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PAOLO VI

ANGELUS DOMINI

Castel Gandolfo
Domenica, 21 luglio 1974

 

Eccoci di nuovo a Castel Gandolfo, con il consueto programma di riposo e di lavoro, grati a Dio che ci concede di godere anche quest’anno di un soggiorno tanto propizio al ristoro fisico e spirituale, e all’efficiente ripresa della nostra attività. Come sempre, noi sentiamo il conforto morale della triplice comunità che con devota e cordiale discrezione ci circonda: quella parrocchiale, quella civile e quella dei villeggianti, tra cui non poche famiglie religiose.
A ciascuna Comunità, fin d’ora, il nostro saluto e la nostra Benedizione, in attesa di incontrarle in particolari Udienze, nel turno delle molte, moltissime dei pellegrini e dei visitatori preannunciati.
Come vedete, questo soggiorno estivo non ci sequestra dai contatti con il nostro campo ecclesiale e con il nostro tempo storico, ché anzi ne sentiamo più distinte le pulsazioni. Oggi poi Radio, Televisione e Stampa mettono anche il nostro animo, come quello di tutti, in apprensione. Il conflitto di Cipro, un nuovo fuoco di guerra e di sangue che, Dio non voglia, potrebbe divampare in più terribile incendio nel mondo, quando ancora persistenti ostilità e nuove guerriglie tengono in sofferenza il Vietnam del Sud, il Medio Oriente, l’Irlanda del Nord ed ora anche vaste regioni africane.

Noi non possiamo non provare per ciò grande amarezza e forte timore. Dove è sofferenza il nostro cuore non può essere assente.
Vorremmo unire i nostri voti a quelli di quanti amano la giustizia e la pace, affinché sia scongiurata ogni nuova sciagura per l’ordine internazionale e per quello interno dei Popoli.
La nostra arma, il nostro intervento ora non può essere che quello della preghiera, alla quale invitiamo voi tutti a volervi cordialmente associare.
Sì, preghiamo affinché non siano resi vani gli sforzi saggi e pazienti compiuti finora per dare all’umanità spirito e strutture di pace e non rinasca nelle nuove generazioni il pessimismo circa la inevitabile fatalità delle guerre.
Preghiamo per coloro che hanno responsabilità di governo, di decisione pubblica e di orientamento dell’azione collettiva, affinché il senso dell’umanità civile e concorde illumini le vie nuove della nostra storia, e non lasci retrocedere il cammino di progresso sui sentieri fatali dei micidiali armamenti bellici e delle prove di forza.
Preghiamo invece affinché le crudeli e disastrose esperienze dei tragici avvenimenti di questo secolo non siano vane per l’avvenire dell’umanità, ma, auspice il Vangelo di Cristo, ci siano argomento di concordia e di fratellanza universale. Invochiamo insieme l’aiuto della Regina della Pace.

                                         



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