PELLEGRINAGGIO APOSTOLICO IN INDIA
INCONTRO
DI GIOVANNI PAOLO IICalcutta (India) - Lunedì, 3 febbraio 1986
Cari fratelli e sorelle.
1. Sono grato a Dio che la mia prima sosta a Calcutta sia stata nell’Ashram di Nirmal Hriday, un luogo che testimonia il primato dell’amore.
Gesù Cristo, mentre insegnava ai suoi discepoli come potessero meglio dimostrare il loro amore per lui, disse: “In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo dei miei fratelli più piccoli, lo avete fatto a me” (Mt 5, 40). Con l’aiuto di madre Teresa e delle Missionarie della Carità e di molti altri che hanno prestato servizio qui, Gesù Cristo è stato profondamente amato da coloro che la società considera spesso “gli ultimi dei nostri fratelli più piccoli”.
Nirmal Hriday è un luogo di sofferenza, un centro che conosce molto bene l’angoscia e il dolore, una casa per gli incurabili. Ma, nello stesso tempo Nirmal Hriday è un luogo di speranza, un centro costruito con fede e coraggio, una casa dove regna l’amore, una casa piena di amore.
A Nirmal Hriday il mistero della sofferenza umana incontra il mistero della fede e dell’amore. E in questo incontro sono le più profonde questioni dell’esistenza umana a farsi sentire. Il corpo sofferente e lo spirito gridano: “Perché? Perché morire?”. E la risposta che ottengono, spesso dettata dal silenzio della benevolenza e della compassione, è ricca di onestà e di fede: “Io non posso dare una risposta esauriente a tutte queste vostre domande; io non posso alleggerirvi di tutto il vostro dolore. Ma di questo sono sicuro: Dio vi ama con un amore infinito. Voi siete esseri preziosi per lui. Anche io vi amo in lui. Perché in Dio siamo realmente fratelli e sorelle”.
2. Nirmal Hriday attesta la profonda dignità di ogni essere umano. La cura amorevole che qui vediamo testimonia la certezza che il valore di un essere umano non è misurato con l’utilità dell’ingegno, con la salute o con l’infermità, con l’età, il credo o la razza. La nostra dignità umana ci viene da Dio nostro creatore, a cui immagine siamo stati creati. Nessuna privazione o sofferenza potrà mai rimuovere questa dignità, perché noi siamo sempre preziosi agli occhi del Signore.
L’apostolo san Giovanni ci dice: “Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità” (1 Gv 3, 18). Possano queste parole essere vere per ognuno di noi. Possano l’amore coraggioso e la vivida fede che troviamo qui a Nirmal Hriday ispirare le nostre azioni con lo stesso amore.
Dio onnipotente ed eterno,
Padre dei poveri,
conforto dei malati,
speranza dei moribondi,
il tuo amore guida
ciascun momento della nostra vita.
Qui al Nirmal Hriday,
in questo luogo di affettuose cure
per i malati e i moribondi,
innalziamo a te in preghiera
le nostre menti e i nostri cuori.
Ti rendiamo gloria
per il dono della vita umana
e specialmente per la promessa
di vita eterna.
Sappiamo che sei sempre
vicino agli afflitti
e ai poveri e a tutti i deboli
e a coloro che soffrono.
O Dio di tenerezza e compassione,
accetta le preghiere che ti offriamo
per i nostri fratelli e sorelle ammalati.
Accresci la loro fede e la fiducia in te.
Confortali con la tua amorevole presenza
e, se questa è la tua volontà,
ridai loro salute,
dà loro rinnovata forza
nel corpo e nell’anima.
O Padre amorevole,
benedici coloro che stanno morendo,
benedici tutti coloro che tra poco
ti incontreranno faccia a faccia.
Noi crediamo che tu hai reso la morte
la porta per la vita eterna.
Mantieni nel tuo nome
i nostri fratelli e sorelle in fin di vita,
e portali al sicuro a casa nella vita eterna insieme a te.
O Dio, fonte di ogni forza,
custodisci e proteggi coloro
che si prendono cura degli ammalati
e assistono chi sta morendo.
Da’ loro uno spirito coraggioso e gentile.
Sostienili nei loro sforzi per dare conforto e sollievo.
Fa’ di loro un segno ancor più radiante
del tuo amore trasfiguratore.
O Signore di vita
e fondamento della nostra speranza,
riversa la tua abbondante benedizione
su tutti coloro che vivono
e lavorano e muoiono al Nirmal Hriday.
Colmali della tua pace e della tua grazia.
Mostra loro di essere un Padre amorevole,
un Dio di misericordia e di compassione.
Amen.
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