DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
DURANTE LA «VIA CRUCIS» AL COLOSSEO
Venerdì Santo, 1° aprile 1988
1. “Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleofa e Maria di Magdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: Donna, ecco il tuo figlio! Poi disse al discepolo: Ecco la tua madre! E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa” (Gv 19, 25-27).
2. “Stabat Mater . . .”.
Prima percorreva la “Via Crucis”, lungo la quale abbiamo meditato l’incontro della Madre con il Figlio, alla quarta stazione.
Il Concilio insegna: “La beata Vergine avanzò nella peregrinazione della fede e serbò fedelmente la sua unione col Figlio sino alla croce, dove, non senza un disegno divino, se ne stette” (Lumen Gentium, 58).
3. Questo disegno divino è stato svelato a Maria già quaranta giorni dopo la nascita di Gesù. Durante la Presentazione nel tempio di Gerusalemme si fanno sentire le parole profetiche del vecchio Simeone: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione” (Lc 2, 34) questo, quanto al Figlio.
E poi alla Madre: “E anche a te una spada trafiggerà l’anima, perché siano svelati i pensieri di molti cuori” (cf. Lc 2, 35).
4. Così dunque “non senza un disegno divino” Maria è stata sotto la croce sul Golgota. La spada ha trafitto il suo cuore, causando un dolore indicibile: la sofferenza più grande preparata per Maria su questo cammino della fede, sul quale andava seguendo Cristo.
Sofferenza - consofferenza.
Il Concilio insegna che Maria ha corrisposto al disegno divino: “Soffrendo profondamente col suo unigenito e associandosi con animo materno al sacrificio di lui” (Lumen Gentium, 58).
La consofferenza unisce la Madre al Figlio, come solo l’Immacolata Madre poteva essere unita col Figlio di Dio sulla croce.
“La spada del dolore” ha trafitto la sua anima nella misura di questa unione.
5. Il Concilio insegna ulteriormente: Maria stette sotto la croce “soffrendo profondamente . . . amorosamente consenziente all’immolazione della vittima da lei generata” (Lumen Gentium, 58).
Qui ogni parola ha un peso particolare.
Nell’annunciazione Maria aveva esclamato: “Avvenga di me quello che hai detto” (Lc 1, 38).
Ora rinnova la stessa disponibilità nel momento del più grande dolore: “Amorosamente consente” perché colui che è stato concepito per opera dello Spirito Santo, il “Santo di Dio”, il suo Figlio unigenito, ha subìto sulla croce la spogliazione come vittima.
6. Una volta una donna tra la folla aveva pronunciato ad alta voce dinanzi a Gesù una benedizione per sua Madre: “Beato il grembo che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!” (Lc 11, 27).
E Gesù rispose a queste parole in modo mirabile: “Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano” (Lc 11, 27).
Allora certamente è sembrato che egli non abbia raccolto la beatitudine, che era indirizzata a sua Madre.
Sotto la croce si comprende che Cristo orientava verso il futuro la beatitudine allora manifestata.
Chi è in questo momento sua Madre?
Ecco, è colei che sta presso la croce, che ascolta con eroica obbedienza di fede la parola di Dio, che con tutta la materna sofferenza del suo cuore “compie”, insieme col Figlio, “la volontà del Padre”.
7. Ed ecco, così, nell’agonia della croce di Cristo, ti è donata la tua Madre, o Giovanni!.
Così abbiamo ricevuto tutti noi, cari fratelli e sorelle, Maria come Madre.
Così hai ricevuto tu, o Chiesa del Popolo di Dio, la tua “figura” e il tuo modello.
“Stabat Mater . . .”.
Da quel momento Maria “ha collaborato con il suo amore materno alla nascita e all’educazione” di noi tutti.
Infatti il Padre Eterno ha stabilito che Cristo, Figlio di Maria, “sia il primogenito tra molti fratelli” (Rm 8, 29).
“La maternità di Maria nell’economia della grazia perdura senza sosta dal momento del consenso prestato nell’annunciazione e mantenuto senza esitazioni sotto la croce, fino al perpetuo coronamento di tutti gli eletti” (Lumen Gentium, 62).
8. Cari fedeli presenti alla “Via Crucis” di Cristo, nel Colosseo romano!
Si aggiunga alla meditazione della passione del Redentore questa parola circa la “spada del dolore”, che ha trafitto il cuore immacolato della Madre ai piedi della croce sul Golgota.
Mediante la sua consofferenza col Figlio “siano svelati i pensieri di molti cuori” (cf. Lc 2, 35)!
I nostri cuori si uniscano al mistero della redenzione del mondo, e mediante la Genitrice di Dio rimangano in unione con Cristo sulla via della fede, della speranza e della carità!
Amen.
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