PAOLO VI
ANGELUS DOMINI
Domenica, 25 agosto 1974
Questo momento di conversazione cordiale e spirituale vorrebbe recare a voi, Fratelli e Figli qui presenti, e a quanti può giungere l’eco della nostra voce, un po’ di conforto spirituale, un po’ di incoraggiamento morale. Pare a noi che tutti ne abbiamo bisogno.
Se appena i nostri animi, come interlocutori, o meglio, osservatori e ascoltatori della conversazione offerta dalla voce pubblica, sono sensibili alla natura e alla qualità delle notizie offerte dall’informazione quotidiana, non possono non essere rattristati e quasi demoralizzati. Se noi dovessimo giudicare la nostra società dallo specchio, che di essa ci danno gli strumenti delle comunicazioni sociali, dovremmo essere rattristati e avviliti dall’immagine triste e deforme, che ne risulta del mondo in cui viviamo: un’epidemia di delinquenza, non solo individuale, ma sciaguratamente organizzata; e non tanto per casi mediocri, ma spaventosamente criminale; poi abuso sfrenato di ciò che di migliore può avere una società civile, la libertà, spinta al limite della licenza morale e del rischio delittuoso; divisioni faziose e irriducibili di strati interi di popolazione, non più animata da comuni sentimenti di amore alla propria storia e alla propria terra; venalità infiltrata un po’ dappertutto; piaghe sociali, come la prostituzione e la droga e la lussuria, e il gioco d’azzardo, che sembrano diventare facile e corrotto costume . . . Ma dove siamo? Questa è civiltà e umanesimo moderno?
E si aggiunga a questo brutto quadro morale lo sfondo delle paurose situazioni politiche, dove la minaccia di spaventosi e insidiosi armamenti, e i conflitti, che sembrano mobilitare i giganti delle potenze mondiali, incombono sulla nostra tenue, ma pur sempre amatissima pace.
Allora, che fare? Occorre corroborare la nostra psicologia di uomini maturi per non cadere nel pessimismo e nella follia della disperazione. Occorre, primo, essere buoni, noi, personalmente, professare e promuovere la bontà forte, da se stessa cosciente, intraprendente, e diffusiva. Secondo: avvertire il bene, che esiste e per fortuna in misura enormemente superiore al male, e amare tanto di più la nostra società, quanto più difficile sembra condividerne una pacifica convivenza; e terzo, non cadere nel qualunquismo e nello scetticismo, ma credere nella Provvidenza e invocarla umilmente, fiduciosamente.
E così ora facciamo con questa nostra festiva preghiera.
Nous adressons aussi notre salut aux jeunes de la paroisse maronite de Sant’Elia, au Liban. Votre passage, si bref, vous aura pourtant permis de découvrir, chers Fils, Nous en sommes certain, un aspect essentiel de tout pèlerinage à Rome: l’expression de l’unité catholique autour de Pierre et de son successeur. Quel encouragement à la prière et au travail en faveur de l’unité de tous les chrétiens!
De grand cœur, Nous vous bénissons, vous, vos familles et votre paroisse.
We extend a warm greeting to the members of the Orchestra and Chorus of the Stanford High School. It gives us great pleasure to welcome these young musicians from the United States of America. During your stay in Italy you have taken part in the celebration of the Centenary of Saint Thomas Aquinas in the diocese of Aquino, Sora and Pontecorvo. We are especially happy to welcome the bishop of this diocese, Bishop Minchiatti. We wish to express our appreciation both for your beautiful singing here today and for the homage rendered by you to the great masters of both religious and classica1 music. We pray that Almighty God may bless all of you in your efforts to make this music available to people everywhere.
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