DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI MEMBRI DELLA FONDAZIONE
Giovedì, 22 novembre 1990
Cari amici,
Come membri della Fondazione “Together for Peace” vi siete riuniti a Roma per onorare un gruppo di uomini e donne che si sono distinti in modo particolare nel loro servizio in favore dell’amicizia e della pace tra i popoli del mondo. Sono felice di accogliervi in Vaticano e di incoraggiarvi nel vostro lavoro.
L’aspirazione alla pace è profondamente sentita dalla grande maggioranza degli uomini e delle donne di buona volontà, e ciò ancor di più quando la minaccia della guerra sembra prendere forma concreta in modo sempre maggiore. La memoria dei conflitti passati, e le tristi conseguenze di un mondo diviso in blocchi contrapposti, sono ancora abbastanza vivide nei popoli di ogni luogo per capire che solo la pace è in grado di portare progresso e giustizia. Nella visione cristiana, inoltre, la pace corrisponde a una chiamata di Dio a comprendere che tutti gli esseri umani appartengono all’unica famiglia, creata ad immagine del Padre comune. Servire la causa della fratellanza e della solidarietà tra i popoli è veramente un nobile ideale. Alleviare il bisogno e la sofferenza è un atto, quanto mai necessario e costruttivo, teso alla costruzione della pace.
La pace è il frutto della responsabilità morale e del rispetto della norma di legge. Essa richiede sforzi da parte di tutti. È il risultato di un impegno individuale e collettivo. Organizzazioni quali la Fondazione “Together for Peace”, possono svolgere un ruolo sostanziale nell’educare alla pace, e nel portare i talenti di molti a continuare ad operare in favore della pace. Possiate perseverare nella vostra nobile missione e “che il Dio della pace sia con tutti voi” (Rm 15, 32).
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