INCONTRO DI GIOVANNI PAOLO II
CON L’AZIONE CATTOLICA RAGAZZI
Martedì, 22 dicembre 1992
Sono molto contento di vedervi ogni domenica durante le mie visite pastorali nelle parrocchie. Sono profondamente convinto che i ragazzi e le ragazze siano buonissimi oratori ed oratrici perché durante queste visite mi fanno sempre delle allocuzioni molto sostanziose, come quella di oggi. Devo dirvi ancora che mi piace questa parola, che non è parola: ACR Quando ripenso a questa abbreviazione mi sento meglio, mi sento più gioioso e più al centro del Natale. È vero che il Natale è per voi, ma lo è anche per tutti noi in quanto possiamo assomigliare a voi. Ma soprattutto è tempo per voi. Questo periodo voi lo portate quasi nella vostra giovinezza. Dio si è fatto uomo; ha voluto nascere come tutti noi siamo nati. Noi siamo nati da nostra madre e lui è nato da sua madre, la Vergine Maria. Poi ciascuno di noi cresce, si fa ragazzo. Certamente se Gesù fosse nato in Italia, apparterrebbe all’ACR, senza dubbio! Allora vuol dire che l’ACR porta in sé, nella sua definizione, la presenza di Gesù. E questa è la motivazione della gioia che mi porta l’incontro con l’ACR ogni anno prima delle feste di Natale. Io vi faccio tanti auguri, a tutti voi e a quelli che rappresentate, perché sono tanti, sono una grande folla. Qualche volta ho potuto incontrare questa folla di tutta l’Italia in Piazza San Pietro. A questa folla, ma anche a tutti i ragazzi e le ragazze italiane, portate il mio augurio natalizio cordialissimo ed un abbraccio. Un abbraccio perché in questo clima di Natale si deve dare un abbraccio speciale ad ogni bambino, ragazzo, ragazza, figlio, figlia. Ma non dimenticate i più anziani, gli adulti, i vostri parenti, i vostri nonni soprattutto perché una volta erano bambini ed oggi sono anziani; ma in sé portano l’esperienza della fanciullezza e portano in sé, sempre nella notte di Natale, una memoria molto calorosa di Gesù che è nato Bambino nel presepio di Betlemme. Vi offro a tutti una benedizione, per voi e per la vostra Azione Cattolica, soprattutto per l’Azione Cattolica Ragazzi. Mi raccomando alla vostra preghiera perché questa preghiera vale molto.
Questo il testo del discorso preparato per l’occasione dal Santo Padre, che viene consegnato agli intervenuti.
Carissimi Ragazzi e Ragazze,
Cari Responsabili, Assistenti ed Educatori,
Cari Genitori,
1. Anche quest’anno il Signore ci dona la gioia di incontrarci per uno speciale scambio di auguri tra il Papa e i Ragazzi dell’Azione Cattolica Italiana, che voi rappresentate: venite infatti da varie Diocesi, accompagnati dall’Assistente Generale e dai Responsabili Nazionali dell’Associazione, dai vostri Educatori e Genitori. Vi accolgo e vi saluto tutti con vero piacere. Ringrazio il vostro giovane “portavoce”, che ha richiamato il senso di questo appuntamento.
“L’Amico più grande”! Sì, carissimi, Gesù è davvero l’Amico più grande che Dio poteva dare ai fanciulli. Egli è il fratello maggiore che ha dato la sua vita per noi. Ci ha chiamati amici (Gv 15, 14) e come tali ci considera sempre e tutti: ma in modo particolare i più piccoli. Non solo ha detto: “Lasciate che i bambini vengano a me, perché di questi è il regno dei cieli” (Mt 19, 13), ma ha anche aggiunto: “E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me” (Mt 18, 3). Gesù, quindi, dev’essere considerato dai ragazzi come amico. E lui stesso ha detto che cosa ciò comporta: “Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando” (Gv 15, 14). Si è amici di Gesù ascoltando e mettendo in pratica le sue parole.
2. Le parole di Gesù, cari ragazzi, sono sempre parole nuove e fanno nuove tutte le cose (cf. Ap 21, 5). Conoscere la parola di Dio è il primo dovere del cristiano, e questo è possibile soprattutto attraverso la catechesi. Consegnando il nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica a due ragazzi dell’Azione Cattolica di Roma, ho voluto sottolineare che la catechesi costituisce il primo impegno anche per i ragazzi, specialmente per quelli che fanno parte della vostra Associazione.
Ma i ragazzi e le ragazze dell’Azione Cattolica devono essere anche gli annunciatori e i testimoni della parola di Dio.
Il Papa è contento che voi diffondiate in ogni luogo le “parole nuove” del Vangelo: in famiglia, a scuola, in parrocchia e soprattutto tra i vostri coetanei. Anche per voi, carissimi, la “nuova evangelizzazione” è un compito impegnativo ed esaltante, da attuare con la parola e con l’esempio. Come ha fatto Gesù.
3. Ho ascoltato il vostro proposito di essere attenti ai bambini che soffrono e piangono per la fame, per la guerra, perché sono abbandonati o subiscono violenze di ogni genere: approvo e benedico la vostra generosità. Sì, per quanti ragazzi come voi questo è un Natale di lacrime! Quanti luoghi, quante situazioni in cui i bambini e ragazzi sono vittime della miseria morale e materiale dell’umanità! Carissimi, nei vostri piccoli cuori ci dev’essere spazio per tutti i fanciulli del mondo, specialmente per i più poveri. Anche per voi vale ciò che ho scritto nel “Messaggio per la prossima Giornata Mondiale della Pace”: “La moderazione e la semplicità devono diventare i criteri del nostro vivere quotidiano” (Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XV/2 [1992] 849). È questo il modo più concreto per venire incontro ai bisogni di tanti vostri coetanei che mancano del necessario: privarsi volentieri di qualcosa, soprattutto se inutile o dannoso, per aiutare i fratelli. Gesù si è spogliato di tutto per dare tutto a noi. È così che si annunzia l’amore, si dona l’amicizia e si costruisce la pace.
Maria Santissima, la madre di Gesù, la madre del vostro “Amico più grande”, vi insegnerà tutto questo e vi aiuterà a metterlo in pratica.
Anche voi, cari Educatori, sappiate vivere con impegno la vostra adesione a Cristo sul modello della Vergine Fedele; potrete allora contribuire efficacemente alla formazione cristiana delle nuove generazioni. E voi, Genitori, fissate lo sguardo sulla Santa Famiglia di Nazareth, e rinnovate la grazia del Sacramento che vi ha uniti per sempre: lì, nella grazia del Sacramento, sta il segreto della vostra missione di paternità e maternità spirituale.
A tutti auguro un santo Natale ed un nuovo anno colmo di pace e di serenità. Vi accompagni la Benedizione Apostolica, che imparto di cuore a voi e a tutta l’Azione Cattolica Ragazzi.
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