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DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI PARTECIPANTI ALLE CELEBRAZIONI
PER IL XXV ANNIVERSARIO DELL’ISTITUTO SLOVACCO IN ROMA

Sabato, 1° ottobre 1988

 

Eminentissimo signor Cardinale,
diletti fratelli nell’episcopato,
carissimi pellegrini slovacchi!

Vi saluto e con tutto il cuore vi do il benvenuto, come il mio lontano predecessore Adriano II dava il benvenuto ai santi Cirillo e Metodio, quando vennero nella Città Eterna.

Arrivate sulle loro orme, per festeggiare venticinque anni di vita e di lavoro dell’istituto a loro dedicato. In occasione della benedizione di tale istituto Paolo VI vi aveva esortato a concentrare su tale opera i vostri ideali e le vostre belle speranze, per farne “un punto d’incontro per i vostri gruppi dispersi nel mondo” (“L’attività della Santa Sede” 1963, p. 198).

Quando l’8 novembre 1981, ho visitato l’Istituto Slovacco dei santi Cirillo e Metodio, ho visto come vi regni lo spirito dei vostri evangelizzatori. La formazione delle vocazioni sacerdotali, le iniziative nella cura pastorale degli slovacchi all’estero, l’apostolato della stampa, la presenza degli slovacchi a Roma: tutto costituisce come un prolungamento dell’opera dei santi fratelli di Salonicco per gli slovacchi di oggi. Ne sia benedetto il Signore!

La cappella dell’istituto è per ora il solo luogo di culto a Roma dedicato ai compatroni di Europa. Da questo fatto scaturisce anche la vostra responsabilità di custodire fedelmente, di potenziare e generosamente diffondere il loro messaggio spirituale, perché questo continente cresca nella fedeltà alle radici da cui è nato. Qui è anche il “fondamento della vostra grandezza spirituale e del vero livello culturale della vostra nazione”, come ho sottolineato in occasione della ricordata visita all’istituto (“Homilia ad Missam in Instituto Sanctorum Cyrilli et Methodii habita”, die 8 nov. 1981: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, IV, 2 [1981] 591 ss).

Siete convenuti da varie parti del mondo e dalla vostra patria. La comune eredità cristiana vi unisce tutti. Costruite su di essa la vostra unità, al di qua e al di là dei confini, come una sola famiglia slovacca. Con la guida dei santi evangelizzatori vostri, sotto il manto materno dell’Addolorata Patrona della Slovacchia, vi imparto la mia apostolica benedizione.

 

© Copyright 1988 - Libreria Editrice Vaticana

 



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