DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AL CAPITOLO GENERALE DELL’«UNIONE SANTA CATERINA
DA SIENA DELLE MISSIONARIE DELLA SCUOLA»
Lunedì, 2 gennaio 1995
Carissime Sorelle!
1. In occasione del decimo Capitolo Generale della vostra Unione Santa Caterina da Siena delle Missionarie della Scuola, nella fausta ricorrenza del settantesimo anno di fondazione, avete desiderato incontrarvi con il Papa per esprimere nuovamente i vostri sentimenti di fedele adesione alla Chiesa e al Successore di Pietro.
Sono lieto di accogliervi in questa Udienza, ricordando quella concessa da Paolo VI, il 28 agosto 1974, per il cinquantesimo del vostro Istituto ed i numerosi incontri avuti con i miei venerati Predecessori dalla vostra Fondatrice, la Serva di Dio Madre Luigia Tincani.
Vi sono grato per questo vostro gesto di devoto ossequio e a tutte porgo il mio cordiale saluto. In modo speciale saluto la nuova Superiora Generale, Madre Maria Grazia Bianco, e Madre Anna Maria Balducci, che, succeduta a Madre Tincani, per tanti anni ha retto la vostra Istituzione con zelo ed intelligenza. Il mio affettuoso pensiero si estende poi a tutte le Consorelle, che in Italia, in Pakistan, in India, in Olanda e in Polonia lavorano con umiltà e dedizione nel campo della scuola, così decisivo per il bene delle persone e della società.
2. Il tema che avete scelto per il Capitolo Generale è di grande attualità. Esso, formulato così: “La nostra missionarietà tra stabilità e agilità. Nella sequela di Gesù Verbo Incarnato: infinita possibilità di donazione”, mette bene in luce il vostro desiderio di rispondere pienamente alle attese della Chiesa, seguendo le orme di Santa Caterina e di Madre Tincani.
La vostra vocazione vi colloca nel cuore della Chiesa e della sua missione: annunziare il Vangelo a tutte le genti, illuminare e salvare le anime, convertendole all’unica vera fede rivelata da Dio stesso per mezzo di Gesù Cristo.
Madre Tincani, che univa una spiccata preparazione teologica all’affabilità del temperamento, così scriveva: “La prima e fondamentale Verità che la Chiesa custodisce e comunica alle anime è la realtà dell’amore di Dio per la sua creatura... Questa rivelazione dell’amore di Dio conduce l’uomo ad amare Dio, che tanto l’ama... L’itinerario della salvezza è, dunque, tutto un itinerario di verità e di luce: luce di fede! E tutto è affidato alla santa Chiesa!” (Luigia Tincani, Santa Caterina da Siena. Per la Chiesa e per il Papa, Ed. Cateriniane, Roma, 1977, p. 47).
Ecco un programma spirituale ed apostolico valido anche oggi; anzi, ancora più valido in questi nostri tempi, in cui la società, profondamente travagliata, avverte un grande bisogno di essere illuminata e guidata ad incontrare e sperimentare l’amore e la misericordia di Dio.
Siete delle consacrate, delle religiose chiamate a testimoniare nella sua radicalità la sequela Christi.
Siete missionarie. La vostra forma di vita, come scriveva il Papa Paolo VI, “vuole prolungare quella di Gesù Maestro, di Gesù Sapienza eterna del Padre che illumina ogni uomo e gli dischiude la fonte della verità e della luce” (Insegnamenti di Paolo VI, XII [1974] 771). Siete chiamate ad esercitare la carità della verità, col cuore aperto soprattutto ai poveri dell’anima.
Come scriveva Madre Tincani, la chiamata all’apostolato “è dopo la Redenzione operata dal nostro Sposo Crocifisso il più grande segno di amore che il Creatore possa dare alla sua povera piccola creatura” (30.I.1927).
Una seria sfida per l’annuncio del Vangelo è, in questa nostra epoca, l’indifferenza religiosa. Essa, come ho avuto modo di ribadire nella Lettera apostolica Tertio Millennio Adveniente, porta molti uomini di oggi a vivere come se Dio non ci fosse o ad accontentarsi di una religiosità vaga, incapace di misurarsi con il problema della verità e con il dovere della coerenza. Ho pure osservato come “la vita spirituale in molti cristiani attraversa un momento di incertezza, che coinvolge non solo la vita morale, ma anche la preghiera e la stessa rettitudine teologale della fede” (Tertio Millennio Adveniente, 36).
Quanto importante è, allora, l’apostolato dell’insegnamento nella scuola per formare le giovani generazioni alla vera fede cristiana e per aiutarle ad accettare e praticare con sincerità, convinzione e coraggio tutte le esigenti norme del Vangelo.
Alle tre tentazioni, quasi tipiche dell’epoca moderna: l’autonomia senza misura, l’edonismo e la confusione, voi intendete rispondere con tre fondamentali atteggiamenti, che si ricavano dalla vita e dal messaggio di Madre Tincani: l’impegno costante della propria santificazione, una seria preparazione teologica e professionale ed uno stile di vita affabile ed amorevole verso tutti, specialmente verso i giovani, che sentono il bisogno di essere compresi, amati e guidati in modo sicuro e convincente.
La fedeltà alla vostra vocazione può richiedere da parte vostra, alla luce della pedagogia cristiana e della dottrina evangelica, iniziative originali e geniali per andare incontro alle aspirazioni delle persone e alle esigenze spirituali e intellettuali del nostro tempo.
3. Carissime Missionarie della scuola!
Il 31 maggio 1976, giorno liturgico della Visitazione, la vostra Fondatrice lasciava questa terra per il cielo. Qualche anno prima aveva composto una bella preghiera, che mi piace ricordare a conclusione di questo nostro Incontro: “Luce intellettual piena d’amore riempi le nostre anime! Facci limpide e serene, generose, forti. Facci buone, facci liete della santa letizia che sorpassa ogni sacrificio e ogni fatica, perché l’amore che ci muove è “amor di vero ben pien di letizia”. Santa Caterina, ottieni da Dio a tutte noi di essere “fortes in fide”, forti nella luce della fede! Facci partecipi del dono che Egli fece a te quando ti tolse dalla pace della contemplazione per gettarti nel mare tempestoso dell’apostolato del mondo. Amen!”.
Vi assista sempre Maria, la Vergine della Saggezza.
Sia di conforto, inoltre, a voi e a tutte le vostre Consorelle la mia Benedizione!
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