VISITA PASTORALE A MESSINA E A REGGIO CALABRIA
INCONTRO DI GIOVANNI PAOLO II
CON GLI AMMALATI
Fiera di Messina - Sabato, 11 giugno 1988
Saluto cordialmente tutti i malati, come anche tutti coloro che assistono i malati qui riuniti. Ci avviciniamo alla celebrazione eucaristica, dobbiamo avvicinarci all’altare del Signore, deve avvicinarsi il celebrante, il Papa, i Vescovi, ma portando le preghiere ed i sacrifici di tutti i presenti. Per questo io vi ringrazio molto di questo incontro, tanto significativo nel momento in cui mi avvicino all’altare. Andando all’altare, devo portare i sacrifici, i doni spirituali di tutti i miei fratelli e sorelle; e voi malati avete un dono più prezioso da offrire all’altare di Dio, quello della sofferenza. Io sono qui venuto quasi a raccogliere e portare all’altare questo vostro dono, fatto dei vostri sacrifici, delle vostre preghiere, e per introdurle nel sacrificio unico dell’Eucaristia di Cristo, che si offre al Padre per tutto il mondo, per la redenzione dell’umanità intera, del mondo intero. Così carissimi, fratelli e sorelle, voi sarete presenti in questa sua offerta, attraverso il pane ed il vino eucaristico, che rappresenta, simbolizza le offerte dei fedeli, le vostre offerte.
Insieme con queste offerte della malattia e della sofferenza voglio portare all’altare del Signore anche tutti i servizi dei “buoni samaritani” che vi assistono, delle sorelle e dei fratelli che vi aiutano nella vostra malattia, nella vostra sofferenza, che non vi lasciano soli. Anche questo sacrificio del cuore umano, della carità umana sarà offerto al Signore, tutto questo sarà offerto durante la celebrazione eucaristica in cui la Chiesa vuole proclamare santa la vostra concittadina suor Eustochia. Così anche la vostra presenza in questo luogo sarà segnata, diventerà presenza spirituale nella celebrazione eucaristica, in questa canonizzazione, glorificazione di una persona, di una santa monaca clarissa. E per voi tutti, specialmente per voi che soffrite, sarà un segno che il Cristo, attraverso la croce, ci porta verso la glorificazione, verso la gloria eterna nel seno della santissima Trinità.
Con queste parole vorrei impartire una benedizione a tutti voi qui presenti, specialmente ai sofferenti ed a tutti gli altri, soprattutto a quanti assistono i sofferenti. Invito tutti i Vescovi presenti a prendere parte a questa benedizione.
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