DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AL PRIMO AMBASCIATORE DELLA REPUBBLICA DI SAN MARINO
PRESSO LA SANTA SEDE, S.E. IL PROFESSOR GIOVANNI GALASSI*
Sabato, 3 gennaio 1987
Signor ambasciatore,
1. Nell’anno appena trascorso, la Santa Sede e la Repubblica di San Marino hanno deciso che la Legazione della Repubblica sia elevata al rango di Ambasciata e che la Santa Sede accrediti, per la prima volta, un nunzio apostolico presso la Repubblica. Nel consegnarmi oggi le Lettere che la accreditano come ambasciatore straordinario e plenipotenziario, vostra eccellenza inaugura così una fase nuova e ricca di speranze nei rapporti tra le due parti.
Se nuovo è il titolo, con cui ella oggi si presenta, non nuovo è l’ambiente nel quale è chiamato a svolgere la sua alta missione, avendo ella qui rappresentato San Marino, come inviato straordinario e ministro plenipotenziario, in questi ultimi anni. Tale ricca esperienza delle questioni attinenti alla vita della Chiesa costituisce una riserva di indicazioni per lo svolgimento di un servizio sempre più vantaggioso per la Repubblica, per la Chiesa che è a San Marino, come vostra eccellenza ha voluto significativamente sottolineare, per il progresso e la pacifica convivenza dei popoli.
2. La ringrazio vivamente per le cortesi parole che ella mi ha indirizzato e per i nobili propositi, posti a base della sua futura attività di ambasciatore.
È per me motivo di soddisfazione ascoltare dalle sue labbra la conferma che San Marino intende proseguire nella scia della gloriosa tradizione di ordinato sviluppo civile e di saldi valori morali e religiosi, che ne ha contrassegnato la storia secolare.
La Repubblica del Titano è uno degli stati più antichi del mondo, universalmente nota e stimata per nobiltà di tradizioni, ricchezza di patrimonio civile, convinta adesione alla fede cattolica. La Repubblica è da secoli una comunità di cittadini liberi operosi e pacifici.
Come ho rilevato nel recente messaggio per la celebrazione della Giornata mondiale della pace, vi è pace giusta e autentica solo quando uomini, donne e bambini possono vivere la loro piena dignità umana, quando lo Stato tutela la legittima libertà di ogni persona e promuove valori che recano veramente beneficio agli individui e alla società (Ioannis Pauli PP. II, Nuntius ob xx diem ad pacem fovendam dicatum, a. 1987, 6, die 8 dec. 1986: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, IX/2 [1986] 1891). Confido che il mio appello ai capi di Stato e di Governo perché mettano in opera ogni sforzo inteso alla promozione dello sviluppo integrale dei singoli e delle nazioni, con particolare cura per l’accoglimento dei valori superiori dello spirito, trovi ascolto e piena adesione da parte dei massimi moderatori della Repubblica sammarinese.
3. Per il conseguimento di tali scopi, che costituiscono l’aspirazione costante delle persone e dei popoli del mondo, è necessario conservare e trasmettere fedelmente alle nuove generazioni non soltanto il patrimonio vivo della libertà, ma anche i valori dello spirito e, in primo luogo, quello della fede.
Vostra Eccellenza ha avuto l’amabilità di ricordare la mia visita a San Marino, il 29 agosto 1982. In quell’occasione - di cui serbo una memoria molto cara e grata - ebbi modo di “richiamare e pubblicamente esaltare” i valori della libertà di cui la Chiesa del Titano costituisce una così viva e singolare testimonianza, invitando a considerarne gli “aspetti morali” e “l’intima sua radice spirituale” (Eiusdem, Allocutio ad Civiles Auctoritates Rei publicae Marinianae habita, 2, die 29 aug. 1982: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, V/3 [1982] 316). La libera professione della fede cristiana è, al contempo, garanzia dell’armonioso sviluppo personale e comunitario, fermento delle fondamentali libertà che sono connaturali a ogni uomo e fattore di rilevante incidenza per la promozione della pace, sia all’interno, tra i cittadini, sia nei rapporti esterni con gli altri stati.
Ho fiducia che su tali convincimenti si svilupperanno anche le relazioni istituzionali tra la Chiesa e la Repubblica, verso nuovi traguardi di collaborazione per il bene comune, secondo gli insegnamenti del Concilio Vaticano II e in armonia con la plurisecolare tradizione sammarinese.
4. La comunità del Titano non ha mai rinunciato alla propria libertà e alla propria identità nazionale e religiosa. Tutta la sua storia costituisce una riprova del nesso indissociabile tra il valore della libertà e il valore della fede.
La Repubblica - ricordavo nell’omelia allo stadio di Serravalle - riconosce le sue origini nella comunità sorta attorno a un “esimio seguace di Cristo che, giunto alla luce della verità e alla vita di grazia, ha offerto, anche nella vita pubblica, una testimonianza evangelica di “laico” coerente con la propria fede e intrepido nella difesa della umana dignità”. Da quel primitivo nucleo di “figli liberi” - secondo la celebre espressione attribuita a san Marino in punto di morte - sorse la Repubblica che, nei secoli, si distinse per la sua indipendenza, la sua capacità di difendere le proprie prerogative, l’ospitalità offerta agli esuli e ai rifugiati: testimonianza ammirata di valori civili, giuridici e politici, che il popolo del Titano ereditò dal suo fondatore e protettore, significativamente invocato - sin dal secolo XI - come “autore della libertà” (Eiusdem, Homilia in stadio urbis «Serravalle» habita, 2 et passim, die 29 aug. 1982: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, V/3 [1982] 321).
Signor ambasciatore, sono certo che non si spezzerà mai questa trama ideale della vita sammarinese e che la Repubblica, che ella degnamente qui rappresenta, continuerà il suo cammino nel solco tracciato dai padri. È l’augurio che formulo per San Marino, per i suoi supremi magistrati e, in particolar modo, per vostra eccellenza, sulla soglia al contempo della sua missione e del nuovo anno, invocando l’abbondanza delle benedizioni di Dio.
*AAS 79 (1987), p.1150-1153.
Insegnamenti di Giovanni Paolo II, vol. X, 1 pp. 13-16.
L'Attività della Santa Sede 1987 p. 8-10.
L’Osservatore Romano 4.1.1987 p.5
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