché cercate fra i morti colui che è vivo?” (Lc 24, 5).
Perché cercate fra i morti colui che è vivo? Sì, Cristo vive ancora. La sua morte e risurrezione, che gli diedero il potere sopra il peccato e la morte, sono l’unica sorgente della nostra speranza. Esse segnano la pietra angolare della concezione cristiana della vita e della storia. È una concezione essenzialmente ottimistica, perché ha fiducia nella nostra capacità di scegliere il bene rispetto al male, di scegliere la pace rispetto alla violenza e all’odio.
Naturalmente, per scoprire il potere di Cristo e prendere parte alla sua missione di salvezza, noi dobbiamo accostarci a lui con apertura fiducia.
La vostra visita a Roma vi ha dato l’opportunità di pregare sulla tomba di San Pietro. Chi fu questo Pietro? I Vangeli ci dicono che era un umile pescatore di un piccolo villaggio della Galilea. Un giorno Gesù chiese ai discepoli chi la gente diceva che egli fosse. Dopo che essi ebbero dato varie risposte, Gesù chiese loro direttamente: “E voi chi dite che io sia?” (Mt 16, 15). Pietro rispose: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”.
Pietro fu il primo dei discepoli a pronunciare questo esplicito atto di fede in Gesù. Su quella fede, come su una roccia, Gesù costruì la Chiesa, l’assemblea di coloro che professano la loro fede in Cristo e vivono secondo i suoi insegnamenti. La fede di Pietro è un modello cui paragonare la vostra risposta, aperta e fiduciosa, a Cristo.
3. Giovani delle Scuole di Mary Ward, prima di lasciare Roma per fare ritorno alle vostre case e alle vostre famiglie, fatevi coraggio e date la vostra risposta a Gesù Cristo! Egli non vi abbandonerà. Proprio come non ha abbandonato Mary Ward. Ella non si curò di quanto grandi fossero le difficoltà che dovette affrontare - cattiva salute; viaggi pericolosi; prigione; soprattutto, l’essere fraintesa da persone importanti all’interno della Chiesa - in tutto ciò ella non perse mai la fiducia e il buonumore. E guardate come è stata fruttuosa la sua vita! Tutto ciò perché la costruì totalmente sull’amicizia di Gesù.
Ai membri degli istituti che hanno come fondatrice questa “donna incomparabile” - come la chiamò Papa Pio XII - io desidero esprimere il mio saluto e il mio apprezzamento. Tutta la Chiesa ammira l’opera che state compiendo nella formazione dei giovani e con altre forme di apostolato in varie parti del mondo. Come membri dell’Istituto della Beata Vergine Maria, dell’Istituto della Beata Maria Vergine di Loreto e dell’Istituto della Beata Maria Vergine di Toronto, voi trovate nel carisma della vostra fondatrice la saggezza e la profondità necessarie a perseverare nella missione che Cristo vi ha affidato. Continuate a vivere questa vocazione con gioia e umiltà, come figlie sincere di quella pellegrina della speranza il cui tesoro interiore fu la vita della grazia in lei, dalla quale ella trasse energie per un compito che, a causa del dinamismo e dell’intraprendenza di spirito che richiedeva, sembrò insolito e inesplicabile a molti dei suoi contemporanei.
La Beata Vergine Maria interceda per i vostri istituti, perché possano fiorire di nuovi membri e dare una sempre crescente testimonianza di zelo e santità! A tutti voi, alle vostre famiglie e ai vostri amici a casa, dico: siate forti, siate felici nella vostra vita cristiana! Fate che il nostro Signore Gesù Cristo sia il vostro migliore amico! Dio vi benedica!
Care sorelle e cari fratelli della famiglia internazionale di Mary Ward.
In onore di questa grande donna inglese, fondatrice di un ordine, mi sono rivolto a voi dapprima in lingua inglese. Tuttavia confido che il grosso gruppo tedesco e austriaco che è tra di voi abbia compreso le mie parole, perché voi conoscete certamente bene la lingua inglese.
Mary Ward, come numerosi altri modelli e santi cristiani del passato, ha superato i confini della sua nazione e ha portato anche a popoli di altre culture e lingua gli effetti fecondi della sua opera. Sulla base di una profonda fede nella guida di Cristo e nella missione internazionale della Chiesa la sua opera educativa ha raggiunto anche terre straniere e ha potuto, instancabile, comunicare ulteriormente il messaggio di Cristo.
Questi grandi cristiani hanno svolto un servizio importante alla Chiesa di Cristo: essi l’hanno aiutata concretamente a condurre uomini di diversa lingua e cultura sulla via dei figli di Cristo, e a riunire tutti al di là dei confini e delle barriere. In questo modo la Chiesa ha potuto e può sempre più diventare veramente cattolica, aperta a tutti coloro che, con cuore puro, cercano Dio e percorrono la sua via già segnata da altri.
A voi giovani io auguro di cuore, che la vita e lo studio vi aiutino nelle scuole ad acquisire questa grossa apertura. Ciò è anche premessa per una pace vera e un’autentica giustizia tra gli uomini.
Nostro Signore Gesù Cristo vi benedica per intercessione di sua madre Maria: benedica la vostra vita quotidiana e i vostri giorni di festa, le vostre speranze e i vostri timori. Egli dice anche a voi tutti e ad ogni singolo uomo: “Io vi precedo”.
Il mio più cordiale saluto va anche ai giovani e alle giovani qui presenti e provenienti da Spagna, Cile, Argentina e Brasile. Che questo pellegrinaggio al centro della cattolicità per il IV centenario di Mary Ward rafforzi la vostra fede e vi infonda nuovo entusiasmo nel vostro impegno per costruire una società più giusta, pacifica e fraterna.
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