DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II DURANTE
LA TRADIZIONALE VISITA AL «PRESEPIO DEI NETTURBINI»
Domenica, 8 gennaio 1989
Voglio ringraziare il Signore per avermi permesso dl visitare questo presepio per l’undicesima volta. Sono grato per la presenza delle autorità civili, soprattutto del signor Sindaco di Roma. Ma soprattutto sono grato per la vostra presenza, carissimi amici. Questa mia visita vuol essere anche un gesto di gratitudine verso le vostre persone, verso le vostre famiglie e verso il vostro lavoro, tanto umile e tanto necessario, indispensabile per i concittadini. Questo lavoro non è solamente un dovere professionale, ma è anche un atto di carità fraterna verso gli altri che vivono nella grande città di Roma.
Dice san Paolo che Gesù, essendo ricco della sua divinità, si è fatto povero per noi e lo ha dimostrato anche con la sua nascita a Betlemme, in quella grotta, e poi con la testimonianza della sua vita. Si è fatto povero per noi, ma per arricchirci con la sua povertà. Questo è il commento di san Paolo al mistero del Verbo Incarnato, al mistero di Gesù, di tutta la sua vita e della sua morte, ma in un certo senso specialmente del suo Natale. Noi avvertiamo molto, proprio durante il periodo natalizio, questo arricchimento che viene dalla povertà di Cristo. E così abbiamo naturalmente sempre bisogno di questo santo Natale, di questa celebrazione, di questo mistero perché, come ha detto Gesù, i poveri saranno sempre tra noi. Questo è un problema socio-economico del mondo, un problema dei popoli, un problema internazionale, sociale di cui si deve parlare come è stato fatto nell’ultima enciclica, la Sollicitudo Rei Socialis. Si deve cercare il modo per cambiare queste ingiustizie che creano la povertà, queste povertà che sono ingiuste. Ma d’altra parte Gesù dice: i poveri li avrete sempre tra voi. E nello stesso tempo questi poveri vengono arricchiti sempre, ogni anno e ogni giorno, dalla povertà di Dio che si è fatto uomo. La ricchezza e la povertà fondate su questo mondo sono sempre relative. Tante volte i poveri sono ricchi ed i ricchi sono poveri, perché l’uomo non è solamente ciò che possiede, ma soprattutto ciò che è. Ci può essere anche un povero molto ricco. Anzi molte volte avviene così: questo povero, essendo ricco, sa arricchire i cosiddetti ricchi che sono poveri. Gesù è il protagonista: sa arricchire tutti, i poveri ed i ricchi.
Sono alcune riflessioni che vi lascio, carissimi amici, in questa circostanza, in questa undicesima visita, augurando a tutti i presenti agli organizzatori, ai netturbini, alle loro famiglie, alle generazioni che crescono, buon anno.
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