DISCORSO DI COMMIATO ALLA CITTADINANZA DI TORINO
Carissimi Fratelli e Sorelle!
1. Siamo giunti al momento del commiato, dopo questa intensa giornata durante la quale la Chiesa di Torino ha vissuto ore di gioia spirituale, di preghiera e di commozione profonda. Sono grato a Dio e a tutti voi per questa esperienza che lascia nel mio animo una traccia incancellabile.
Ringrazio il Signore, in particolare, per avermi dato l'occasione di unirmi, nel pellegrinaggio alla Sindone, ai numerosi fedeli provenienti da molte parti del mondo.
Ho ricevuto nei mesi scorsi da più parti e con insistenza l'invito a visitare altri luoghi e realtà torinesi, in particolare l'Arsenale della Pace, creato dal SERMIG (Servizio Missionario Giovanile). Purtroppo non mi è stato possibile accogliere tali inviti; vorrei però far sentire a tutti la mia vicinanza spirituale, assicurando la mia preghiera ed incoraggiando a proseguire nell'impegno di fedeltà a Dio e di servizio ai fratelli.
2. Nel momento di accomiatarmi, sento il bisogno di far giungere il mio saluto cordiale a tutti gli abitanti di Torino ed a quanti si sono stretti attorno a me in questa giornata: dal Signor Cardinale Giovanni Saldarini, zelante Pastore di questa Arcidiocesi, ai venerati Fratelli nell'Episcopato qui convenuti, dai Sacerdoti ai Religiosi, alle Religiose ed ai Laici, da coloro che appartengono ad altre religioni a quanti si professano non credenti.
La mia parola deferente e grata va, poi, al Signor Presidente del Consiglio dei Ministri, al Sindaco della Città, ai Rappresentanti delle Istituzioni civili regionali, provinciali e comunali ed a quanti hanno contribuito alla buona riuscita dell'Ostensione solenne della Sindone.
Il mio sguardo si allarga, poi, all'intero Piemonte, che stringo in un grande abbraccio, auspicando vivamente che questo incontro, tappa significativa nell'itinerario di preparazione al Grande Giubileo del Duemila, susciti in tutti un rinnovato fervore spirituale.
Contemplando la Sindone, scaturisca nei credenti il desiderio di ricercare costantemente il volto del Signore: il suo volto misterioso, che si rivela all'occhio della fede; il suo volto umano, che ci è dato riconoscere in quello dei fratelli, specialmente dei più poveri e bisognosi. Questo volto che contempliamo nella Sindone ci parla con il suo silenzio e la sua pace: diventi per ognuno sorgente di serenità e di speranza!
Con quest'augurio, invoco su di voi l'abbondanza delle grazie divine ed a tutti imparto di cuore una speciale Benedizione Apostolica.
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