VISITA PASTORALE ALLA PARROCCHIA ROMANA
DI SAN CIRILLO ALESSANDRINO
DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
Domenica, 20 marzo 1994
Si avvicina la Domenica delle Palme, un giorno molto importante anche per i bambini che una volta a Gerusalemme hanno portato le palme andando dietro a Gesù che si avvicinava alla città, e gridavano “Osanna, osanna al figlio di Davide. Beato colui che viene nel nome del Signore”. Voi avete un titolo speciale per dire questo perché vi preparate ai sacramenti, soprattutto alla Prima Comunione, ed aspettate Colui che viene, che deve venire. È vero che è venuto a Gerusalemme per istituire l’Eucaristia durante l’ultima Cena; ma così viene sempre, viene sempre. Per molti di voi viene per la prima volta: preparatevi bene. È un momento molto importante nella vostra vita, nella vostra famiglia, per i vostri genitori e anche per la parrocchia che è una grande famiglia. Vi saluto molto volentieri, vi ringrazio per i vostri saluti e vi auguro tutto il bene specialmente nella previsione delle feste pasquali. Vi ringrazio anche per i fiori e vi lascio una benedizione per tutti: ai bambini, alle bambine, ai ragazzi, ai genitori, ai catechisti, al vostro Parroco che si è molto italianizzato, come il suo collaboratore, P. Alberto. Sono di Marsiglia ma si sentono tutti romani ed italiani.
Al Consiglio Pastorale
Non posso non ricordare che, in qualche senso parrocchiano della vostra parrocchia, era anche il Generale De Gaulle. Vi ha offerto una Statua della Madonna. E un segno di questa bella alleanza italo-francese. Portate insieme gli stessi impegni, le stesse responsabilità. Si tratta di una responsabilità non solo della propria comunità ma che è anche un po’ responsabilità per il mondo, per l’Europa. Così è costruita la Chiesa che dovunque è cristocentrica, dappertutto è mondocentrica, cosmocentrica e dappertutto è uomocentrica, antropocentrica. Questa è la sua costituzione divino-umana che viene da Cristo, dalla sua incarnazione, dalla sua redenzione. Tutto viene da lui.
Ringrazio la comunità parrocchiale intera. soprattutto il Consiglio Parrocchiale, perché veramente fanno un grande lavoro apostolico. Questo apostolato dei laici non è stato proclamato da Gesù ma ultimamente è stato ribadito dal Concilio Vaticano II. Si svolge soprattutto attraverso queste cellule, quelle come il Consiglio pastorale, dove si pensa, dove si prega insieme; insieme per vedere come migliorare la vita umana e cristiana degli altri, del quartiere, come fare questa Chiesa ancora più cristocentrica, ancora più antropocentrica e ancora più cosmocentrica. Siamo vicini alla Pasqua del Signore: voglio perciò augurarvi una buona Pasqua a voi e a tutto il quartiere.
Dio vi benedica.
Ai giovani
Voi non avete molte ricchezze. Di questo non dovete convincermi perché io ne sono convinto, lo ero già prima. Ma sono anche convinto che la Parola di Dio cammina con voi e che voi camminate con la Parola di Dio. E questa è la vostra ricchezza e così voi diventate anche la ricchezza, giorno per giorno. Crescendo nella Parola di Dio si cresce anche nella ricchezza spirituale, nella maturità umana. E questa è la vostra ricchezza. Di questo sono convinto non solo per i giovani di questa parrocchia ma anche per i giovani di tutta Roma e di tutto il mondo. Per Roma abbiamo un incontro giovanile fissato per giovedì prossimo. È un’altra tappa della preghiera per l’Italia. Un’altra ricchezza questa, perché la preghiera è una ricchezza già di per sé: chi sa pregare ha tutto ed ha dentro di sé la ricchezza spirituale di Cristo perché pregando prega con Lui, ha la sua Parola dentro di sé. Allora ci incontriamo giovedì prossimo per preparare la Pasqua, ci incontriamo soprattutto la Domenica delle Palme. Mi piacciono molto questi appuntamenti: la Domenica delle Palme, le visite in parrocchia, l’incontro di Roma, gli incontri nel mondo. Vi auguro di continuare su questa strada e vi auguro una buona Pasqua.
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