DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II AI NUOVI PRESBITERI
DEL PONTIFICIO COLLEGIO GERMANICO-UNGARICO
Venerdì, 12 ottobre 1990
Cari nuovi sacerdoti, miei cari confratelli, cari genitori e parenti di questi nuovi sacerdoti! Care sorelle e cari fratelli!
Il 10 ottobre siete stati ordinati sacerdoti, cari nuovi sacerdoti, quando l’eccellentissimo signor card. di Mainz ha imposto le sue mani su di voi.
Ricevendo voi, i vostri genitori, i vostri parenti e la direzione del Pontificio Collegio Germanico-Ungarico durante il periodo del Sinodo dei vescovi sul tema “La formazione del prete oggi”, mi si offre l’occasione di riflettere in modo particolare sul sacerdozio.
Voi siete stati ordinati sacerdoti nell’“anno ignaziano” della Compagnia di Gesù, nella Chiesa di Sant’Ignazio. Sant’Ignazio è diventato per voi importante durante la vostra formazione spirituale Questo grande santo, che diffuse proprio nei territori tedeschi con i suoi confratelli le decisioni del Concilio di Trento, ebbe a La Storta la visione, nella quale il Cristo crocifisso a lui, al “pellegrino” così diceva: “Voglio, che tu mi serva”. Ricordatevi sempre, qualunque servizio assumerete nelle diocesi della vostra patria o della Chiesa mondiale, che l’imposizione sacerdotale vi rende predicatori dell’annuncio liberatore di Gesù Cristo e vi fa servitori gioiosi di fronte al popolo di Dio.
L’imposizione sacerdotale non è il punto d’arrivo di un lungo cammino di formazione, molto di più infatti voi avete espresso con il vostro “Adsum”, che vi porta su una strada, che è la strada della “Chiesa nel mondo di oggi”. Questo cammino esige da voi non solo un continuo perfezionamento intellettuale, ma anche una continua crescita umana e spirituale. Voi, cari nuovi sacerdoti, avete accolto l’esortazione di Cristo: “Voglio, che tu mi serva”.
I vostri parenti vi hanno aiutato con le loro preghiere accompagnatrici a rispondere a questa chiamata con un “sì” libero e felice. Con l’ordinazione sacerdotale avete compiuto un passo decisivo nella vostra vita.
Chiedo per voi la benedizione di Dio, chiedo che Gesù Cristo vi indichi la strada: in comunità spirituale con il successore di san Pietro, con i vostri vescovi e i vostri confratelli, così come con l’intero popolo di Dio.
Per questo imparto di cuore a voi e a tutti i presenti la mia benedizione apostolica.
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