DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AL CARDINALE GILBERTO AGUSTONI, PRO-PREFETTO DEL
SUPREMO TRIBUNALE DELLA SEGNATURA APOSTOLICA
Sala della Cappella Urbano VIII - Lunedì, 28 novembre 1994
Signor Cardinale, Sono lieto di accoglierla, insieme con congiunti ed amici, venuti dalla Svizzera o dai Dicasteri romani, per farle corona in questi giorni di letizia, memori dell’intenso lavoro da Lei svolto, fin dai primordi della sua ordinazione sacerdotale, a favore della Diocesi di Lugano dapprima e poi della Sede Apostolica. All’indomani della sua elevazione alla porpora, mi è perciò gradito ripercorrere, con sentimenti di grato apprezzamento, le diverse tappe del suo cammino nel servizio alla Chiesa.
Ella ha cominciato, ancor giovanissimo, il suo lavoro nella Congregazione per la Dottrina della Fede, chiamato dal compianto Cardinale Alfredo Ottaviani. In seguito, è stato destinato al Tribunale della Rota Romana e, quindi, alla Congregazione per il Clero, dalla quale ha offerto il suo contributo sia all’Assemblea del Sinodo dei Vescovi, che ha trattato della formazione del Clero, sia alla redazione del Catechismo della Chiesa Cattolica. Nello stesso tempo, ha messo a disposizione la sua competenza per la compilazione della Costituzione Apostolica Pastor Bonus e del Regolamento della Curia Romana. Da ultimo Ella ha guidato come Pro-prefetto il Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica.
La Chiesa Le è grata, Signor Cardinale, per il lavoro diuturno, responsabile e competente che ha finora svolto. Ed anch’io Le sono riconoscente per la premurosa disponibilità con cui ha servito in questi anni la Sede Apostolica. Il ringraziamento, ovviamente, è per lo zelo sacerdotale che l’ha distinta nell’intenso lavoro, ma riguarda anche la dedizione dimostrata nel settore delicato, necessario e non facile, della pratica del diritto canonico, in un momento di impegnativo aggiornamento delle sue norme.
Formulo cordiali voti per il suo servizio alla Chiesa nella nuova responsabilità cardinalizia e, mentre invito parenti ed amici ad esserle sempre vicini soprattutto con la preghiera, imparto volentieri a Lei ed a tutti i presenti la benedizione apostolica.
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