PAOLO VI
ANGELUS DOMINI
Domenica, 10 settembre 1972
Procuriamo di trovare nella preghiera, in questa ed in ogni altra, che la liturgia mette sulle nostre labbra, la serenità dello spirito e la fiducia dei buoni propositi, orientatori del nostro giudizio. Perché gli avvenimenti di questi giorni, quelli di Monaco e quelli che subito li hanno seguiti nel Medio Oriente, ci hanno tutti colpiti con un trauma morale e doloroso, con deludente e sconcertante sorpresa. E poi siamo sempre tristi per i conflitti nel Vietnam e in Irlanda, e per la delinquenza organizzata, che si diffonde nel mondo civile, lo corrode e lo degrada. Pensiamo che sia così turbata anche l’opinione pubblica di quanti hanno senso di onestà e di ottimismo per le sorti del mondo. I valori morali sono disprezzati, la causa della pace messa in crisi, la fraternità internazionale e sociale sospettata d’essere un’utopia, un sogno; e le prospettive per il futuro punto rassicuranti.
Non tocca a noi, e tanto meno in questo minuto di colloquio affettuoso, di pronunciare giudizi su queste infelici vicende. Ma questo nostro festivo richiamo al pensiero religioso ci autorizza a confortare i nostri animi col ricordo di alcuni assiomi, ai quali dobbiamo rimanere fedeli, come questi:
- senza equanime giustizia non si costruisce un vero equilibrio, una leale e stabile concordia fra le Nazioni e fra le classi sociali;
- così la vendetta non è rimedio, ma un male, che tende a ripetersi e ad estendersi oltre misura;
- il terrorismo poi è indegno di uomini civili e valorosi, colpisce innocenti e disgrega la fiducia nella convivenza pacifica;
- la guerra non è risolutiva, ed oggi può divenire cronica e progressiva;
- la parola franca e saggia deve essere il metodo preferibile per trattare le vertenze fra gli uomini;
- come l’equità, il compromesso, la generosità, il perdono reciproco, il rispetto all’onore altrui sono i mezzi migliori per risolverle.
Pensieri noti, ma spesso inefficaci. Pensieri veri, ma ora smentiti dai fatti. Prima che questi diventino ancora più tragici, occorre l’aiuto di Dio, l’amore, che solo Cristo ci può insegnare ed infondere, con la sua pace.
Per questo noi andremo in questa settimana al Congresso Eucaristico Nazionale di Udine.
Preghiamo insieme.
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