DISCORSO DI GIOVANN PAOLO II DURANTE
L’INAUGURAZIONE DELLE PORTE DELLA
BIBLIOTECA APOSTOLICA VATICANA E DELL’ARCHIVIO SEGRETO
Venerdì, 11 aprile 1986
Eminenza, signor Presidente, Signore e Signori!
È per me una gioia particolare poter ricevere personalmente, con l’inaugurazione delle due porte di bronzo, il generoso regalo che lei, signor presidente Sallinger, ha voluto porgere alla Biblioteca e all’Archivio segreto vaticano insieme con la Camera dell’Artigianato austriaca.
A lei e a tutti coloro che hanno contribuito a questa iniziativa e l’hanno poi realizzata porgo i miei più sinceri ringraziamenti ed esprimo la mia riconoscenza. Attraverso questo utile e bel regalo voi testimoniate la vostra alta stima verso la Santa Sede e particolarmente per le due importanti istituzioni culturali menzionate. Nel contempo fate onore a un grande figlio della vostra patria austriaca, il molto stimato e onorato Cardinal Alphons Stickler, che già da molti anni serba questa eredità preziosa e storica a servizio della Santa Sede, divenuta ora ancor più degna grazie a queste artistiche porte, nella quale presiede ora come cardinale bibliotecario con particolare competenza e accortezza.
Questa iniziativa fa anche onore alla vostra Camera dell’Artigianato che attraverso di essa esprime la grande attenzione e corresponsabilità verso i beni culturali i quali vengono conservati attraverso queste grandi fondazioni della Santa Sede. Nella sua lunga storia la Chiesa ha sempre dedicato una particolare attenzione ai beni culturali. Cultura, scienza e arte sono eredità ed espressione della chiamata spirituale dell’uomo che supera i bisogni e i confini dello spazio e del tempo e nella sua chiamata religiosa trova il suo pieno sviluppo. Il Vaticano è perciò per diritto contemporaneamente la città dello spirito, dell’arte e della religione. Io incoraggio lei e la Camera dell’Artigianato nel lodevole aiuto per il mantenimento e la protezione di tali beni preziosi che appartengono a tutta l’umanità. Possano queste due porte di bronzo della Biblioteca del Vaticano e dell’Archivio segreto rimanere non solo un degno ricordo, ma anche un futuro sprono e impegno per lei.
Con i miei migliori auguri personali imparto a lei, a tutti i partecipanti e a coloro che vi sono particolarmente legati la mia apostolica benedizione.
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