PAOLO VI
ANGELUS DOMINI
Solennità dell’Immacolata Concezione di Maria
Domenica, 8 dicembre 1974
L’Immacolata: questa festività della Madonna mette nei nostri animi un vivo entusiasmo, che in un certo senso nasconde la profondità del mistero; il mistero del peccato originale, la disgrazia universale ereditata dal genere umano dal padre Adamo, la quale ci ha staccati da Dio, ha prodotto un disordine funzionale nel nostro essere che nemmeno il battesimo del tutto guarisce, ha ridato alla nostra vita naturale la morte, e ha lasciato in fondo alle nostre aspirazioni inestinguibili la nostalgia d’una perfezione che non riusciamo più a raggiungere, anche da parte dei migliori fra noi, i buoni, i grandi, i sapienti e i santi perfino. Siamo infelici, siamo decaduti: mistero della devastazione dilagata sulla progenie umana.
Ma oggi una grande meraviglia ci invade, una grande letizia: una creatura, una sola, ma nostra, colei che sarebbe stata la Madre di Cristo, da Cristo stesso fu in anticipo redenta e restituita alla perfezione primigenia, tipica e sublime, della creatura «piena di grazia», una donna, la «benedetta fra tutte le donne». Il suo nome è Maria.
Oh figli; oh fratelli, delusi e disperati forse dalle indagini psicanalitiche moderne per la scoperta delle inguaribili contaminazioni delle profondità dell’essere umano, restaurate con fiducia il concetto dell’innocenza e la speranza d’una purità perfetta di questo nostro essere composito di carne e di spirito: il «caso», il miracolo, di Maria riabilita in noi l’immagine della perfezione dell’opera di Dio, quale noi siamo, e del quale un modello intatto e purissimo ci è presentato: sì, è Maria.
Voi cercatori di bellezza, che troppo spesso cercandola nello squilibrio fra carne e spirito, la deturpate, ricordatevi della coincidenza fra purità e bellezza: «per antonomasia il decoro è riconosciuto alla castità - insegna Maestro Tommaso -, e perciò - egli dice -, alla verginità è attribuita una bellezza supereccellente» (S. Thed. II, II, 152, 5). Oggi perciò la Chiesa ci fa cantare: tutta bella sei, o Maria!
E cercate la gioia e la liberazione d’una vita nuova? recitate, pensandolo, il «Magnificat», è l’inno profetico dell’Immacolata.
Così l’amore, quello vero: è lo Spirito Santo, carità divina, di cui Maria fu irradiante custodia; cerchiamo in Lei, con Lei.
Giorno dunque felice questo dell’Immacolata. Soffocati come potremmo essere dalle licenze del vizio e della pornografia disonoranti ed imperversanti, sappiamo difenderci godendo d’una festa, come quella odierna, tutta purezza, tutta bellezza, tutta Amore!
La Madonna Immacolata oggi è con noi. Ci rivediamo oggi a Piazza di Spagna?
Ancora una parola: noi ora vi guardiamo dall’alto; e riconosciamo fra voi i delegati del Movimento Cristiano Lavoratori, radunati a Roma per il loro Congresso Nazionale. Ad essi specialmente esprimiamo uno speciale saluto e la nostra viva soddisfazione per l’attività da loro finora svolta a favore del mondo del lavoro, in sintonia con i principii sociali cristiani. E, in pari tempo, sentiamo di fare nostro l’auspicio, che tanti altri loro compagni si mettano o si rimettano all’opera, per dare insieme autentica testimonianza, in una linea di piena fedeltà al mondo del lavoro e al Magistero della Chiesa.
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