BREVE
DEL SOMMO PONTEFICE
LEONE XII
FRUCTUS QUOS
Il Papa Leone XII. A futura memoria.
1. I frutti lieti e copiosi, che già ha raccolto l’Associazione costituita di recente in Francia e intitolata «Società cattolica dei buoni libri», hanno sospinto le persone in essa cooptate a nuove iniziative. Costoro infatti hanno deciso di stimolare a scrivere libri di contenuto sacro e umano con ogni aiuto, proponendo pure premi, purché, anche trattando le scienze naturali, insegnino e favoriscano la Religione. E in verità, quando la stessa ricerca scientifica procuri grande diletto, da quegli scritti di vario e molteplice genere è lecito attendersi a buon diritto che gli uomini, e soprattutto gli adolescenti, mentre si procurano un bagaglio di scienze umane, imparino a venerare Dio Creatore e Padre di tutti gli uomini, e insieme ad approvare i dogmi della Religione Cattolica, rivelata da Dio stesso, e ad ubbidire ai suoi precetti. Invero, poiché i dirigenti della stessa società con insistenza Ci chiesero di avallare anche col Nostro consenso apostolico la decisione da essi adottata, Noi ci siamo indotti alla buona speranza che i nuovi libri dati alla luce per iniziativa di quella Società, corrispondano all’attesa Nostra e di tutti i cattolici: perciò dichiariamo di considerare gradita ed accetta la loro decisione. Per quanto sta in Noi, non rinunceremo mai a chiedere a Dio, «Padre della luce», di illuminare gli animi di coloro che si impegnano a divulgare la scienza in armonia con la Religione, in modo che raggiungano felicemente l’esito desiderato. Ma in verità siamo persuasi che, oltre l’aiuto di Dio, questi tentativi otterranno i migliori risultati se le novità profane saranno confutate con molta pazienza e dottrina.
2. Pertanto, in nome del Signore Gesù, esortiamo tutti gli uomini iscritti o che si iscriveranno in seguito alla «Società cattolica dei buoni libri», e tutti gli scrittori che si dedicheranno a scrivere libri conformi ai desideri della stessa Società, perché tengano presenti quelle parole rivolte ai cattolici da Sant’Agostino : «Fate tesoro di questi princìpi o precetti di sana dottrina da applicare e predicare con zelante mansuetudine: amate gli uomini, uccidete gli errori; senza superbia credete nella verità; senza infierire, combattete per la verità. Pregate per coloro che rimproverate e confutate». Noi intanto ai dirigenti della stessa Società e a tutti gli altri che in ogni modo si rivolgono ad essa, con grande affetto impartiamo l’Apostolica Benedizione come pegno del Nostro paterno amore.
Dato a Roma, presso San Pietro, sotto l’anello del Pescatore, il 2 ottobre 1827, anno quinto del Nostro Pontificato.
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