DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II AD UN GRUPPO
DI STUDENTI DEL COLLEGIO MISSIONARIO «MATER ECCLESIAE»
Castel Gandolfo - Domenica, 3 settembre 1989
Voglio ringraziarvi per questa visita. Siamo vicini, in quanto la vostra casa si trova accanto a questa casa dove risiede il Papa. Ed anche per questa ragione era dovuta una visita che ogni anno, mi sembra, si ripete.
Vi ringrazio per questo incontro e vi ringrazio per la vostra permanenza, qui a Castel Gandolfo nel collegio “Mater Ecclesiae”. Rappresentate qui tanti paesi del mondo e tante Chiese, Chiese locali, particolari, presenti nei diversi paesi delle missioni, in tutti i continenti.
Vedendovi ed ascoltandovi penso a tutti i catechisti che sono la vera forza della Chiesa, forza apostolica della Chiesa in ogni paese. Lo dico, basandomi sulle esperienze dei vostri Vescovi, che, di volta in volta, vengono ad incontrarmi in visita “ad limina” e mi parlano di questa forza costituita dai catechisti e dalle catechiste, nelle loro rispettive diocesi, nei loro Paesi, nell’insieme dell’evangelizzazione.
Sono essi, il fondamento per la costruzione, per la edificazione delle Chiese locali. Questo fondamento è autentico, omogeneo perché cresce dal popolo, cresce nella sua possiamo dire, sostanza spirituale, nella sua tradizione, nella sua storia, nella sua cultura. E così si crea un tramite, un ponte tra quello che è ogni popolo, ogni ambiente e la buona Novella che è il Vangelo, che è la Parola di Dio.
Incontrandovi oggi, voglio ringraziare tutti i catechisti del mondo; e sono numerosi. Molti di loro sono eroici. Operano in paesi nei quali si registrano situazioni di guerra, di divisione, come in Africa ed in altri paesi. Tutto il lavoro della Chiesa, il cammino della Chiesa è basato sulla presenza e sulla missione, sul mistero dei catechisti. Ringrazio tutti. Ringrazio tutti nelle vostre persone perché voi siete quasi i rappresentanti di tutti i catechisti del mondo.
Ringrazio per questa opera di evangelizzazione, che è il vostro impegno. Tale opera presuppone un amore per Cristo, perché il Vangelo è suo, lui è la Parola di Dio, Parola del Dio vivente. Non è possibile portare questa Parola, predicare questa Parola, insegnare questa Parola, fare la catechesi se non si ama lui che è la Parola, la Parola del Dio vivente, la Parola incarnata, incarnata una volta, ma per tante altre volte incarnata in diversi popoli, in diverse persone, in diversi secoli della storia. Tutto questo costituisce un’opera gigantesca dal punto di vista spirituale, se ci si riferisce allo Spirito Santo che opera e costruisce questa opera. È lo Spirito di Cristo, lui ci ha meritato questo spirito sulla Croce; Lui ha donato questo Spirito Santo a ciascuno di noi ed a ciascuno di voi per essere testimoni, testimoni di Cristo.
Ecco, vi auguro di essere testimoni di Cristo, di continuare nella vostra missione. Siete qui a Roma per approfondire nel vostro collegio questa, possiamo dire, specializzazione nella catechesi, per prepararvi ancora meglio ad essere quello che siete.
Al termine di questo incontro voglio offrirvi una benedizione ed un rosario. La benedizione esprime la presenza della Santissima Trinità fra noi, nei nostri cuori, nella nostra comunità, nel vostro collegio. Il rosario esprime, sappiamo bene, la presenza materna della Vergine, che è anche Madre della Chiesa. Allora, che sia Madre della Chiesa nel centro di tutti quelli che compongono questo collegio “Mater Ecclesiae”.
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