VIAGGIO APOSTOLICO IN URUGUAY, CILE E ARGENTINA
DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI RAPPRESENTANTI DELLA COMUNITÀ
UCRAINA IN ARGENTINA
Cattedrale di Nostra Signora del Patrocinio a Buenos Aires (Argentina)
Venerdì, 10 aprile 1987
Sia lodato Gesù Cristo! Cari fratelli e sorelle in Gesù Cristo,
Fedeli ucraini in Argentina!
1. Non solo per voi - come ha detto il vostro Vescovo - ma anche per me è una grande gioia l’odierno incontro, in questa bella Cattedrale del Patrocinio della Vergine santissima Madre di Dio, patrona di questo tempio e della vostra eparchia ucraina in Argentina.
La mia gioia ed esultanza è tanto più grande in quanto la visita avviene alla vigilia del grande avvenimento, che è il giubileo per il millennio del battesimo dell’antica Rus’ di Kiev.
Questo straordinario avvenimento che coinvolge direttamente anche il popolo ucraino e la vostra Chiesa è già così vicino, che, con questo incontro, voi volete incominciare ufficialmente, nella vostra eparchia, i festeggiamenti di questo storico giubileo.
2. L’occasione per iniziare i festeggiamenti del giubileo è data da un importante avvenimento storico, il fatto, cioè, che proprio mille anni fa, nell’anno 987, ricevette il sacramento del battesimo il Grande Principe di Kiev Volodymyr, chiamato nel battesimo Basilio.
La conversione alla fede cristiana di questo grande sovrano di Kiev accelerò poi l’accettazione globale del Cristianesimo nell’anno 988. Poiché, come testimoniano le recenti ricerche storiche, già prima esistevano comunità cristiane, sia nella città capitale di Kiev, sia nelle terre meridionali della Rus’.
È utile sottolineare, miei cari fratelli ucraini, che il Cristianesimo fu accolto e si consolidò nella Rus’ di Kiev, quando tutta la Chiesa di Cristo viveva ancora in piena unione ecclesiale. Era un cristianesimo ortodosso nella fede e, nello stesso tempo cattolico nella carità, poiché era in piena comunione con la sede apostolica di Pietro, e con tutta la Chiesa. Tra Roma e Kiev divenuta cristiana vi furono diretti contatti; già nell’anno 988, come sembra probabile, giunse presso il grande Principe Volodymyr una missione inviatagli dal nostro predecessore Papa Gregorio V, con le reliquie dei santi, come dono del Papa per il nuovo governante cristiano dell’Europa orientale. Simili missioni si ripeterono negli anni successivi in modo scambievole.
Il doloroso e fatale processo di progressiva alienazione fra la Chiesa di Roma e la Chiesa di Costantinopoli, si ripercosse e si riprodusse nella Chiesa chiovense solo più tardi. Fra il cristianesimo di Occidente e quello costantinopolitano è forse, nel complesso, più appropriato parlare di “separazione di fatto” che di “rottura formale”.
Una tale rottura, comunque, mai avvenne fra Roma e Kiev. La piena comunione un tempo vissuta si oscurò progressivamente, a motivo dell’allentarsi delle relazioni dovuto a vari avvenimenti politici. Ma la nostalgia di tale comunione, rimasta più viva nei territori maggiormente a contatto con il mondo latino, portò, come è noto, una parte del popolo a proclamare a Brest, l’unione con la Sede di Roma.
In questa unione, fra difficoltà oggettive e varie incomprensioni, si espresse in quel tempo, e in quella forma, l’inestinguibile anelito alla ricomposizione della piena unità. Anche oggi, secondo modalità nuove che lo Spirito ci svela, ricerchiamo con rinnovata energia le vie per giungere all’unione.
Tale compito non può lasciare indifferenti voi, fratelli carissimi della Chiesa cattolica ucraina, che portate la vocazione ecumenica iscritta, anche nel dolore, nella carne della vostra stessa esistenza. In questo inizio dei festeggiamenti del millennio mi rivolgo a tutti i fratelli, cattolici ed ortodossi, viventi in questo Paese, che devono agli avvenimenti ricordati l’origine della loro fede: cari fratelli, ripensando all’origine comune della vostra storia e della vostra fede, nella memoria del battesimo del vostro comune padre Vladimiro, ravvivate, per il bene di tutta la Chiesa, la nostalgia dell’unità. Ricercate appassionatamente quell’unità donata ai vostri padri, mille anni orsono, nell’avvenimento meraviglioso del battesimo nelle acque del Dnieper.
3. Il secondo lieto avvenimento storico, cari fratelli e sorelle in Cristo, che voglio ricordare durante questo incontro di oggi, è il novecentocinquantesimo anniversario della consacrazione di Kiev e di tutta la Rus’ alla protezione della santissima Vergine “sollecita ausiliatrice dei cristiani”, che fece il grande Principe Jaroslav Mudryj nell’anno 1037.
Il miglior modo di far risaltare oggi qui nella vostra eparchia un così caro anniversario della vostra storia è l’odierna incoronazione della bellissima icona della Vergine santissima che domina nel santuario della vostra Cattedrale. Questa incoronazione ha luogo proprio nel novantesimo anniversario della emigrazione ucraina in Argentina e nel venticinquesimo della vostra eparchia. Sono lieto di compiere oggi qui questo atto di amore e di riconoscenza alla Vergine santissima per la sua protezione su di voi durante tutto questo tempo della vita della vostra comunità ucraina in Argentina. L’ho fatto con grande amore alla Madre di Dio, ed in questa occasione affido tutti voi alla sua materna protezione.
4. Uno speciale saluto rivolgo a voi giovani ucraini, che così numerosi siete venuti a questo storico incontro con il Papa per dare inizio ai festeggiamenti del giubileo del millennio del battesimo della Rus’ di Kiev. Io vi guardo con affetto, cari giovani, come l’avvenire della Chiesa e della società.
La divina Provvidenza vi chiama all’edificazione del secondo millennio della storia cristiana del vostro popolo. Aprite le vostre menti e i vostri cuori a Cristo! Offritevi al suo servizio ed al servizio della sua Chiesa! In questa terra ospitale dell’Argentina camminate assieme, seguendo gli orientamenti del Concilio, per avvicinarvi sempre più sulla scia del movimento verso cui lo Spirito spinge le Chiese tutte, alla piena unione nel Signore con i nostri fratelli ortodossi.
5. Rivolgendomi ai pastori e fedeli di rito latino e degli altri riti orientali in terra di Argentina, vorrei invitarvi ad abbracciare insieme con me, con fraterno affetto, tutta la comunità cattolica ucraina affinché essa senta, in questa felice occasione dei festeggiamenti del millennio, che tutta la Chiesa cattolica partecipa alla sua gioia come alle sue sofferenze.
Come pegno delle grazie più elette di Dio e della protezione su di voi di Maria santissima, accogliete - cari fratelli e sorelle ucraini - la mia benedizione per voi qui presenti, per tutti i fedeli di questa eparchia, disseminati nell’intera Argentina e per i vostri fratelli che vivono nella diaspora e nella patria di origine. La benedizione apostolica vi accompagni nei vostri festeggiamenti del millennio, nella certezza che questi apporteranno alla Chiesa grandi frutti di cristiana santità e numerose vocazioni sacerdotali e religiose.
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