DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AD UN GRUPPO DI BAMBINI TERREMOTATI DELL’ARMENIA
Lunedì, 10 luglio 1989
Mi è veramente caro ricevere in udienza voi tutti, cari rappresentanti dell’associazione “Insieme per la Pace”, che, con la presidente signora Maria Pia Fanfani, avete voluto accompagnare qui i bambini armeni, i quali, dopo aver trascorso, per vostro interessamento, un periodo di vacanza nella colonia marina di Jesolo, nel Veneto, sono oggi di passaggio a Roma nel loro viaggio di ritorno in patria.
Vi ringrazio per questa gradita visita e soprattutto per la benemerita iniziativa umanitaria, che la vostra associazione ha compiuto in favore di questi bambini, i quali hanno potuto trascorrere un periodo sereno in Italia grazie alle gentili premure ed alla solidarietà di tutti voi.
Il Signore vi renda merito perché vi siete prodigati per questi cari bambini, duramente provati dalle conseguenze di quell’immane terremoto, che nello scorso autunno ha causato così gravi rovine in quella nobile terra.
In pegno della mia benevolenza imploro su di voi la continua assistenza divina e vi imparto la mia benedizione.
Il Papa ha poi salutato i bambini in lingua armena:
Carissimi figli e figlie . . .
Avendo appreso la notizia del terremoto nel dicembre scorso, avevo sofferto molto, mi ero sentito vicino a voi e avevo pregato per voi.
Ormai questo brutto momento è passato e nei vostri cuori si sono risvegliate di nuovo la vita, la gioia e la speranza.
Venendo in Italia voi avete voluto ringraziare questo popolo che ha manifestato amore, simpatia e solidarietà verso la vostra Patria.
Accogliendovi nel loro paese, le ragazze e i ragazzi Italiani hanno visto in voi bontà, disciplina e gratitudine verso di essi.
Oggi approfittando della gioiosa occasione di accogliervi vi raccomando di amare Dio, nel cui nome benedico voi, i vostri cari e la vostra Patria.
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